Stretta e dirupata, con paesini oggi disabitati e quasi inaccessibili specie nella sua parte iniziale, la Valle Soana è la più orientale del settore piemontese del parco Nazionale del Gran Paradiso.
Di lingua e cultura franco-provenzale, più che terra di contadini e allevatori che a fatica ricavavano di che vivere da un territorio avaro di superfici pianeggianti è stata in passato terra di minatori di poca fortuna ma soprattutto di migranti: ramai, stagnini, vetrai ... Esodo che a metà del secolo scorso è diventato definitivo e ha spazzato via buona parte della popolazione. Solo dove le condizioni ambientali e morfologiche erano più favorevoli (in qualche centro della valle principale e nei vallone laterali meno acclivi e meglio esposti), è stato garantita la continuità del presidio umano del territorio: solo poche famiglie vivono oggi tutto l'anno a Valprato Soana e ancor meno nella sua borgata più alta Piamprato. Villaggio non antichissimo, che pare sia stato edificato alla fine del '500 dai trafughi di un altro insediamento, Pratorotondo, distrutto da una frana.
Il paese si trova a 1.550 m di quota in buona esposizione ai margini di una vasta piana alluvionale in vista della Rosa dei Banchi il 3.000 che domina la valle. D'estate è luogo privilegiato per le escursioni sui sentieri che conducono al Colle di Larissa o al lago di Santanel e proprio volendo anche alla Rosa dei Banchi, 1.600 metri di dislivello su di un maltracciato e scomodo sentiero sino all'area cresta terminale. Recentemente alle Grange di Ciavanasse è stata realizzata una moderna seggiovia che porta 600 m più in alto, primo tronco di un ipotizzato collegamento funiviario con Champorcher (la valle aostana confinante); nonostante i cospicui investimenti per adesso non funziona ancora in quanto mancano ancora una struttura di appoggio a monte e l'accesso e il parcheggio a valle.
Di inverno buon soleggiamento e innevamento quasi garantito ne fanno una micro stazione di sport invernali, gestita dalla locale associazione Pianeta neve ideale per famiglie con bambini e principianti. Sulla destra della strada poco oltre il santuario della Madonna della Neve, troviamo i servizi di noleggio, la biglietteria e gli impianti di risalita: una sciovia di 80 metri di dislivello con l'unica larga pista di discesa adatta anche allo snow-board e poco oltre il tapis roulant per i pià piccini.
Nei pressi di quest'ultimo inizia anche la pista da fondo, facile, che si snoda tra il Rio Giassetto e il Rio Santanel dove d'estate si trova il "Percorso vita" e dall'altra parte della strada fra parcheggio e Soana: in tutto un paio di chilometri che diventanto di più quando le condizioni di innevamento consentono di tracciare un anello sino in zona Prariond.
Un paio di locande-alberghetto completano la dotazione turistica.
Come ci si arriva:
da Torino si raggiunge Courgnè, poi si lascia la circonvallazione di Pont per attraversare il paese e risalire la Val Soana: Ingria, Ronco, Valprato. Lasciata a sinistra la strada per Campiglia, si prosegue toccando le borgate di Cugnone, Fontanetto, Panetto.
Con un po di fortuna è possibile avvistare branchi di ungulati che discendono verso il limite inferiore del parco nazionale il cui confine è tracciato in destra orografica della Valle