Tutti gli appassionati di thriller sanno che questo genere di narrativa stimola fortemente gli stati d'animo dello spettatore innestando, tramite l'anticipazione, un alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e/o terrore. I thrillers sono adrenalinici, incalzanti ed hanno l'obiettivo di mantenere alta l'attenzione tramite l'espediente della tensione.
Il rinvenimento in provincia di Torino
In questo caso il genere thriller si adatta bene alla descrizione di quanto occorso nel mese di ottobre dello scorso anno a Cavoretto in provincia di Torino dove, grazie alla segnalazione di un'apicoltrice della zona in visita in apiario, è stata rinvenuto un esemplare di Vespa velutina nigrithorax conosciuta anche come calabrone asiatico. Si tratta della seconda segnalazione in provincia di Torino, dopo quella del 2016 a Rivoli. I focolai più vicini sono stati circoscritti in provincia di Cuneo e in provincia di Pavia. Pertanto non è al momento possibile ipotizzare la via di introduzione di questa nuova segnalazione, ma dai sopralluoghi effettuati si ritiene che la presenza di Vespa velutina sia per ora circoscritta alla zona di Cavoretto (TO).
Fortunatamente il nido di Cavoretto è stato individuato ed eliminato, a sole due settimane dalla segnalazione, grazie allo studio delle linee di volo degli insetti e alla loro triangolazione su mappa. Il parziale successo dell'operazione, tuttavia, non permette di scongiurare la presenza di altri nidi già presenti o fondati nel corso di questa stagione dalle regine fecondate allontanatesi dal nido prima della sua distruzione. Alla data del 3 maggio scorso infatti Aspromiele segnala che "sono cinque i calabroni asiatici neutralizzati sulla collina di Torino dalla rete di 534 trappole gestite. Chiunque abbia trappole le controlli ogni due settimane e ci segnali con foto i calabroni asiatici dalle zampe gialle. È fondamentale la collaborazione di tutti per dirigere al meglio gli sforzi di eradicazione del focolaio torinese".
Per impedire uno scenario di questo tipo, l'associazione apistica Aspromiele e il DISAFA (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari) hanno applicato un'attività di trappolaggio intensivo con centinaia di trappolenell'area circostante il nido e della collina torinese, che proseguirà per tutto il 2024 coinvolgendo particolarmente gli apiari dei soci Aspromiele presenti in questi territori.
Ma come può il rinvenimento di un singolo individuo di insetto, neanche troppo mostruoso, suscitare così tanto allarmismo e preoccupazione?
Per comprendere perché la Vespa velutina sia così temuta occorre approfondire alcune nozioni circa la sua origine e la sua biologia.
Origine e diffusione della specie
La Vespa velutina è un insetto originario dell'Asia sud-orientale, ma è stata rinvenuta per la prima volta in Europa nel 2004, introdotta come passeggero occasionale di un carico di vasellame proveniente dalla Cina. Dal primo ritrovamento in Aquitania (Francia), essa si è diffusa in pochi anni in quasi tutta la Francia, e da lì anche in Spagna, Portogallo, Germania e Belgio, fino ad arrivare, nel 2012, anche in Italia, dove il primo individuo adulto è stato catturato in Liguria a Loano. Nel 2013 sono stati rinvenuti i primi nidi in Liguria, zona di ponente, e in Piemonte, in provincia di Cuneo. (a questo link la mappa di distribuzione della vespa velutina in italia).
Proprio la sua origine, la rapida diffusione e l'interferenza di questa specie con l'ecologia e le specie autoctone, permettono di annoverare la Vespa velutina tra le specie aliene (dette anche alloctone o esotiche) invasive, cioè specie trasferite dall'uomo al di fuori del loro areale naturale (area geografica entro la quale è distribuita una specie), in maniera deliberata o accidentale.
Perchè la biologia della specie è una minaccia
La maggior preoccupazione nella diffusione di questa specie aliena è legata alla sua biologia.
Le regine del calabrone asiatico trascorrono l'inverno nascoste in posti riparati e asciutti, per poi attivarsi in primavera raccogliendo sui fiori il nutrimento per la fondazione di nuove colonie (nidi primari). Con la nascita delle prime operaie la colonia cresce durante l'estate, fino ad arrivare a luglio, alla costruzione di nidi secondari, più grandi. A settembre nascono i riproduttori, maschi e femmine e avviene la riproduzione con le nuove regine che ricominciano il ciclo. Da ogni nido possono essere prodotte ogni anno fino a 400 nuove regine!!!!
