Negli ultimi anni ha acquisito sempre più rilevanza il tema della criticità delle materie prime, le quali giocano un ruolo fondamentale nella vita quotidiana di ciascun individuo. Alla base di questa crisi vi sono diversi fattori tra cui lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, l'orientamento verso materie prime diverse rispetto al passato, la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la volontà di puntare su un sistema energetico basato su energie rinnovabili.
Di ciò si è discusso lungamente nel corso del convegno "Il nuovo rischio mondiale: la crisi delle materie prime", tenutosi questa estate all'Accademia delle Scienze di Torino, nel quale si è posta l'attenzione sui rischi e sugli aspetti geologici, industriali, economici e geopolitici, sottolineando la scarsità delle materie prime in Europa, un problema oggi legato e accentuato dalle conseguenze della pandemia di Covid - 19 e dalla guerra in Ucraina.
Earth Overshoot Day e impronta ecologica
Ultimamente un elevato numero di elementi chimici, presenti all'interno di dispositivi tecnologici o in sistemi di energia green, risultano in diminuzione anche perchè sono stati eccessivamente sfruttati. Ma perchè questo accade? Innanzitutto perché le materie prime non sono infinite, ma limitate, ed è per tale motivo che è necessario intervenire mediante un uso e uno sfruttamento intelligenti delle risorse. Il loro esaurimento rappresenta infatti un rischio mondiale in termini ambientali e di sopravvivenza. L'essere umano necessita di materie prime: ne è un esempio il fosforo che contribuisce al nostro benessere. La sua assenza, infatti, causa l'indebolimento dell'organismo e altre gravi conseguenze.
A tale proposito, un dato importante proviene dal think tank Global Footprint Network che calcola, ogni anno e per ogni Paese, il giorno cui vengono esaurite le risorse (Earth Overshoot Day) sulla base delle sue biocapacità - ovvero la quantità di risorse che il Paese è in grado di generare in un anno - e dell'impronta ecologica - cioè quanti ettari di bosco, terreni da pascolo, terreni coltivabili e mari siano necessari per rinnovare le risorse utilizzate e assorbire i rifiuti generati.
Secondo questi calcoli l'Earth Overshoot Day dell'Italia si è verificato quest'anno il 15 maggio, data che ha coinciso con il giorno in cui il nostro Paese ha esaurito le risorse che è in grado di generare in un anno, e da cui ha cominciato quindi a consumare quelle che produrrà l'anno seguente, con un anticipo di ben 230 giorni rispetto alla fine dell'anno. Come mostrano i dati statistici la quantità di georisorse consumate da ogni cittadino annualmente è pari a 16 tonnellate.
Materie prime, dove trovarle?
Il nostro Pianeta è il serbatoio delle risorse naturali, e scambia energia con l'esterno: riceve energia dal Sole e ne restituisce una quota allo spazio circostante. L'energia che scambia con l'esterno è però relativamente poca, un esempio ne sono i meteoriti e i gas che escono dall'atmosfera.
È proprio sulla Terra che si trovano le materie prime, in prevalenza al di sotto della superficie terrestre, la quale presenta una composizione in termini di elementi - qualità e quantità - che è tuttora molto simile a quella di 5 miliardi di anni fa.
Le risorse naturali danno vita alla materie prime, indispensabili allo sviluppo della società e dell'individuo. Si tratta di materiali grezzi, utilizzati nei processi di lavorazione artigianale e industriale per la fabbricazione di prodotti e beni finali. In particolare esse si distinguono in due macro tipologie: da un lato le materie prime rinnovabili, ovvero quelle di origine vegetale o animale che possono essere rigenerate ogni qual volta terminano il loro ciclo di consumo, dall'altro le materie prime non rinnovabili, minerali che si formano nell'arco di milioni di anni, il cui consumo determina la diminuzione delle quantità disponibili.
Per quanto riguarda la localizzazione di queste rare risorse nel nostro Pianeta, la loro distribuzione geografica è variegata: ci sono alcune aree del globo che presentano una bassa quantità di risorse - tanto che non è possibile reperirle - e altre in cui, grazie ai processi geologici endemici - legati all'attività magmatica e idrotermale del suolo e delle acque - alcuni elementi si sono concentrati in quantità elevata, dando origine ai giacimenti.
Dall'economia lineare a quella circolare
La soluzione alla carenza delle materie prime nel nostro Paese potrebbe essere l'uso circolare delle risorse. La scarsità di queste ultime porta a fare delle valutazioni in termini economici, perchè la radice di fondo della crisi è strutturale: crescendo in modo esponenziale la domanda di materie prime, ne diminuisce la disponibilità a causa della loro limitatezza. L'attuale sistema economico di tipo lineare, che parte dall'estrazione delle risorse per poi passare alla loro produzione e consumo, non risulta ottimale ai fini di contrastare il problema della limitatezza. Occorrerebbe quindi cambiare approccio e puntare su un'economia circolare basata su riciclo, riduzione e riuso. Il riutilizzo delle materie prime deve diventare un punto fermo per tutte le istituzioni che, attualmente, nelle loro politiche nazionali ne hanno sottovalutato l'importanza.