Profumo di fiori nell'aria. Le ultime chiazze di neve abbandonano le praterie d'alta quota sciogliendosi sotto il sole caldo della primavera inoltrata. Nelle valli alpine, dopo mesi di silenzio, risuonano inconfondibili da alcune settimane i fischi delle marmotte. Anche gli esemplari che hanno deciso di scavare la loro tana oltre i 2300 metri di quota, che solitamente sono gli ultimi a destarsi dal lungo sonno invernale, sono oggi svegli.
I simpatici roditori che ora osserviamo rincorrersi a perdifiato nell'erba alta sono rimasti in letargo, all'interno del loro rifugio sotterraneo, per quasi 7 mesi. Durante questo arco temporale le marmotte non dormono di continuo: attraversano piuttosto una fase di profondo torpore, durante cui la loro fisiologia viene stravolta radicalmente. La temperatura corporea di questi mammiferi, infatti, passa da 35 a 5 gradi Celsius, mentre il battito cardiaco scende da 130 a 15 pulsazioni al minuto. Tutti accorgimenti che permettono loro di sopravvivere per mesi senza la necessità di uscire dal nascondiglio a prova di gelo.
Ma come riescono, questi animali, a rimanere così a lungo digiuni? Semplice, si affidano al graduale consumo delle scorte adipose immagazzinate nel corso della bella stagione! Per questo motivo è molto importante per loro nutrirsi abbondantemente durante l'estate e l'autunno: ogni anno devono raggiungere un peso di circa 6 chilogrammi se vogliono sperare di resistere alla lunga e fredda attesa invernale. Sanno bene che, quando usciranno dalle tane per godersi una nuova primavera avranno perso circa metà del loro peso corporeo.
Piemonte Parchi
La marmotta, sentinella della montagna
Sotto il sole caldo della primavera inoltrata, nelle valli alpine, dopo mesi di silenzio, risuonano inconfondibili i fischi delle marmotte.
- testo e foto di Luca Giordano
- Gennaio 2017
- Giovedì, 1 Giugno 2017
