Per un anno la costruzione di questo libro ha accompagnato la preparazione della candidatura delle regioni vitivinicole del Piemonte meridionale a Patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco (riconosciuta poi nel 2014), trovando nel lavoro di centinaia di bambini, guidati dai loro insegnanti, una fucina di pensiero.
Questi bambini lo hanno fatto con l'aiuto dei racconti e delle fiabe, che hanno inventato e reinventato, rendendole simbolo di verità e con i disegni, tratti di matita dai colori inconfondibili, capaci di aiutare le parole a farsi strada, a dimostrare di essere utili a chi le legge. Con la loro innata curiosità e il loro pressante desiderio di scoprire, questi bambini hanno così dato spazio ai loro desideri, registrato i suoni della natura, scoperto nuovi luoghi: ponendo ai lettori interrogativi fondamentali, insegnando loro a dubitare, a prestare attenzione ai particolari apparentemente più trascurabili, ma anche ai sogni e alla fantasia.
Se tra una vigna e l'altra la strada corre tra le colline, è perché la geografia è "poetica", ribadendo quel rapporto mai risolto fra geografia reale e geografia immaginaria. Ed è forse qui, alla fin fine, che ci porta questo libro, invitandoci a immaginare il nostro viaggio per il Piemonte meridionale secondo la figura del labirinto, piuttosto che inseguire una serie di approdi corrispondenti a luoghi geografici da dettagliare con ossessiva precisione, come se stessimo disegnando un itinerario turistico.
Questo libro vuole dare valore a una famiglia di segni materiali (le vigne, i boschi, gli animali, i castelli e le case), ma riconoscendone il rapporto con i bambini, per rappresentare delle cose, oltre che i significati e i valori che queste interpretano e trasmettono, con i loro segni e i loro linguaggi: per tornare a vivere, per dare senso al presente, per costruire una scenografia del paesaggio con attori e non semplicemente con spettatori.
Novembre 2018
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