E' approdata a Torino anche quest'anno la World Press Photo Exhibition, con gli scatti premiati nell'ambito del più importante concorso di fotogiornalismo al mondo.
La mostra, che è stata esposta fino al 19 novembre a Palazzo Barolo, ha riunito 120 fotografie firmate per le maggiori testate internazionali, da National Geographic a BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais, che consentono di compiere un viaggio critico tra le notizie del 2022 e gli avvenimenti più importanti che hanno segnato l'anno scorso: dalla guerra in Ucraina alle proteste in Iran, dal racconto dell'Afghanistan controllato dai talebani ai molteplici volti della crisi climatica in un viaggio dal Marocco all'Australia, dal Perù al Kazakistan.
Il cambiamento climatico tra problemi e opportunità
Proprio di cambiamento climatico parlano gli scatti dei due fotografi italiani che hanno vinto un riconoscimento.
Alessandro Cinque è stato premiato tra i vincitori regionali per il suo "Alpaqueros", un lavoro che lo ha impegnato diversi anni. Racconta l'evoluzione delle famiglie peruviane attraverso la vita delle donne allevatrici che rischiano la vita portando gli alpaca sempre più in alto. Lo devono fare per contrastare il cambiamento climatico e la siccità.
Simone Tramonte ha vinto, invece, nella categoria Long-Term Projects per l'Europa con il progetto "Net-Zero Transition" che racconta il cambiamento climatico da una prospettiva positiva, mostrando i progetti innovativi che potrebbero permettere all'Europa di diventare il primo continente a impatto zero.
Una luce di speranza per l'Europa
"Ho iniziato quattro anni fa ad occuparmi nel dettaglio di temi ambientali, partendo dall'idea che se è importante mostrare gli effetti del cambiamento climatico lo è altrettanto testimoniare le azioni messe in campo dall'uomo per fronteggiare questa problematica, le possibili soluzioni" racconta Simone Tramonte.
Con il Green Deal la Commissione europea ha adottato una serie di proposte per trasformare le politiche dell'Unione Europea in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità che dovrebbero ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Da qui l'idea di Tramonte di indagare fotograficamente che cosa si sta effettivamente facendo nel nostro continente.
"Il mio progetto, Net-Zero Transition, intende testimoniare la realizzazione di progetti innovativi che posso consentire all'Europa di diventare il primo continente a impatto zero. Si tratta di una selezione di trenta foto, scattate in un arco di tempo di tre anni, che documentano progetti di agricoltura sostenibile, innovative pratiche di agritech e coltivazione idroponica, o produzione di green energy sfruttando fonti come la geotermia" prosegue Tramonte.
"Sono partito dall'Islanda come case history perché si tratta di un Paese europeo all'avanguardia in questo campo: negli ultimi trent'anni ha rivoluzionato il proprio paradigma energetico, passando dall'utilizzo dei combustibili fossili alle fonti rinnovabili, che oggi forniscono al Paese il 100% del suo fabbisogno energetico. Dall'Islanda sono passato a testimoniare quanto si sta facendo in altri sei Paesi europei: essendo italiano mi interessa particolarmente indagare le buone pratiche che si stanno instaurando nei Paesi mediterranei, considerati tradizionalmente più indietro di quelli nordici".
Produrre cibo green grazie alla tecnologia
"Una delle foto che sono state esposte a Torino raffigura alcuni tecnici all'interno di una vertical farm nei pressi di Milano. Si tratta di una azienda-laboratorio in cui si coltivano insalate e altre piante a scopo commestibile. L'agricoltura indoor moderna presenta una serie di vantaggi che possono costituire altrettante risposte alla crisi climatica. Innanzitutto si tratta di coltivazioni che possono essere fatte anche in Paesi dal clima svantaggiato, troppo freddo o caldo o siccitoso, e dove il terreno è inadatto all'agricoltura, rappresentando quindi una risposta concreta al fabbisogno alimentare del Terzo Mondo" continua Tramonte.
"Con questa tecnica le piante sono coltivate verticalmente, con risparmio di spazio ma anche di acqua, terreno e luce. Basti pensare che una coltivazione di questo tipo, su un'area grande come un campo di calcio, consente una produzione 80 volte superiore a quelle tradizionali. Nelle coltivazioni idroponiche il terreno non occorre perché le radici toccano direttamente l'acqua, che ricircola e non si disperde. La luce è fornita da led che funzionano grazie all'elettricità prodotta con la biomassa composta dagli scarti delle piante stesse. Insomma un esempio di economia circolare che ci mostra la direzione per un'agricoltura più efficiente e meno impattante sull'ambiente"
I premi Worl Press Photo
Gli scatti vincitori nelle quattro categorie del World Press Photo 2023 sono stati annunciati lo scorso aprile, dopo essere stati scelti tra 60mila proposte di oltre 3700 fotografi da 127 Paesi. Ad aggiudicarsi il premio Photo of the Year è stato l'artista ucraino Evgeniy Maloletka, che ha presentato un'immagine straziante della guerra in Ucraina. Scattata nel marzo 2022, l'opera ritrae un gruppo di soccorritori che trasporta in barella una donna incinta gravemente ferita durante un bombardamento aereo russo nella città di Mariupol. La madre è morta poco dopo insieme al suo bambino: una delle numerose vittime civili del conflitto iniziato il 24 febbraio 2022.
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