La Vespa velutina è un efficientissimo cacciatore di importanti impollinatori come bombi, farfalle, ma in particolare di apoidei che costituiscono gran parte della dieta proteica delle larve di questa vespa. Ciò che colpisce è la spietata modalità di caccia osservata negli apiari : la cattura avviene in volo davanti al predellino delle arnie negli alveari, quando le api bottinatrici tentano di uscire per procacciare polline e nettare per il nido; allorquando alcuni individui di questo predatore tengono sotto assedio un alveare, le api smettono di uscire per raccogliere il cibo necessario e di conseguenza la colonia si indebolisce pericolosamente spesso fino a collassare.
Si stima che in Francia, a causa di Vespa velutina, le perdite degli alveari siano arrivati fino al 50%.
I danni secondari, ma certo non trascurabili, sono simili a quelli arrecati dal calabrone europeo (Vespa crabro) e riguardano i frutti maturi, prediletti dagli esemplari adulti di Vespa velutina.
Inoltre, il tasso di aggressività verso l'uomo, pur essendo analogo a quello del calabrone europeo, in prossimità dei nidi può diventare particolarmente violento e 8/12 punture possono provocare il ricovero in ospedale.
La pericolosità è anche dovuta alla scelta dei luoghi di costruzione dei nidi che avviene sugli alberi ad altezze superiori ai 5 metri, ma che spesso vengono rinvenuti in vicinanza di aree urbane o dentro edifici ad uso umano, come serre, capanni o terrazze.
Proprio per le dinamiche prima descritte, la Vespa velutina costituisce quindi una minaccia per la biodiversità ed è per questo che il suo arrivo in Italia ha da subito allarmato la comunità scientifica e le associazioni di apicoltori. La pressione ambientale esercitata dalla predazione di questo insetto, unita al cambiamento climatico, all'inquinamento oltre alla presenza di altri parassiti come la Varroa destructor (un acaro che attacca le api) hanno notevolmente impattato sulla salute e quantità degli alveari produttivi.
L'identikit della Vespa velutina
E qui entra il gioco l'aspetto investigativo che tanto appassiona gli amanti di thriller!!!
Per cercare di conoscere, monitorare ed arginare la diffusione di questa specie aliena invasiva, esistono progetti a livello europeo, nazionale e locale. In Piemonte, Beelab (Laboratorio sulla salute ed il comportamento degli impollinatori) dell'Università di Torino, assieme alle associazioni apistiche locali, ha messo in atto operazioni di ricerca dei nidi, mediante tecniche classiche e innovative, come l'utilizzo di termocamere.
Le strategie attualmente utilizzate prevedono principalmente la cattura massiva con esche attrattive, l'utilizzo di esche avvelenate, la ricerca dei nidi e successiva distruzione delle colonie. La collaborazione tra DISAFA e Politecnico nell'ambito del progetto di ricerca Life StopVespa sta attualmente lavorando per la messa a punto di metodi di controllo più efficienti radar entomologico per tracciare gli esemplari di Calabrone asiatico che tornano al nido in modo da consentirne la rapida localizzazione.
E come in un thriller che si rispetti come non fornire l'identikit della temuta Vespa velutina!!!
Simile al nostro calabrone europeo, ma di dimensioni inferiori, la specie asiatica si distingue da esso anche per essere più scura, per avere una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al "vitino" di vespa. Il tratto distintivo poi è costituito dalle estremità delle zampe colorate di giallo.
Consulta qui la Scheda Vespa velutina
Cosa si può fare?
Le associazioni locali chiedono agli apicoltori di monitorare l'eventuale presenza di Vespa velutina installando le apposite trappole, ma ognuno di noi può contribuire in prima persona con eventuali segnalazioni sul rinvenimento di nidi e individui rimanendo ovviamente sempre i sicurezza.
E come diceva il grande Hitchcock "Per produrre suspense, nella sua forma più comune, è indispensabile che il pubblico sia perfettamente informato di tutti gli elementi in gioco. Altrimenti non c'è suspense!".
Occhi aperti dunque!
Dove informarsi su come riconoscere Vespa velutina:
Quindi, se si ritiene di averla vista, fare foto da allegare alla segnalazione da inviare al link: https://www.vespavelutina.eu/it
o all'indirizzo di posta: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cittadini ed apicoltori sono invitati a costruire e posizionare semplici trappole per monitorare la situazione:
https://www.vespavelutina.eu/it-it/cosa-puoi-fare/aiutaci-a-monitorare
https://www.vespavelutina.eu/it-it/cosa-puoi-fare/installa-una-trappola