L'Unione Europea, attraverso la Strategia per la Biodiversità e la legge per il Ripristino degli Habitat, richiede un approccio innovativo e sostenibile ai Paesi mebri. In questo scenario, il progetto Rinaturazione dell'area del Po rappresenta un'iniziativa ambiziosa per ripristinare l'ecosistema del fiume padano. Finanziato sulla Missione 2 "rivoluzione verde e transizione ecologica", Componente 4 "tutela del territorio e della risorsa idrica", l'Investimento 3.3 è finanziato per 357 milioni di euro e ha come obiettivo il miglioramento dell'ambiente fluviale del Po attraverso la riduzione dell'artificialità dell'alveo per almeno 37 km entro il 2026.
Il Po, pur attraversando una delle aree più densamente popolate d'Italia, conserva un buon potenziale di recupero ecologico. L'iniziativa prevede quindi interventi per ridurre l'artificialità del fiume, aumentare la naturalità attraverso rimboschimenti e contrastare le specie invasive. La rinaturazione del Grande Fiume si inserisce nel contesto della transizione ecologica promossa dal Pnrr e rappresenta un'opportunità per rilanciare la progettualità territoriale e raggiungere gli obiettivi della Strategia Europea per la Biodiversità entro il 2030.
E' stata definita da un accordo tra l'Autorità di bacino distrettiale del fiume Po, il ministero della Transizione Ecologica, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) e le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Trattandosi di un intervento che tocca molti aspetti fra cui idraulico, geomorfologico, forestale, biologico e paesaggistico, si lavora con un approccio multidisciplinare e interato, prevedendo anche il coinvolgimento delle comunità e dei portatori di interesse locali per garantire una gestione efficace e sostenibile del corso d'acqua.
Gli interventi previsti
La rinaturazione dell'area del Po prevede una serie di interventi di restauro ecologico e ripristino ambientale lungo il suo intero corso. Questi interventi includono il ripristino di vecchi rami del fiume e di aree d'acqua stagnante, la riforestazione naturale di almeno 337 ettari, e l'adeguamento e la rimozione dei pennelli per la navigazione delle opere di difesa non strategiche per consentire al fiume di occupare con maggiore frequenza gli spazi suoi propri, con l'obiettivo di aumentare la capacità di trattenere e gestire l'acqua durante le piene, migliorare l'ambiente ripario e gli habitat fondamentali per la biodiversità.
In linea con la Strategia Europea per la biodiversità al 2030, che mira a ripristinare almeno 25.000 km di "fiumi a flusso libero" entro il 2030, si prevede di ottenere per dicembre 2024 una riduzione dell'artificialità dell'alveo di 13 km e entro il 2026 di almeno 37 km. In Piemonte, gli interventi previsti, tutti all'interno del Parco del Po Piemontese, includono la riattivazione dei rami abbandonati alla Confluenza Orco/Po (Chivasso, TO), l'apertura di canali laterali a Crescentino (VC) e Verrua Savoia (TO), Gabiano (AL), Camino, Morano sul Po, Pontestura (AL), confluenza Sesia (Frassineto Po, AL), Valmacca (AL), l'abbassamento di pennelli a Bozzole, Valmacca, Bassignana (AL). Gli interventi, che dovranno essere conclusi entro il 2024, fanno parte dello stralcio prioritario del progetto complessivo, che vede due interventi per il Piemonte: quello a monte che coinvolge la riserva naturale di Ghiaia Grande sui territori comunali di Camino, Pontestura, Morano Po e quello nel territorio del Comune di Bassignana.
Il primo intervento, attualmente in corso, prevede l'abbassamento di una difesa spondale e la realizzazione di una serie di canali e stagni per consentire la creazione di nuove aree umide che andranno a riconnettersi con la zona umida esistente, consentendo anche una maggiore frequenza di allagamento nell'area protetta, oltre all'ampliamento di habitat favorevoli allo sviluppo della flora e della fauna autoctone.
Sono previsti, inoltre, interventi di riforestazione con lo scopo sia di contenere le specie alloctone invasive, sia di riportare il paesaggio naturale alla sua condizione originale, piantando specie di piante locali. Il progetto, per un valore di 12.440.000 euro, coinvolge 761 ettari di territorio fluviale.
Anche nel territorio del Comune di Bassignana il progetto prevede l'abbassamento di una difesa spondale per garantire il sormonto da parte dell'acqua con una frequenza maggiore dell'attuale, favorendo il passaggio in un canale già ben evidente e attivo. Inoltre, sarà realizzato un nuovo canale secondario per favorire l'alimentazione dell'area umida preesistente. Per migliorare il paesaggio naturale, saranno piantati alberi in modo sparso, alternando aree di foresta con spazi aperti, al fine di mantenere il terreno liscio e uniforme. L'intervento ha un valore di 5.430.000 euro e interesserà 571 ettari.
Per approfondire le tematiche legate al Fiume Po quale luogo fragile e resiliente al cambiamento climatico, si svolgerà nella cornice di Palazzo Madama - nell'ambito del progetto Life Nat-Connect 2030 che si occupa di biodiversità e Rete Natura 2000 e del quale la Regione Piemonte è partner - l'incontro "Gli ambienti umidi: fragilità e resilienza al cambiamento climatico" - venerdì 30 settembre alle 9.30 nel Salone delle Feste di Palazzo Madama.