Poco più che uno stagno (trecento metri di lunghezza per 50 di larghezza, 5 m di profondità massima), è situato tra Quarona e Roccapietra nella media Val Sesia e deriva il nome dall'antica cappella campestre che sorge nei pressi di cui è titolale sant'Agostino, che proveniente dall'Algeria dapprima venne battezzato da sant'Ambrogio e poi secondo la leggenda si adoperò per convertire gli ariani della valle.
Il piccolo specchio d'acqua è nursering per le svariate specie di anuri e dei rospi in particolare di tutta la zona circostante. A primavera , normalmente nelle due settimane a cavallo di Pasqua) i batraci si mettono in movimento e raggiungono l'area riproduttiva dove le femmine la zona dopo le procedure per l'accoppiamento depongono lunghi festoni di uova da cui dopo pochi giorni nascono migliaia di girini. depongono sul fondo del lago dei cordoni gelatinosi lunghi 3-4 metri contenenti fino a 5000 uova che, a fecondazione avvenuta, danno origine a forme larvali, i girini, che in seguito a un processo di metamorfosi che dura 2-3 mesi diventano adulti che lasciate le acque del lago, si disperdono nell'ambiente circostante. Durante l'accoppiamento molti rospi perdono la vita predati da falchi, poiane, corvi, ricci o semplicemente finiscono schiacciati. Lo spettacolo attira curiosi e appassionati perché una concentrazione così alta di rospi è davvero difficile da trovare. È indispensabile comunque procedere con prudenza e fare attenzione a dove si mettono i piedi.
Non solo rospi frequentano il lago ma anche rane di lessona, dalmatine e temporarie. E i boschi circostanti , dove sono habitat di interesse comunitario sia i castagneti che i popolamenti di ontano nero, ospitano una ricca avifauna. Oltre ai rapaci come falco pecchiaiolo, poiana, gheppio e allocco, è frequente di osservare il merlo, il pettirosso, il picchio verde, il picchio rosso maggiore, ol fringuello, il ciuffolotto, la ghiandaia la cinciallegra e il succiacapre. Occasionali o di passo invece sono il germano reale, l'airone cenerino e la beccaccia.
I mammiferi sono rappresentati da ghiri e scoiattoli dai più elusivi volpe e capriolo.
Esclusivamente notturni, ma se ne possono individuare le tracce, il tasso, il cinghiale e la martora.
Su uno dei dossi del rilievo che chiude a nord-est la conca lacuale si trovano i pochi resti, alcuni muri e una cisterna e il pozzo collegato probabilmente alla presa ancora visibile a livello del lago, di un antico castello: quello di Arian. Il fortilizio rappresentava probabilmente un rifugio temporaneo per gli abitanti del borgo tra l'XII e il XVI secolo e ci che vi dice presenti anche eretici dolciniani e gazzarri. In fondo al pozzo, secondo la tradizione locale si celerebbe un ricco tesoro, che ovviamente nessuno sinora ha mai trovato.
Continuando sul sentiero verso Quarona si incontrano due interessanti massi il Sas della Baceja forse luogo di culto precristiano che reca sulla sommità incise alcune coppelle e il Sass di Strij e d'Ava Corna che, come ci spiega una delle tabelle poste a illustrazione del sentiero che attraversa la zona significa "Sasso delle streghe e dell'acqua che esce dagli inferi". Secondo le leggende locali è luogo di incontro delle streghe ma anche la risorgiva dell'emissario del lago che dopo pochi metri alla luce del sole ricompare in mezzo ai sassi.
Alcuni sentieri segnalati e tabellati dal CAI consentono di visitare la zona iniziando l'escursione da Roccapietra che è frazione di Varallo.