Il protagonista di questo libro - I miei stupidi intenti - è una faina, di nome Archy, che racconta al lettore la sua storia in prima persona. Abbandonato fin da subito dal padre deve arrangiarsi insieme ai suoi fratelli e a una madre arrabbiata col mondo, perché deve accudire tutti quanti e procurarsi da sola del cibo. Questi ultimi ancora non hanno aperto gli occhi che lei li minaccia di non ammalarsi, che i soldi del dottore non li ha. I giorni passano e anche loro si incattiviscono per la fame che annebbia la vista. Si confabula addirittura di mangiarsi uno dei fratelli. A questo punto si rimane sbalorditi.
Successivamente la madre vende il figlio Archy, il nostro beniamino protagonista, perché diventato zoppo, e dunque inutile ai suoi scopi. Diventa, così, l'assistente di una volpe che fa lo strozzino, gli insegna a leggere la bibbia e a scrivere.
Nella lettura di questa storia affascinante ci si immedesima fin da subito, immaginando questa fauna protagonista che vive tra i boschi delle nostre aree protette torinesi o, perché no, in mezzo al Parco naturale di Stupinigi.
Un romanzo esordiente davvero incredibile, scritto da un ragazzo molto giovane, che si cimenta nell'utilizzare gli animali per raccontare la sua storia; quando questi animali, così spudorati, siamo noi!
Info. I miei stupidi intentidi Bernardo Zannoni (classe 1995: Vincitore del Premio Campiello 2022 - Premio Bagutta Opera Prima 2022 - Premio Salerno Letteratura 2022 - Premio Fiesole Narrativa Under 40) Sellerio Editore Palermo, 2021, pag. 252, €16,00
Recensione di Davide Figlia - Instagram @mr.leggerissimo