Il percorso che vi proponiamo non presenta particolari difficoltà ed è ben segnalato con le indicazioni del CAI. Dal centro storico di Pecetto di Valenza si segue il segnavia 627 che scende verso gli impianti sportivi del paese.
Al bivio, che si incontra appena superata la sede dell'Associazione Sportiva La Fenice, si prosegue a sinistra e, dopo un breve tratto pianeggiante e ombreggiato in cui già si può ammirare il gladiolo selvatico, si inizia a salire su un largo sentiero costeggiato da arbusti. Rosa canina, ginestra di Spagna, biancospino, ligustro, prugnolo e sanguinello ci accompagnano fino al culmine della salita.
Qui si è subito ricompensati della leggera stanchezza dell'arrampicata con la fioritura di fiordalisi: un tempo molto diffusi nei campi di grano, oggi sono una vera rarità e un bel tuffo nel passato.
Proseguendo sul crinale del colle, il paesaggio si apre a sinistra verso Valenza, e a destra verso il centro abitato di Pecetto con la sua Rocca.
A un certo punto del percorso, è possibile fare una breve deviazione a sinistra: questo tratto lungo il quale si incontrano numerosi esemplari di orchidee selvatiche (Orchis purpurea), conduce a una radura da cui si vede la città di Valenza, il Po, la sua pianura e se, la giornata è particolarmente limpida, lo sguardo spazia fino alle Alpi.
Tornando sui nostri passi e sul sentiero principale, continuiamo il cammino prestando attenzione alle varianti indicate con le tabelle dell'associazione sportiva di mountain bike: sono spesso ripide discese lungo le quali fioriscono le ophrys, piccole orchidee il cui fiore imita il corpo di un insetto.
Riprendiamo il sentiero 627 che continua sul crinale ancora per un breve tratto, e poi scendiamo percorrendo un centinaio di metri su strada sterrata. Una volta giunti al bivio (contrassegnato da una bacheca con la carta dei sentieri) svoltiamo a destra e proseguiamo immersi in una rigogliosa vegetazione a bosco.
Dopo circa una decina di minuti di cammino arriviamo nuovamente agli impianti sportivi da cui è partita la nostra passeggiata.
A questo punto, ci si può sentire più in pace con se stessi: il tuffo nella natura ha rigenerato lo spirito e il corpo, o sarà l'appetito?
Non smettiamo di cammniare
Quella proposta è una semplice camminta che vuole essere un invito a non abbandonare sane abitudini. L'emergenza sanitaria ha infatti modificato radicalmente le nostre abitudini: ce lo ricordano tutti i giorni radio e TV. Un cambiamento di cui abbiamo piena consapevolezza: per alcuni è mutato il modo di lavorare (grazie allo smart working molti di noi hanno riscoperto il piacere di avere più tempo per sé), per altri il modo di fare acquisti (si privilegia la consegna a domicilio e il rifornimento presso le botteghe sotto casa).
Sono solo i lati postivi di questo strano periodo, e solo di quelli vogliamo parlare qui. Tra questi, da quando è possibile uscire, pur con le dovute precauzioni, ci sono le passeggiate nella natura vicino a casa.
Con la graduale riapertura, tornare a muoverci sarà indispensabile, vitale, direi, e i nostri piedi saranno il "mezzo di trasporto" per ripartire!
Una camminata apporta all'organismo numerosi benefici: contribuisce alla riduzione del peso corporeo, riduce il rischio di alcune patologie come quelle cardiovascolari o il diabete, e rinforza il sistema immunitario.
E se camminiamo immersi nella natura, anche il nostro cervello trae dei vantaggi. Respirare aria buona aiuta la mente ad alleggerirsi dai cattivi pensieri, favorisce il rilassamento e l'immaginazione: la nostra capacità creativa aumenta e l'umore migliora.
Luca Carboni cantava:
E come dicono i proverbi
e lo dice anche mio zio
mente sana in corpo sano
e adesso son convinto anch'io
Ci vuole molto allenamento
per stare dritti controvento
Ci vuole un fisico bestiale
Come dargli torto, soprattutto di questi tempi?!? Non ci vuole però un fisico bestiale per passeggiare: siamo stati creati per camminare, dunque la caratteristica principale di questa attività è che la possiamo praticare tutti, ad ogni età e senza particolare allenamento.
E così in questa fase di lenta ripresa possiamo avvicinarci nuovamente a quella natura a due passi da casa pronta a svelare il suo tesoro nascosto di biodiversità.