Il Museo civico di Storia Naturale di Ferrara ha le sue origini nella seconda metà dell'800, in collegamento con il corso Universitario di Mineralogia e Zoologia della Civica Università di Ferrara.
Un po' di storia
La sua fondazione risale al 26 maggio 1872. Negli anni '30 del Novecento si decise di realizzare, fra le vie Palestro, de Pisis e Boldini, il cosiddetto "Quadrilatero della Cultura", negli spazi centralissimi occupati dall'antico complesso Sant'Anna, dove fino a qualche anno prima risiedeva l'ospedale della città. Nell'ambito di questa nuova progettazione urbanistica, firmata dal ferrarese Carlo Savonuzzi, viene edificata anche la nuova sede del Museo che sarà inaugurata nel 1937. La vera rinascita del Museo si avrà soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale quando l'ingente collezione di materiali ottocenteschi, recuperati e restaurati, si arricchì di nuove acquisizioni e l'istituto viene ufficialmente riaperto al pubblico. Dagli anni '90, si assiste ad un nuovo slancio in particolare per le attività di educazione scientifica e di ricerca. Il ricco patrimonio di reperti del Museo di Storia Naturale di Ferrara risalenti all'Ottocento si è costituito grazie alle donazioni di cittadini. Diversi donatori ottocenteschi erano ferraresi che risiedevano in altri continenti o che avevano compiuto viaggi avventurosi in Africa, in Asia e nelle Americhe. Ciò si riflette sulle collezioni storiche esposte nelle sale, in particolare in quelle zoologiche che rappresentano tutte le grandi regioni zoogeografiche in cui è ripartita la fauna del nostro Pianeta.
I percorsi espositivi
La storia del museo è rappresentata, lungo il percorso espositivo, da una sala dove sono esposti i reperti e gli esemplari più significativi delle collezioni ottocentesche e alcuni degli esemplari notevoli delle nuove raccolte. Il grande Orso polare che troneggia al centro della prima sala al piano terra, intitolata "Tutto il mondo in un museo", è il simbolo della storia delle collezioni storiche ottocentesche del Museo di Storia Naturale di Ferrara. In questa sala si può notare come le collezioni del museo rappresentino tutte le grandi regioni zoogeografiche in cui è ripartita la fauna mondiale e ammirare la grande varietà delle diverse forme di vita del nostro Pianeta. Nella sala è presente anche un modello del cranio di Tyrannosaurus rex il cui calco è stato prodotto dal fossile originale conservato al Museo di Storia Naturale di New York.
La sezione espositiva "Ambiente terra" è la sezione del Museo di più recente allestimento e si sviluppa per circa un terzo del percorso espositivo permanente del Museo. Qui vengono illustrati temi ambientali con esempi legati al territorio della Pianura Padana, del Delta del Po, dell'Appennino e i fenomeni che attraverso le ere geologiche hanno portato all'attuale ricchezza di ambienti naturali e di specie viventi. Accanto alle molte vetrine con esemplari di fauna, flora, fossili e rocce, nel percorso espositivo sono inseriti display multimediali, modelli e ricostruzioni di ambienti.
In questa sezione spicca un grande modello del grattacielo di New York, utilizzato per aiutare la percezione del concetto di tempo geologico, una successione rocciosa di quasi quattro metri di altezza per "leggere" alcune caratteristiche delle rocce e un modello del campo geotermico di Casaglia da cui proviene il calore che riscalda parte della città.
Un esemplare carismatico che ha fatto la storia del Museo è "Sua maestà il Condor". Al centro della sala che introduce alla zoologia spiccano nella loro imponenza i due condor delle Ande preparati nella seconda metà dell'Ottocento. In questa sala potete osservare anche moltissimi altri uccelli, pesci, anfibi e rettili e seguire il percorso evolutivo che ha portato i vertebrati dalle acque marine alla colonizzazione delle acque dolci e delle terre emerse.
La successiva dedicata a "La nostra grande famiglia" è una vera e propria introduzione alla storia naturale e all'evoluzione dei mammiferi. In questa sala spicca il formichiere gigante del Sud America, dotato di potenti unghie, che usa per distruggere formicai e termitai, di cui si nutre grazie alla lunga lingua. Di particolare interesse è anche il cranio del raro delfino pontoporia che vive nelle acque costiere atlantiche del Sud America. Nei mammiferi lo sviluppo del feto può talvolta essere anomalo, come testimonia il vitellino a due teste, vissuto pochi giorni dopo il parto. Parte di questa sezione è dedicata anche ai molluschi, un gruppo di animali senza vertebre che ha saputo adattarsi alle più svariate condizioni ambientali, arrivando a colonizzare tutti i tipi di ambienti (marini, di acqua dolce e terrestri) e diversificandosi in un notevole numero di specie.
I grandi mammiferi del Museo
Fra le collezioni del Museo di maggior impatto, quella dei mammiferi è certamente la più spettacolare. La raccolta storica, quasi interamente esposta nelle sale, è risalente alla seconda metà dell'Ottocento. Molti dei reperti provengono da acquisti da noti tassidermisti e preparatori dell'epoca quali Luigi Bonomi, De Greaux, Francesco Bernardi, Giulio Facchini che commerciavano reperti in pelle già montati e naturalizzati. L'acquisizione di questi materiali richiese un notevole impegno economico come testimonia la spesa effettuata per l'acquisto dell'esemplare di orso bianco tassidermizzato da De Greaux di Parigi e per gli esemplari di grossi felini come tigri, leoni, puma e giaguari e i quelli appartenenti a varie specie di scimmie, pipistrelli, ungulati e roditori, preparati da Bonomi di Milano. Un notevole apporto fu dato anche dai donatori ferraresi che erano impegnati in viaggi e missioni in Africa e Sud America. Essi mantennero un costante rapporto di collaborazione con il direttore del Museo Galdino Gardini, inviando reperti di animali raccolti nelle loro esplorazioni. È merito di queste personalità se ancora oggi il Museo di Storia Naturale di Ferrara annovera nelle sue collezioni storiche reperti di grande interesse come il giovane esemplare di tapiro e gli armadilli inviati da Fiorini dopo una spedizione in Sud America. Ancora oggi la collezione storica annovera esemplari di tutti i continenti con la significativa presenza di specie australiane di Marsupiali e di Monotremi come l'echidna e del Sud America come il grande formichiere gigante.
Gli articoli "I Musei delle Meraviglie" sono curati da Sabrina Lo Brutto, Università degli Studi di Palermo e National Biodiversity Future Center; Vittorio Ferrero, Università degli Studi di Torino; Franco Andreone, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
Per approfondimenti:
Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
Largo Florestano Vancini 2 – 44121 Ferrara