Il 2017 ha segnato un importante punto di svolta dell'articolato e lungo percorso di sostenibilità del nostro Paese. Nel quadro di riferimento dettato dall'Agenda 2030 dell'ONU sullo Sviluppo Sostenibile e dalla Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile, l'elaborazione del "Primo rapporto sullo stato del Capitale Naturale in Italia" ha consentito di mettere in luce, per la prima volta, al complesso sistema istituzionale il fondamentale ruolo ricoperto dal Capitale Naturale italiano rispetto al sistema socio-economico collettivo del Paese.
Il Comitato per il Capitale Naturale, in relazione ai compiti che gli sono stati assegnati, ha avviato la misurazione del valore fisico e monetario della dotazione di foreste, biodiversità, fiumi, mari e della totalità di ecosistemi di cui siamo ricchissimi. Tale valore si esplica in benefici di cui usufruiamo tutti i giorni e che provengono dall'insieme di servizi ecosistemici che la natura ci fornisce, ma che spesso non percepiamo e non valutiamo al loro giusto valore.
In questo secondo Rapporto viene ancor più raffinata la valutazione biofisica degli ecosistemi terrestri a livello eco-regionale e regionale, anche con aggiornamenti sullo stato di conservazione di alcuni di essi. Inoltre, il focus sul valore biofisico delle ecoregioni marine mette in luce i primi risultati di un progetto sperimentale finalizzato ad un sistema di contabilità ambientale per le aree marine protette italiane.
Aprile 2019
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