Nella cultura lappone, l'aurora boreale è avvolta da diversi miti e leggende. Una delle storie più affascinanti narra che le luci nel cielo siano le danze delle anime delle persone defunte, che celebrano la loro vita. Altri racconti descrivono le aurore come il riflesso dell'energia dei cervi magici che solcano i cieli. Un mito popolare finlandese racconta invece che l'aurora sia causata dalla coda di una volpe bianca che corre tra le montagne, scatenando scintille che si sollevano nel cielo. Secondo i Sami, gli uomini non devono mai fare rumore sotto le aurore, poiché disturbare queste danze celestiali potrebbe attirare la cattiva sorte o infastidire gli spiriti.
Che siano le anime dei morti o le volpi magiche, nella notte tra il 10 e l'11 ottobre appena trascorsi, è stato possibile ammirare l'aurora anche alle nostre latitudini, sebbene l'Italia non sia un luogo tradizionalmente associato a questo fenomeno. Ciò accade solitamente durante periodi di intensa attività solare, quando le tempeste solari possono estendere la visibilità dell'aurora verso Sud.
L'aurora boreale, infatti, è il risultato dell'interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre. Quando particelle cariche provenienti dal Sole colpiscono l'atmosfera terrestre, si ionizzano e creano un'illuminazione che varia in colore e intensità, dando vita a onde di luce danzanti nel cielo. I colori più comuni sono il verde, il rosa, il rosso e il blu, a seconda del tipo di gas coinvolto e dell'altitudine in cui avviene la ionizzazione.
Quando ho appreso che quella notte sarebbe stato possibile ammirare l'aurora, non ho avuto dubbi sul luogo da cui osservarla: la Baraggia di Candelo, una riserva naturale regionale del Piemonte gestita dall'Ente Aree protette del Ticino e Lago Maggiore, che è un posto del cuore non solo per me, ma per molti biellesi che la scelgono ogni giorno per fare una corsetta o semplicemente una passeggiata, ammirando lo splendido panorama delle montagne che la circondano.
E infatti, la Baraggia non ha deluso le aspettative, nemmeno in questa occasione.
Lo spettacolo, sempre emozionante, dell'aurora si è mostrato a lungo ed è stato accompagnato dal verso in lontananza dell'allocco e del capriolo. Sicuramente un'emozione difficile da dimenticare.
A differenza dello stesso fenomeno ammirato in Svezia qualche anno fa, l'aurora boreale vista dal Piemonte è stata di un colore rosso acceso. Un vero e proprio spettacolo.
Non ci resta che attendere altre meraviglie che ci riserveranno i parchi piemontesi e la natura che custodiscono.