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Piemonte Parchi

Non solo cicogne

A Racconigi inaugurato l'osservatorio sulla palude.

  • Enzo Gino
  • Agosto - Settembre 2011
  • Domenica, 21 Agosto 2011
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Il 9 giugno è stato inaugurato alla presenza delle autorità regionali, rappresentate dall'assessore William Casoni, l'Osservatorio sulla Palude presso il Centro e Cicogne e Anatidi di Racconigi. L'Osservatorio è una struttura in legno, con piano rialzato, studiato appositamente per agevolare l'osservazione degli uccelli selvatici che transitano nella nuova zona umida, un intervento di recupero ambientale di circa 15 ettari in cui è stato ricreato l'habitat favorevole alla sosta dei migratori. Piemonte Parchi ha visitato il centro per coloro fra i nostri lettori che ancora non lo hanno visto. Per arrivarvi bastano pochi minuti nelle campagne adiacenti al noto Castello di Racconigi. Impossibile non vederlo, è bastato infatti sollevare lo sguardo per scorgere una immagine del tutto inconsueta per il resto del Piemonte e probabilmente d'Italia: grossi nidi di rami intrecciati realizzati dalle cicogne sui comignoli dei tetti di quella che un tempo doveva essere una casa colonica. Sopra di essi o accovacciati dentro, i grandi volatili, per così dire, "cantavano"; in verità le cicogne sono mute, per cui si esprimevano con il battibeccare tipico che caratterizza la specie (bill clattering). Posteggiamo l'auto ed attraverso un cancelletto che ammette prima ad un giardino attrezzato entriamo nella reception del Centro. E qui assistiamo alla primo incontro diretto con la natura. Diverse famiglie di rondini hanno fatto il loro nido di fango e paglia negli angoli fra le travi ed il soffitto in legno del locale. In essi si intravedono i piccoli e dalle porte aperte un continuo via vai di questi uccelletti che riporta indietro negli anni i meno giovani che hanno avuto la fortuna di vivere nelle campagne quando ogni cornicione, ogni stalla, ogni balcone aveva il suo nido di rondini che tutti tenevano nel massimo rispetto. Ma le sorprese continuano, stiamo per presentarci al titolare, un signore di mezza età dai modi gentili, quando entrano nel locale un vigile accompagnato da un'altra persona con un scatola da scarpe fra le braccia. Ci facciamo da parte mentre il signore accoglie gli avventori. Nella scatola c'è una rondine, probabilmente ha un'ala rotta, spiega il vigile. E' stata raccolta da un detenuto del carcere di Cuneo che l'ha consegnata ai secondini per portarla al Centro. Oltre a costituire un'oasi per le cicogne e tanti altri volatili, quello di Racconigi è anche un centro di cura e recupero per volatili feriti o malati. Non ci è dato sapere chi fosse e quale reato abbia mai compiuto quel detenuto, certo quel gesto testimonia sensibilità e forse questa è la grande forza della natura: riuscire a far emergere le parti migliori delle persone. La rondine, che in verità si rivelerà un rondone, verrà presa in cura, dopo la dovuta registrazione. Il signore gentile ora si rivolge a noi. E' effettivamente il titolare dell'oasi: Bruno Vaschetti e ci stava aspettando. Questo è stato il nostro approccio all'area protetta e per quanto ci riguarda, raramente ci era capitato di assistere ad una sintesi, ma meglio si dovrebbe dire ad una simbiosi, così stretta fra l'uomo e la natura. Il Responsabile del centro ci accompagna a visitare le diverse aree del parco e intanto ci racconta la sua storia. Sin da piccolo nella casa del padre, che ora è diventata quella sorta di paradiso per gli uccelli, Bruno era stato attratto da tutti quei pennuti che volteggiavano e frequentavano le "sue" campagne. Così nel 1985 in collaborazione con la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, aveva trasformato l'azienda agricola di famiglia in quello che ora si può vedere. Con la figlia Gabriella, veterinaria, ci racconta che documenti della città di Alba testimoniano che sin dal 1400 Racconigi si trovava sulla rotta migratoria delle cicogne. Ma a causa del bracconaggio e del saccheggio perpetrato dalle persone, era estinta sin dal 1700. Era infatti fin troppo facile per i contadini accedere ai propri tetti per catturare gli animali ancora nel nido che venivano considerati da molti commestibili. Il primo dei progetti del neo-costituito centro fu proprio quindi, la reintroduzione della Cicogna bianca. Dal centro svizzero di Altreu, frazione del cantone Selzach (italianizzato con Canton Soletta) nel nordovest, primo istituito in Europa sin dal 1948, furono insediati al centro una decina di ciconidi tenuti dapprima in voliera e rilasciati al momento dell'accoppiamento. Sui comignoli della casa erano state predisposte apposite ruote per agevolare la composizione del nidi. Attorno la presenza di prati ricca di animali ed insetti, di cui le cicogne sono ghiotte, ha favorito il loro insediamento. Infatti l'anno successivo la prima coppia di cicogne ha "messo su casa" al centro. E' stato sufficiente questo per richiamare altre coppie che evidentemente, a