Nonostante fosse classificato a rischio critico di conservazione da anni, il Chiurlottello non è stato avvistato in modo affidabile dal 1995. Questo nonostante i numerosi sforzi internazionali e monitoraggi invernali degli uccelli acquatici come l'International Waterbird Census. Il suo habitat naturale, le zone umide, è stato progressivamente distrutto o alterato da bonifiche e sviluppo insostenibile, oltre a essere stata una specie cacciata massivamente fino alla metà del '900. Anche interventi di gestione attiva degli habitat finanziati da programmi della Commissione Europea, come il progetto LIFE per l'habitat di Numenius tenuirostris, non sono stati sufficienti per invertire questa tendenza negativa.
La probabile estinzione del Chiurlottello è simbolica delle crisi ecologiche contemporanee, risultato di una complessa interazione di fattori legati all'attività umana. Questo evento solleva questioni scientifiche, etiche, politiche e filosofiche importanti. Una riflessione particolare nasce dalla domanda: se oggi apparisse uno stormo di dieci Chiurlottelli in Italia, saremmo pronti e in grado di proteggerli e supportarli attraverso l'inverno fino alla loro stagione riproduttiva? La risposta a questa domanda potrebbe rivelare molto sul nostro attuale rapporto con la natura e sulla nostra capacità di rispondere alle sfide ambientali.