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Clima, il Piemonte si impegna per mitigare gli effetti

La 'Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici' definirà a livello piemontese misure e interventi da mettere in campo per mitigare gli effetti del clima

 

  • Emanuela Celona
  • Settembre 2017
  • Venerdì, 15 Settembre 2017
  • Stampa
Clima, il Piemonte si impegna per mitigare gli effetti
Foto Pixabay.com

Lo ha detto anche il Capo dello Stato Mattarella all'indomani della recente alluvione di Livorno: «Questa ennesima calamità dovrà sollecitare al più presto nel mondo politico una riflessione seria e approfondita sugli effetti dei cambiamenti climatici e su come difendere il nostro territorio".
E l'amministrazione regionale piemontese una seria riflessione l'ha fatta lo scorso 2 luglio, nel bel mezzo di un'estate che verrà ricordata per essere la seconda più calda della storia italiana e alle porte di un autunno che non lascia presagire nulla di buono sul piano climatico per il nostro Paese. 

Nelle premesse di quella che verrà definita come 'Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici', le parole che più ricorrono sono mitigazione e adattamento. Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici attraverso una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e della vulnerabilità dei sistemi naturali, e adattarsi ai cambiamenti con strategie che aumentino la resilienza degli effetti del clima già in atto.
Resilienza è un'altra parola presente nel provvedimento regionale, ovvero: la capacità di affrontare e superare un evento traumatico oppure la resistenza a una rottura per sollecitazione (definizione del Treccani). Qualunque interpretazione si voglia dare, il significato applicato ai cambiamenti climatici non cambia: qualcosa si è rotto nel clima e il genere umano sta tentando, malamente, di superare il trauma.

Oggi il 95% della comunità scientifica internazionale considera il fattore umano la causa dominate del riscaldamento globale, la temperatura media nel mondo è aumentata di 0,85°C dal 1880 a oggi, e nel periodo 1951-2012 l'aumento è stato di 0,12 °C per decennio. Praticamente, una caduta libera.
Leggendo il recente Rapporto Ispra sull'andamento climatico nel 2016 in Italia, si apprende che le temperature medie annuali sono state sopra la media e le precipitazioni, sebbene siano state scarse, sono incorse in eventi estremi proprio in Piemonte (oltre che in Liguria) con piogge record pari a 583 mm di pioggia caduta in un solo giorno e 100 mm in un'ora.

I dati Ispra dicono che il 2016 è stato un anno bollente, con una temperatura media annuale di + 1,35 °C rispetto il triennio 1961-1990 ed è soprattutto la stagione invernale a riportare un'anomalia termica marcata: + 2,14 °C come valore annuo medio.
Quest'anno la situazione non è migliorata. «La siccità ha picchiato duro dalla bassa Valpadana al Centro Sud, in particolare tra Alessandrino, Piacentino e versante tirrenico. Il Po scorre con portate irrisorie, circa 550 metri cubi al secondo verso la foce" ha scritto Luca Mercalli su La Stampa. I ghiacciai alpini, secondo il meteorologo, hanno sofferto come mai avvenuto in passato e, a questo ritmo, un'estate calda come quella appena trascorsa sarà sempre più frequente e in poco più di un cinquantennio il paesaggio italiano potrebbe diventare uguale a quello del Nord Africa.

Ma i cambiamenti meteorologici in atto sono già osservabili: in Piemonte, ad esempio, le temperature sono aumentate, con massime di + 2°C nell'arco di 58 anni e hanno riguardato soprattutto le zone montane.
«L'Italia e il Mediterraneo hanno conosciuto una progressione del rischio superiore a quella di atre aree del Pianeta», ha scritto qualche giorno fa Antonio Cianciullo sulle pagine di Repubblica. «I fenomeni meteo estremi hanno subito un'accelerazione drammatica ... e l'Italia rischia di rimanere paralizzata dall'incertezza sulla strada da prendere».

Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici attende la sua approvazione e, proprio in questi giorni, è partita sul sito del ministero dell'Ambiente la consultazione che chiama cittadini e istituzioni, mondo della ricerca, associazioni e in generale tutti i portatori d'interesse a confrontarsi a esprimersi sulle possibili azioni di adattamento e relativi strumenti di monitoraggio e valutazione dell'efficacia.
Elaborato dal lavoro del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, il Piano costituisce il quadro aggiornato delle tendenze climatiche in atto a livello nazionale e sugli scenari climatici futuri, analizzando gli impatti e le vulnerabilità territoriali ed evidenziando quali aree e settori siano maggiormente a rischio.
Attraverso un set di indicatori, definisce le macro-regioni climatiche e le cosiddette "aree climatiche omogenee": le prime vivono e hanno vissuto condizioni climatiche simili, le seconde sono caratterizzate da uguale condizione climatica attuale e da una stessa proiezione climatica di anomalia futura.
La consultazione segue, in ordine di tempo, la prima raccolta di indicazioni sulla percezione degli impatti, delle vulnerabilità e sulle azioni di intervento realizzata nei mesi di febbraio e marzo e favorisce il dialogo tra amministrazioni locali e centrali al fine di prevenire i danni e rispondere in modo efficace a ogni situazione di allerta meteo.

Restano aperte, a livello nazionale, numerose questioni tra cui le priorità di intervento. Questione che il Piemonte ha deciso di affrontare ponendo le basi di una Strategia regionale quale una delle principali azioni da perseguire per attuare una Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile che ha il compito di indirizzare le politiche, i programmi e gli interventi per la promozione dello sviluppo sostenibile in Italia, cogliendo le sfide poste dai nuovi accordi globali, a partire dall'Agenda 2030 della Nazioni Unite.

La Strategia regionale indirizzerà i diversi Piani e Programmi strategici - e già propri della Regione Piemonte - al fine di incidere sulle cause e sugli effetti del cambiamento climatico e costituirà un gruppo di lavoro interdisciplinare, con il supporto tecnico-scientifico di Arpa Piemonte, che promuoverà i necessari accordi con i vari soggetti coinvolti per individuare le azioni più importanti e necessarie da intraprendere per far fronte alle avversità climatiche.

 

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