differenze di molti umani, sanno far tesoro delle esperienze dei propri simili. Oggi sono 32 le coppie nidificanti molte delle quali selvatiche. Al centro ormai le conoscono, infatti con un cannocchiale riescono a leggere gli anelli sulle zampe: 3 coppie arrivano dalla Svizzera, 2 sono tedesche, 1 spagnola. Oggi il Centro che oltre al percorso guidato, alle oasi ed ai comparti naturali per le visite dispone di un'area pic-nic, ristoro, bar, biblioteca e sala audiovisivi è gestito da una associazione privata senza scopo di lucro, di cui fanno parte oltre che il sig. Vaschetti con la moglie, anche le tre figlie Enrica architetto, Gabriella veterinaria e Lorenza avvocato insieme ad altri amici. Sorge all'interno del SIC (Sito di Interesse Comunitario) del Parco del Castello di Racconigi e dei boschi del torrente Maira che si estende per circa 170 ettari ed è diventata una delle aree più importanti a livello europeo per gli uccelli migratori. Nel complesso è incardinato il Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS), specializzato per la cura dei volatili e riconosciuto dalla provincia di Cuneo dalla Regione Piemonte. Dispone di una voliera per piccoli e grandi uccelli sia per la degenza sia per l'involo visibile al pubblico. Ma nel centro si svolgono anche numerose altre attività in collaborazione con diverse università: dalle indagine epidemiologica per l'individuazione di malattie infettive o parassitaria degli animali, che possono essere trasmessa all'uomo, come l'influenza aviaria, sino all'indagine genetica sulle popolazioni di Civetta, il sessaggio (individuazione del sesso) della Passera mattugia, la presenza di elementi radioattivi in Corvidi, all'inanellamento dei soggetti rilasciati per lo studio dei tempi di sopravvivenza, la dispersione spazio-temporale, dei movimenti migratori. Oltre alle iniziative di educazione ambientale: ogni anno infatti sono oltre 20.000 i visitatori (molte le scolaresche). Il Centro fornisce un essenziale supporto anche ai tesisti laureandi. Ma i progetti realizzati non si sono limitati alle cicogne, nel 1989 è stato reintrodotto il Gobbo rugginoso, noto anche come anatra tuffatrice, estinta sul suolo italico dal 1976 e che oggi si può vedere solo qui a Racconigi. In Europa la specie è presente solo in Inghilterra presso il Wild Fowl Trust di Slimbridge e nel Parco Nazionale di Donana in Spagna. Presto verrà introdotta anche nel parco del Gargano presso il lago Salso nella omonima oasi nel Golfo di Manfredonia, dove sono stati insediati circa 40 esemplari. Sembra tuttavia segnato il destino di questo anatide, infatti l'arrivo in Europa del Gobbo della Giamaica originario di Canada, California, Texas e Nord-Est degli U.S.A., più competitivo e in grado di incrociarsi con quello europeo, nel tempo porterà probabilmente la scomparsa di quest'ultimo. Nel 1995 l'area si è poi arricchita, grazie a ripristini e recuperi ambientali, di zone umide ad acqua bassa fra i 5 e i 15 cm di circa 2 ettari di estensione che successivamente verranno ampliati. Nella palude piccola quella di due ettari da 7 anni vengono registrate quotidianamente anche due volte al giorno tutte le novità quali arrivi, permanenze, partenze, di animali e più in generale tutte le evoluzioni ambientali raccogliendo dati importanti sulle abitudini degli animali che sono stati anche utilizzati per la preparazione di testi legislativi al Consiglio d'Europa. Nelle aree così realizzate sono stati censiti una quarantina di specie, fra i più numerosi citiamo Piro piro culbianco, il Beccaccino, Piro piro boschereccio, Pavoncella, Combattente, Corriere piccolo, Cavaliere d'Italia, Gambecchio, importanti il Piovanello pancianera, Pantana, Pittima reale, Totano moro e il Piovanello. Ma va anche segnalato che una serie numerosa di altre specie pesci, anfibi, insetti trovano il loro habitat ideale nelle zone umide, esiste infatti una precisa relazione fra il numero delle specie e l'estensione di dette aree. E per il futuro? I 15 ettari di ampliamento saranno dedicati alla creazione di una sorta di paradiso della biodiversità ambientale, che riguarda non solo gli uccelli, ma recupera la vegetazione semi-naturale e naturale preesistente nell'area, in parte dedicata a bosco planiziale misto, favorendo la riproduzione di numerosi organismi animali e vegetali tipici della zona, attualmente presenti con popolazioni ridotte o in via di estinzione o di cui è stato accertato la presenza in tempi storici, oggi del tutto scomparse. Quindi se amate guardare gli animali o camminare negli ambienti naturali, siano essi boschi o paludi, se vi piace fare fotografie uniche di quegli ambienti e dei suoi piccoli o grandi frequentatori, se amate ritrovare e rivivere atmosfere che probabilmente solo i nostri lontani avi hanno conosciuto, se volete studiare, capire, vivere la natura nelle sue forme più complesse ed evolute o se volte farvi un pic-nic, accompagnato dal battibecco di una cicogna il centro di Racconigi è quello che fa per voi.

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