Venerdì 31 gennaio, in Val Cerrina è stato avvistato un lupo. A scorgerlo, in aperta campagna nei pressi dell'abitato della Piagera di Gabiano, è stato Giorgio Bertolina, che ha avuto la prontezza di fotografare l'animale. Il proprietario dei terreni, Fabrizio Zanotto, ha poi dato l'allarme.
È immediatamente intervenuta, per cercare escrementi ed elementi utili all'identificazione dell'animale, il tecnico faunistico Laura Gola, dell'ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, che fa ricerca su questi animali nell'ambito del Progetto Lupo.
«Il lupo in antichità era presente nel nostro territorio - spiega l'esperta -. Si è poi estinto per diverse cause, in particolare per la persecuzione da parte dell'uomo. Fino agli Anni 70 del secolo scorso i lupi erano rimasti solo sull'Appennino centrale. Negli ultimi decenni, a seguito dell'espansione del bosco e degli ungulati, ha iniziato a riespandersi. A fine Anni 80 era di nuovo presente sull'Appennino ligure e poi lentamente è tornato sulle Alpi. In questo cammino ha colonizzato la collina e ora sta arrivando nelle pianure. E' una ricolonizzazione spontanea della specie».
«In Val Cerrina è un ritorno recente e avevamo già qualche osservazione – racconta Laura Gola –. Questa però è forse la prima volta che l'animale viene fotografato non da esperti».
Sono in corso studi per capire le interrelazioni con l'uomo, il modo in cui si adatterà in pianura e la sua etologia.
«È nota da tempo – aggiunge Gola – la presenza di un piccolo branco nelle colline del Torinese e dell'Astigiano, limitrofe all'Alessandrino. Il lupo individuato a Gabiano potrebbe far parte di quel gruppo familiare, oppure essere un individuo in dispersione che si è allontanato e si muove in modo solitario. Ricordo che il lupo di solito quando vede l'uomo scappa. Generalmente non lo fa andando via al galoppo, ma si allontana al trotto per poi dileguarsi».
Pur essendo pochi capi quelli presenti sul territorio, è importante segnalare il loro ruolo di predatori verso gli ungulati, come i caprioli e i cinghiali, che sono invece presenti in numero massiccio.