Sebben che siamo fumne – Storie di donne piemontesi
Sebben che siamo fumne - Storie di donne piemontesi è fresca di stampa ed è un agile ma ben strutturato volume curato da Lidia Brero Eandi, dato alle stampe per le Edizioni Savej nel dicembre 2023.
Narra nove storie che si sviluppano principalmente fra l'Ottocento e il Novecento.
Alcuni temi accomunano questi racconti: uno riguarda sicuramente le costanti e quotidiane difficoltà affrontate dalle donne per veder riconosciuti gli stessi diritti degli uomini, siano essi fratelli, mariti, colleghi.
Un altro coinvolge la sensibilità e la propensione che molte donne hanno nell'occuparsi dei più deboli, tema che emerge grazie ad alcune testimonianze che arrivano a coinvolgere ogni angolo remoto del cuore di ogni lettore e di ogni lettrice.
Donne che evidenziano un forte spirito di sacrificio, disposte a pagare anche di persona, per promuovere una più ampia solidarietà e una condivisione di diritti. Spesso è proprio questo che viene tristemente dimenticato. All'interno del libro è riportata una frase della professoressa Aida Ribero che evidenzia questo pericolo e che invitiamo tutti e tutte a scoprire: «Temo la smemoratezza e voglio che le mie figlie e le loro amiche sappiano perché e per chi sono così diverse dalle loro madri». Un invito a conoscere il passato per continuare a costruire un presente e un futuro più consapevole e partecipato.
Numeri, atomi e alambicchi – Donne e schienza in Piemonte dal 1840 al 1960
Se Sebben che siamo fumne - Storie di donne piemontesi, testo scritto a più mani, descrive principalmente le testimonianze provenienti dal mondo del lavoro, della cultura e della solidarietà, lo studio curato da Erika Luciano e Clara Silvia Roero raccoglie invece notizie su 115 ricercatrici che svolsero la loro attività in Piemonte fra il 1840 e la fine del Novecento: Numeri, atomi e alambicchi – Donne e scienza in Piemonte dal 1840 al 1960.
In questo caso si tratta di donne che hanno dato il loro contributo nei vari rami delle scienze matematiche, fisiche, chimiche e naturali. È una pubblicazione che consente di comprendere la partecipazione delle donne ai processi conoscitivi che si sono sviluppati in Piemonte e non solo.
Il nostro sguardo si ferma su una biografia in particolare e cominciamo a leggere. Veniamo così a sapere che nell'Ottocento gran parte del lavoro scientifico veniva svolto fra le mura domestiche. Il contesto familiare faceva sì che sorelle, mogli, figlie potessero partecipare e acquistare capacità professionali. È il caso di Adele Masi, seconda moglie del naturalista torinese Michele Lessona, che partecipa attivamente al lavoro del marito. In una lettera di quest'ultimo, ad esempio, scopriamo che Adele «ha tradotto tutto il volume degli animali di Figuier, ed ora incomincia con una traduzione del nuovo libro del Darwin, The descent of man».
Tutte le biografie raccolte dalle studiose che compongono questo volume sono davvero ricche di particolari e aneddoti e meritano una lettura.
8 marzo tutto l'anno
In queste poche righe abbiamo volutamente inserito prima il riferimento ai lettori e di seguito alle lettrici perché il nostro auspicio è quello che molti "maschi", soprattutto i ragazzi, uomini del domani, possano sempre più avvicinarsi a libri come questi senza timore e che possano fare propri i valori in essi contenuti affinché non ci sia più bisogno di un 8 marzo, ma che ogni giorno si possa celebrare il valore della parità di genere in ogni ambito professionale, familiare e sociale.
Per saperne di più
Sebben che siamo fumne – Storie di donne piemontesi, edizioni Savej, Torino 2023
Numeri, atomi e alambicchi – Donne e scienza in Piemonte dal 1840 al 1960, Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile, Torino 2008