La Regione Piemonte ne è ben consapevole, tanto da essere stata tra i primi enti locali nel nostro Paese alla ricerca di percorsi di valorizzazione di uno dei servizi ecosistemici più famoso, l'assorbimento di carbonio da parte di boschi e foreste. Forte del suo patrimonio forestale che si estende su una superficie di poco meno di un milione di ettari, di cui buona parte all'interno delle aree protette, la Regione già nel lontano 2015 ha aderito al protocollo di intesa "Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding", documento internazionale per il controllo delle emissioni in atmosfera, noto come Under2Mou, stilato in preparazione della XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop21) di Parigi.
Con la sottoscrizione del protocollo l'ente piemontese si impegnava a sviluppare un sistema di remunerazione del servizio ecosistemico di assorbimento della CO2 e a promuoverne uno scambio di crediti in un apposito mercato in cui immissione e assorbimento potessero incontrarsi. Ambiente e mercato, non più nemici giurati, ma insieme per un progetto capace di futuro.
Una "Borsa valori" dell'ambiente
Pochi mesi dopo l'adesione del Piemonte al Under2Mou, l'importanza del servizio di assorbimento di CO2 è stato riconosciuto anche a livello nazionale, con la Legge 221 del 28 dicembre 2015, dal titolo: "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali". Una misura avanzata, che prevede addirittura la possibilità di inserire un sistema di remunerazione all'interno del mercato del servizio ecosistemico di assorbimento della CO2, creando in pratica la prima "Wall Street" ambientale dedicata a boschi e foreste.
Nel 2017 poi la Giunta Regionale del Piemonte ha licenziato la Delibera 6 febbraio 2017 (n. 24-4638) "Disposizioni per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio da selvicoltura nella Regione Piemonte", seguita dal decreto attuativo nel dicembre del 2022. Finalmente tutto è pronto per promuovere questi percorsi innovativi che se fatti poggiare a terra potrebbero davvero cambiare le sorti dei territori soggetti all'abbandono e all'incuria.
«Oggi la sfida è quella di studiare al meglio come valorizzare i servizi ecosistemici nei boschi, a 360 gradi, e non solo per il carbonio – spiega Fabio Petrella, tecnico dell'Istituto per le piante da legno e l'ambiente, Ipla, dal 1989 -. Perché altrimenti il gestore, per quanto lavori bene, non riesce a camparci. Ma se ai crediti di carbonio aggiungo ad esempio attività di ecoturismo, o valorizzo una concessione di acque minerali a fronte di una corretta gestione del territorio coinvolto, allora la situazione può cambiare». E può diventare un vero e proprio business, a vantaggio dell'ambiente. «Ma per gestire bene questi servizi ecosistemici – continua Petrella - ci vuole un businnes model, nel quale far entrare ad esempio anche la biodiversità, che oggi non quantificata ancora nessuno».
Petrella è attualmente referente italiano del Progetto Alpine Space Forest EcoValue, che raccoglie partner da cinque Paesi europei e coinvolge ben dieci organizzazioni nazionali e internazionali impegnate, a vario titolo, nella tutela ambientale. Forest EcoValue vuole portare processi innovativi sui territori, fondamentali per la resilienza e indispensabili nel fornire servizi ecosistemici. Partendo dalla consapevolezza che oggi le foreste sono minacciate dai cambiamenti climatici e dal degrado territoriale, fenomeni che portano alla diminuzione della capacità di fornire tali servizi. Inoltre i costi di manutenzione delle foreste sono elevati e le risorse pubbliche e i proventi della filiera tradizionale del legno non sono sufficienti. Allora largo a nuove idee e progetti innovativi per rendere sostenibile bosco e servizi ecosistemici, da testare in giro per l'Europa per poi poterle trasferire nella nostra regione. Dove nel frattempo sarà attiva il registro piemontese del Carbonio, con tanto di listino prezzo per chi vuole approfittarne. «Ad aprile di quest'anno è uscita la legge che istituisce il registro dei crediti di carbonio piemontese – spiega Petrella -. È uno strumento molto importante per promuovere il mercato dei crediti, che prima non esisteva». E la Regione Piemonte ancora una volta è all'avanguardia, perché a livello nazionale tale registro è ancora in costruzione, in attesa del decreto attutivo.
L'itinerario della Regione Piemonte
Il percorso intrapreso dal Piemonte per il riconoscimento dei crediti di carbonio, raccontano Fabio Petrella e il collega Giorgio Pelassa, sempre dell'Ipla, è stato lungo e difficile, risultato di un consolidato insieme di esperienze avviate a partire dal lontano 2007, quando l'Ipla stesso, su incarico della Regione, ha avviato un'attività di monitoraggio e sperimentazione negli impianti di arboricoltura da legno, in collaborazione con la Fondazione per l'Ambiente Teobaldo Fenoglio e lo Studio forestale di Guido Blanchard, per "misurare" i crediti di carbonio. Tra il 2011 ed il 2013 è stata effettuata la stima di tali crediti nell'ambito dei Piani forestali comunali della Val Varaita. Poi, grazie al Progetto Forcredit realizzato da Fondazione Fenoglio, sono stati realizzati Piani forestali aziendali per la gestione sostenibile di proprietà boschive pubbliche e private in territorio piemontese, con relativa conta anche in questo caso dei crediti di carbonio quantificabili, certificabili e commercializzabili nel quadro dei sistemi di mercato per l'attuazione delle compensazioni volontarie delle emissioni di CO2 da altre attività. Infine sono stati messi in condivisione i dati delle esperienze di gestione sostenibile dei boschi maturate attraverso la collaborazione con il Consorzio forestale Alta Valle Susa.
Oggi dopo oltre sedici anni di intenso lavoro la nostra Regione comincia a intravvedere la possibilità di un nuovo equilibrio tra uomo, mercato e ambiente nella gestione delle aree boschive, equilibrio perso ormai da quasi 100 anni, cioè da quando è cominciato l'abbandono di colline e montagne in seguito al quale è entrato in crisi l'assetto idro geologico del territorio. Stiamo costruendo le prerogative per riappropriarci di questa preziosa risorsa, boschi e foreste gestiti in maniera sostenibile per il futuro del pianeta.
Approfondimenti:
Servizi ecosistemici ed ambientali www.reteclima.it/pagamento-dei-servizi-ecosistemici-ed-ambientali-psea/
Subnational Global Climate Leadership Memorandum of Understanding
Legge 221 del 28 dicembre 2015 "Disposizioni in materia ambientale"