Il 1° agosto i guardiaparco delle Aree Protette delle Alpi Cozie erano stati chiamati direttamente da un pastore all'alba all'Alpe Assietta, nel territorio del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand, e si erano trovati di fronte a 16 agnellini predati all'interno di un gregge che comprendeva anche capi adulti e che viene custodito correttamente all'interno di un recinto elettrificato con un cane da guardiania di razza maremmana. Nel corso del primo rilievo sull'area avevano trovato una falla nella cinta, in prossimità di un avvallamento che lascia un varco di circa 50 centimetri al di sotto del filo elettrico.
Dall'esame del DNA effettuato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta è stato ribaltato l'esito delle prime indagini accertando come le tracce di saliva rilevate sui segni di morsicatura appartengano al lupo e non a cani o volpi, come si era inizialmente ipotizzato, anche perchè quando il lupo attacca un gregge, difficilmente distingue tra capi adulti e agnelli, predando indistintamente e consumando in loco il pasto.
In conclusione, si può affermare che la predazione è stata opera di lupi giovani, presumibilmente cuccioli, entrati nel recinto dall'avvallamento. Questo spiega le tracce dei denti riconducibili ad animali di piccola taglia e il fatto che i predatori si siano concentrati esclusivamente sugli agnelli. Rimane un ultimo elemento da chiarire: perché non è intervenuto il cane da guardiania? Probabilmente si è semplicemente "assentato dal lavoro" uscendo dal recinto prima dell'attacco, attraverso lo stesso avvallamento utilizzato dai lupacchiotti per entrare.
Per approfondimenti:
Sito dell'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie