Seguire un fiume, procedendo fianco a fianco al suo corso, è un'esperienza di immersione nell'ambiente naturale da sperimentare. Per questo proponiamo tra i "Sentieri provati" un semplice e pianeggiante sentiero che affianca il corso del Torrente Scrivia (). Un tracciato di poco meno di 7 km - da seguire sia in andata che in ritorno - che insiste nella Riserva naturale di Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria. Si tratta di un'area tutelata che, con l'ampliamento di 152 ettari deliberato dalla Regione Piemonte nel marzo 2020, ha visto il raddoppio della sua estensione.
Il percorso si sviluppa sulla destra idrografica del torrente, partendo dal ponte di Castelnuovo Scrivia (SP 85) per giungere al ponte dell'autostrada A7, nota come Serravalle-Milano.
Il Borgo di Castelnuovo e il "gualdo"
La posizione del paese di Castelnuovo, situato sulla sponda destra dello Scrivia e che proprio da quel torrente prende il determinate, è ben descritto dal novelliere Matteo Bandello che quivi nacque nel lontano 1484: "La terra nostra di Castelnuovo è posta non molto lontano dalle radici de l'Apennino, a la foce ove Schirmia - antico nome dello Scrivia [n.d.r.] - scarca le sue per l'ordinario limpidissime acque in Po". E nel Po la Scrivia (difficile scegliere se declinarlo al femminile come avviene nella lingua locale o al maschile come nome di torrente) sfocia appena dopo aver varcato il confine tra Piemonte e Lombardia, dopo aver percorso in quest'ultima regione solamente 1 chilometro e 200 metri.
Legato alla storia di questo paese è il gualdo (Isatis tinctoria), una pianta erbacea biennale che nella Riserva naturale si può osservare. Castelnuovo a partire dal Medioevo fu centro di produzione e lavorazione della pianta tintoria da cui si ricavava la tinta blu, l'oro blu!
Si tratta di una crocifera che nel primo anno di vita produce una rosetta di foglie (che si lavoravano per estrarre il pigmento tintorio); il secondo anno cresce fino a oltre un metro di altezza e in primavera la sua fioritura regala un'esplosione di giallo dorato.
A questa pianta, per l'importante ruolo che ebbe nell'economia del paese, è dedicato un monumento: il "Monumento al Gualdo" che si trova in centro paese, nei giardini Regina Elena.
Il percorso
Superato il bel ponte in muratura realizzato nella seconda metà dell'Ottocento e ristrutturato dopo l'alluvione del 1994 () , su cui scorre la strada provinciale n. 85, è possibile parcheggiare agevolmente sulla destra, nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo, ora deposito comunale, in Viale Scrivia. Lasciata l'auto si attraversa la provinciale e si scende sulla sponda destra del torrente.
Fatti i primi 300 metri su strada dal consistente fondo ghiaioso, ombreggiata da alti esemplari di pioppo bianco, la si tralascia scendendo lievemente a destra per oltrepassare il piccolo corso d'acqua del Grue
() che confluisce nella Scrivia proprio a quest'altezza. Tabelle azzurro-verdi segnalano l'ingresso nell'area tutelata, che è gestita dall'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino (che dal 1° gennaio si riunirà con le aree protette del Po torinese nel Parco del Po Piemontese).
Il percorso prosegue diritto seguendo l'ampia sterrata () che affiancata il torrente, le cui dimensioni dell'alveo lo avvicinano, come aspetto, a un fiume che, dopo le piogge autunnali, trasporta acqua dal color di fango (foto 5). E fuggono volando via spaventati gli anatidi che su queste acque nuotano numerosi.
In breve si giungerà in un punto in cui è ben evidente l'erosione della sponda fluviale () e dove si trova il Parco dei Neonati. Dal 1992 l'Amministrazione comunale di Castelnuovo Scrivia, a ogni nuova nascita, ha piantato un albero in quest'area in parte di proprietà comunale e in parte demaniale. Ad oggi sono circa 1.150 le specie arboree autoctone - querce, frassini, aceri campestri, ciliegi selvatici e pioppi bianchi (la cartellonistica posizionata in situle elenca tutte) - che crescono in questo bosco () che celebra la vita.
Da questo punto in avanti si segnala la presenza di stazioni con attrezzi ginnici, accompagnati da tabelle esplicative degli esercizi che si possono compiere.
Si riprende il passo, che suona sulla ghiaia del fondo strada, seguendo la via che scorre diritta (dunque si trascurino le strade che vanno a sinistra rientranti verso il paese) e che un po' si allontana dalla ripa del fiume e passa tra macchie di bosco ripariale e ampie zone di gerbido, le praterie aride che sono l'habitat ideale delle orchidee, che qui si possono osservare nella stagione di fioritura. Nell'attuale stagione sono invece colorate dai rossi frutti della rosa canina, che intreccia i suoi spinosi rami disegnando intricati bersò.
Proseguendo ancora diritto si giungerà in un nuovo punto eroso dalla forza dell'acqua (), che ha fatto franare gran parte della strada, qui si deve dunque rientrare un po' verso il bosco, seguendo il sentierino che serpeggia tra la vegetazione arbustiva ().Usciti dal boschetto ecco il sentiero che si fa più stretto, abbellito in questi giorni autunnali dai piccoli fiori gialli della rucola selvatica (), affianca ancora un'ampia radura, un gerbido (), in cui stagliano le poche specie arboree che riescono a crescere in questi terreni dai suoli molto ghiaiosi e permeabili, . Qui si trova anche una seconda area attrezzata, con tanto di tettoia sotto la quale si trovano tavoli e panche, utilizzabili per eventuali pause di ristoro ().
Infine l'ultimo tratto del percorso raggiunge il ponte autostradale ();...ovviamente cambiano i suoni, riportandoci alla modernità cantata da Filippo Tommaso Marinetti: "...Uccelli cinguettare beatitudine ombria cip-cip-cip brezza verde [...] tam-tumb-tumb tumb-tumb-tumb-tumb-tumb-tumb.
E si torna indietro, seguendo a ritroso il percorso fin qui descritto.
Guarda qui la mappa del percorso