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Divagazione sul letargo in occasione della Giornata mondiale del sonno

In occasione della Giornata mondiale del sonno, il 15 marzo scorso, vi proponiamo una piccola divagazione sul letargo in cui cadono molti animali, soprattutto all'inizio dell'inverno, per sopravvivere e difendersi dal freddo. 

  • Bruno Usseglio
  • Marzo 2024
  • Venerdì, 15 Marzo 2024
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Marmotta che fa capolino dalla tana  | Foto Pixabay Marmotta che fa capolino dalla tana | Foto Pixabay

Un antico modo di dire della montagna piemontese recitava: 9 mesi d'inverno, tre mesi d'inferno. Così si sintetizzavano le difficoltà di vita e di lavoro in un ambiente severo come quello alpino, con la presenza di un lungo inverno che preoccupava non poco l'abitante delle terre alte.

Rigido è l'inverno

Condizione che affligge allo stesso modo gli animali selvatici. Per questo, anche loro hanno cercato modi diversi per adattarsi al paesaggio in bianco e nero caratterizzato dalla presenza della neve (almeno quella di una volta). C'è chi decide di migrare verso zone più ospitali come molti uccelli. C'è chi decide di far crescere appositamente un pelo più fitto e scuro per trattenere il calore del sole, come il camoscio (Rupicapra rupicapra), c'è chi al contrario effettua una muta del piumaggio assumendo il colore bianco dell'ambiente circostante come la pernice bianca (Lagopus mutus). Il cambiamento di colore è una caratteristica che piace anche alla lepre variabile (Lepus timidus), diventa anch'essa tutta bianca, tranne la punta delle sue lunghe orecchie che rimangono di un nero intenso. Altri animali, invece, hanno adottato una strategia differente.

Per scoprire quale, ci facciamo aiutare da un'altra frase molto conosciuta, frase che forse in qualche occasione ci è stata rivolta: dormire come un ghiro. Il ghiro (Glis glis) è un piccolo mammifero notturno che per l'appunto preferisce passare l'inverno provando a non faticare molto, ma dormendo alla grossa. Durante il suo letargo abbassa notevolmente la temperatura corporea, riduce il ritmo cardiaco così da risparmiare l'energia che ha accumulato in precedenza.

Il ghiro è in buona compagnia. Chi non ricorda Yoghi e Bubu, i due simpatici orsi, star dei cartoni animati, costantemente alle prese con il ranger Smith nel parco americano immaginario di Jellystone.

Il sonno della marmotta

Oppure, per tornare alle montagne piemontesi, la graziosa e paffuta marmotta (Marmota marmota), che ai primi freddi si rintana sottoterra. Come il ghiro, rallenta tutte le funzioni vitali in modo da massimizzare il risparmio energetico. Il mondo popolare alpino, al proposito, si è spesso interrogato. A tale proposito, il professore e antropologo Piercarlo Grimaldi raccontò un episodio durante una conferenza tenutasi a Pragelato qualche anno fa. Durante le sue ricerche aveva raccolto una testimonianza da parte di un anziano, una piccola perla della cultura alpina tradizionale. Secondo questa fonte, la marmotta supera i rigori dell'inverno dormendo acciambellata. In questo modo, si può cibare continuamente dei suoi scarti riuscendo a sopravvivere per i lunghi mesi invernali. In quel momento, avevo guardato verso la platea. L'espressione che si era manifestata sui volti dei presenti era un insieme di ribrezzo e di divertimento. Ma occorre saper aspettare, la storia non è finita. Il professore, dall'alto della sua esperienza decennale, aveva continuato. Il racconto della marmotta che dorme acciambellata rafforza la concezione del tempo circolare ben cara alla cultura popolare rurale di un tempo e che viene descritta da tantissime altre manifestazioni tradizionali in alternativa al tempo lineare che prevede un inizio, un durante e un termine. La circolarità, al contrario, prevede un ritorno. Quando finisce una stagione, ne arriva un'altra. Quando l'estate volge alla sua conclusione, ci si prepara per l'arrivo dell'inverno, ma con la consapevolezza che dopo qualche tempo, la primavera riapparirà, seguendo un moto rotatorio, ritornando ad adornare con i suoi colori tutto il paesaggio.

Buon sonno, cara marmotta, ma stai all'erta! Purtroppo i cambiamenti climatici comportano dei rischi anche per te con una sempre più alta probabilità di sconvolgere il tuo delicato equilibrio biologico. Chissà se riuscirai ancora a prepararti correttamente per l'inverno con i giusti equilibri nutrizionali o la mancanza d'acqua ti renderà le cose più difficili. Chissà se le modifiche della temperatura ti consentiranno ancora un risveglio sincronizzato con le fioriture necessarie per darti una corretta alimentazione. In fin dei conti, forse, dormire bene è necessario, ma ogni tanto, aprire gli occhi e guardarsi attorno, lo è altrettanto.

 

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