Il progetto LIFE NatConnect 2030 fa parte di un piano di finanziamenti della Commissione Europea che ha investito 598 milioni di euro per la conservazione della natura, la protezione dell'ambiente, le azioni climatiche e progetti di transizione energetica nell'ambito della call LIFE-2022-STRAT-NAT-SNAP-two-stage - Strategic Nature Projects (SNAP), ovvero i procedimenti con cui l'Europa chiama i Paesi membri a proporre progetti strategici per la definizione di strumenti coordinati e condivisi di gestione e tutela del territorio e della biodiversità.
Sono 7 i progetti con l'obiettivo di implementare natura e biodiversità che sono stati selezionati nella call del 2022. In Francia, per esempio, con il progetto LIFE BIODIVFr, si mira a coinvolgere le autorità locali per promuovere cambiamenti nel modo in cui viviamo e produciamo. In Repubblica Ceca e Austria l'obiettivo, invece, è quello di implementare gli strumenti di conservazione delle specie e, nel caso del progetto LIFE AMOOORE austriaco, anche ripristinare 1400 ettari di torbiere. Sulla ricerca e la gestione di nuove forme di finanziamento si concentrano, infine, Finlandia e l'Irlanda.
Cos'è il programma Life
Il programma LIFE è uno strumento di finanziamento dell'Unione Europea (UE), portato avanti sin dal 1992, che ha permesso di co-finanziare oltre 5500 progetti per l'ambiente, la biodiversità e il clima. Sebbene gli investimenti per questi progetti rappresentano solo l'1% del budget dell'EU, i 2.2 miliardi investiti fino a oggi hanno permesso di implementare le politiche europee in materia di natura, si pensi ad esempio alle Direttive Habitat e Uccelli e al Regolamento per le Specie Aliene Invasive.
Per il periodo 2021-2027 la Commissione ha, inoltre, aumentato i finanziamenti per questo programma di quasi il 60% e ha incluso un nuovo sottoprogramma per la transizione all'energia pulita. L'ambizioso obiettivo dell'EU è diventare il primo Continente a impatto climatico zero entro il 2050.
Cos'è LIFE NatConnect 2030
LIFE NatConnect 2030 è un progetto LIFE strategico per la natura, che intende raggiungere obiettivi di conservazione della biodiversità e delle reti ecologiche, attraverso lo sviluppo delle azioni definite con i Prioritised Action Frameworks 2021-2027 (PAF) per la rete Natura 2000 e, parallelamente, all'attuazione di altri piani o strategie per l'ambiente e lo sviluppo.
I PAF sono documenti pluriennali che individuano fabbisogni e priorità di gestione dei siti della Rete Natura 2000 che, ricordiamo, sono oltre 27.000 siti protetti dalla legislazione EU per la loro ricchezza in termini di habitat e specie.
Il progetto, della durata di 9 anni, vede come capofila la Regione Lombardia insieme a 16 partner tra cui le Regioni Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, la Provincia autonoma di Trento e alcune associazioni come WWF e Legambiente.
L'area interessata comprende più di 500 siti in Nord Italia, che ospitano una ricca fauna selvatica e raccolgono più di 840 siti di rete Natura 2000, per un territorio complessivo di 100.000 chilometri quadrati con una popolazione di oltre 24 milioni di abitanti: una delle aree più densamente popolate d'Europa.
Da questo contesto di elevata densità abitativa emerge la particolare esigenza di riuscire a far convivere natura e uomo, sia per garantire all'essere umano tutti quei servizi che la natura può offrire che per preservare gli spazi necessari agli ecosistemi per la propria autoconservazione. Da qui, la scelta di definire il rafforzamento degli elementi di connessione della rete ecologica, una delle 5 linee strategiche alla base del progetto.
Le reti ecologiche
Definite come sistemi interconnessi di habitat, le reti ecologiche sono degli elementi fondamentali per la salvaguardia della biodiversità perché permettono di evitare la frammentazione degli habitat e garantiscono un interscambio tra aree ed elementi naturali altrimenti isolati.
Nell'ambito di NatConnect 2030 si è deciso di concentrarsi sul corridoio ecologico del Fiume Po, che rappresenta un importante elemento potenziale di connessione ecologica tra tutte le regioni coinvolte nel progetto. L'obiettivo è preservarne le condizioni ecologiche e la funzione di connettività grazie alla quale può avvenire la mobilità delle specie e l'interscambio genetico all'interno delle stesse. Inoltre la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) e la Regione Piemonte si concentreranno sulla definizione del disegno di rete ecologica delle Province di Alessandria, Vercelli e Biella.
Particolare attenzione è rivolta anche alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e alla riduzione dell'impatto delle specie aliene invasive, elementi che minano la biodiversità autoctona. Sempre nel contesto della conservazione della biodiversità, uno degli obiettivi è rafforzare il ruolo degli 'Osservatori regionali per la biodiversità', enti che raccolgono informazioni relative alla biodiversità regionale, nella gestione, analisi e condivisione di dati su specie e habitat di interesse comunitario.
Nei suoi 9 anni il progetto porrà le basi per la piena attuazione dei 5 PAF anche dopo la sua conclusione, in modo da avviare un processo a lungo termine di mobilitazione di altri fondi complementari, come le risorse - 180 milioni di euro - legate al Piano di Rinaturalizzazione del Fiume Po.
Naturalmente, un ruolo importante verrà dato, a partire da questo nostro articolo, alle attività di comunicazione, volte a far conoscere gli interventi messi in atto con i fondi europei.