Capacità di osservazione e una solida conoscenza ornitologica alle spalle. Queste sono le basi del del birdwatching, attività nata nel mondo anglosassone, che nel nostro Paese si è diffusa dagli Anni '80 grazie soprattutto alla Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) impegnata a contrastare il bracconaggio e la caccia sregolata. Oltre all'aspetto hobbystico, il birdwatching ha un ruolo importante nell'ambito del monitoraggio faunistico: permette, infatti, di registrare il numero di specie e di esemplari presenti in una data zona, che ci si trovi all'interno di un parco naturale o meno. Dagli anni '80 a oggi sono state introdotte diverse novità, a partire dagli strumenti di osservazione, che sono diventati più compatti e più affidabili.
Il ruolo delle app
Nel corso degli ultimi tempi, le innovazioni nel birdwatching hanno riguardato il mondo delle applicazioni per smartphone, che sono alla portata di tutti. Queste app forniscono un aiuto concreto a chi lavora sul campo per il riconoscimento delle specie.
"Come tutti gli strumenti, non sono infallibili e vanno usati cum grano salis, comparando i risultati con strumenti più tradizionali, di laboratorio o di biblioteca. Se poi parliamo di Intelligenza artificiale (Artificial intelligence - AI), personalmente non ne ho mai fatto uso, ma potrebbe essere utile nell'esame dei filmati delle fototrappole, e anche in più attività di vigilanza", afferma Luca Giunti, guardiaparco delle Aree protette delle Alpi Cozie.
"I principali strumenti tecnologici utilizzati nei rilevamenti ornitologici sono, ancora oggi, il binocolo o il cannocchiale e il taccuino per appunti. Vero è che quest'ultimo sta ormai lasciando il posto a strumenti di archiviazione informatizzati, che consentono in modo immediato e veloce di salvare su basi dati condivise le osservazioni, offrendo così un servizio di georeferenziazione accurata del dato rilevato" spiega Riccardo Ferrari, vicepresidente della Lipu Italia. "Tramite un qualunque smartphone, queste app caricano in tempo reale, sempre che sia disponibile una connessione web, il dato su archivi, da cui poi le informazioni possono essere recuperate, elaborate, cartografate, e infine utilizzate per progetti di studio e conservazione. Per alcuni tipi di rilevamenti cominciano anche a essere sempre più diffusi termocamere e termoscanner. Se le app vengono utilizzate in modo "intelligente", possono essere un valido aiuto per migliorare le nostre conoscenze e capacità di riconoscimento. Integrando la consultazione dei manuali, delle guide da campo, dell'esperienza di chi ne sa di più e magari ci accompagna nelle escursioni, possiamo semplificare alcuni aspetti dell'identificazione in natura, in modo pratico e anche divertente. La tecnologia offre validi supporti, per esempio i sistemi geografici e cartografici, o quelli di analisi dei dati, ed è presumibile che in futuro vengano sviluppate sempre più applicazioni anche in ambito conservazionistico" conclude Ferrari.
Binocoli con AI integrata, una nuova invenzione
Ancor più recentemente, con l'introduzione dell'Intelligenza artificiale su larga scala, si è pensato di integrare ai più tradizionali binocoli questa nuova tecnologia, con l'intenzione di facilitare il riconoscimento delle specie. Un binocolo con AI integrata è in grado, infatti, di identificare sul momento gli uccelli avvistati: questo potrebbe, da una parte, attirare le critiche dei birdwatcher più 'tradizionali', legati più allo studio individuale e al 'farsi l'occhio', ma dall'altra parte, potrebbe rendere questa attività più accessibile a persone meno esperte, fornendo un aiuto in ambito scientifico e riducendo le possibilità di errore umano.
"Inquadrare un uccello o un mammifero, osservato in quel momento, e avere tutto le informazioni sul display del binocolo diventa un elemento fortemente coinvolgente" spiega Franco Cernigliaro, Country manager per l'Italia di Swarovski Optik.
L'azienda nasce nel 1949 grazie a Wilhelm Swarovski, discendente della famiglia che ha creato la Swarovski cristalli. Fu lui, appassionato di natura e osservazione, a trasferire il know-how della lavorazione di cristalli in lenti di straordinaria qualità e lucentezza per i binocoli. Il primo, l'Habicht 7x42, viene prodotto ancora oggi.
"Inizialmente i nostri prodotti avevano il sistema dei prismi a porro- spiega Cernigliaro - e questo permetteva di avere un miglior campo visivo e obiettivi più larghi. Dal 1985 l'azienda ha introdotto la lavorazione con i prismi a tetto, un sistema che ha consentito di realizzare un design più compatto e meno ingombrante in larghezza ma anche più leggero per l'uso di corpi in alluminio. La costante ricerca interna di soluzioni per innovare le ottiche non poteva trascurare l'uso dell'Intelligenza artificiale per fornire una serie di informazioni capaci di restituire all'osservatore un'esperienza immersiva e formativa, sia che si tratti di un professionista del birdwatching piuttosto che di uno studente o di un docente. Inquadrare un uccello o un mammifero, osservato in quel momento, e ottenere tutte le informazioni sul display del binocolo diventa fortemente coinvolgente". Ma quali sono i vantaggi di un binocolo dotato di Intelligenza artificiale?
"Il modello AX VISIO , fa tre cose: osserva, identifica e in più ha la capacità di condividere con altri appassionati o con un gruppo didattico quello che si sta osservando. Senza dimenticare che si tratta di un binocolo 10x32, e cioè che avvicina sorprendentemente il soggetto inquadrato, trasformando la scena in una situazione immersiva: un'esperienza che ovviamente uno smartphone non ti può offrire. Oltre alla componente di AI c'è l'utilizzo di un database scientifico di oltre novemila specie catalogate dalla ricerca della Cornell University di New York. Si tratta di un riferimento mondiale per gli ornitologi che, tramite il collegamento con l'app Swarovski Optik Outdoor, permette di aggiornare il database. Va detto che inizialmente eravamo un po' preoccupati dell'accoglienza da parte dei birdwatcher professionisti e ornitologi. Per questo abbiamo voluto che fossero loro stessi a testare il prodotto, e la risposta che è arrivata è stata univocamente positiva. La possibilità di stabilire con certezza la presenza di un esemplare anche fuori dal suo habitat naturale è ciò che ha interessato maggiormente gli esperti, perché sopratutto i cambiamenti climatici stanno modificando notevolmente le rotte tradizionali delle migrazioni e le quote di sorvolo. Con l'AX VISIO un avvistamento inusuale per una determinata zona non solo viene confermato, ma consente anche di geolocalizzarlo. La possibilità di scattare una foto o un video consente di analizzare con accuratezza in un secondo momento il colore del piumaggio di un uccello che, se mimetizzato nell'ambiente, può rendere difficile in riconoscimento".
Una risorsa per la citizen science
La citizen science (ovvero quel complesso di attività collegate ad una ricerca scientifica cui partecipano semplici cittadini) è sicuramente una delle attività più attrattive che possono essere condotte - anche in parchi e aree naturali - e che coinvolgono un numero crescente di appassionati nei monitoraggi ambientali. Per questa ragione, uno strumento tecnologico in grado di scattare immagini valide anche dal punto di vista scientifico, potrebbe essere di largo uso. Tuttavia si tratta di dispositivi ancora piuttosto costosi: basti pensare che l'AX VISIO di Swarovski Optik ha un costo di 4.680 euro, giustificati da cinque anni di ricerche in centri di sperimentazione. Il risultato - tuttavia - è un binocolo che non può essere considerato come tutti gli altri. "Nell'immetterlo sul mercato, i professionisti dell'osservazione naturalistica sono sicuramente un nostro riferimento, ma lo sono anche gli Enti parco e le Aree naturali per le attività di eduentertainment destinate ai gruppi in visita. L'AX VISIO, ad esempio, consente alla guida di condividere sul momento le immagini scattate durante l'osservazione con lo stesso gruppo di visitatori: il binocolo, infatti, mette in rete fino a cinque persone contemporaneamente, con i loro smartphone settati in modalità bluetooth. Analogamente può farlo un istituto scolastico. Immaginiamo una lezione di scienze naturali svolta dall'insegnante in parchi urbani dove l'esperienza passa dai libri all'osservazione reale. Quell'apprendimento diviene materia viva che produce vera conoscenza!" osserva ancora Cernigliaro.
In conclusione, sembra di capire che l'eventuale obiezione che gli ornitologi possano essere sostituiti nella loro capacità di riconoscimento non abbia motivo di esistere ma - al contrario - uno strumento di supporto diventa occasione di ulteriore verifica. Del resto il birdwatcher con questo tipo di tecnologie può anche non utilizzare la funzione di identificazione degli uccelli, ma semplicemente riesce a scattare una fotografia mentre guarda col binocolo. Inoltre, utilizzando la funzione di condivisione, può girare un video e fare ciò che fa lo scienziato: documentare e verificare con una gamma ampia di elementi.