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Nati sei lupetti nel Centro faunistico del Parco Alpi Marittime

Tre maschi e tre femmine in piena salute è la sintesi della cucciolata partorita al Centro Uomini e Lupi di Entracque

  • Redazione
  • Giugno 2016
Venerdì, 1 Luglio 2016
Nati sei lupetti nel Centro faunistico del Parco Alpi Marittime

I lupi Hope (Speranza) e Alberto, ospiti del Centro "Uomini e Lupi" di Entracque, hanno avuto una cucciolata. Sei bellissimi lupetti, tre maschi e tre femmine con peso variabile dai 2,5 ai 2,8 kg.

Dall'inaugurazione del centro, nel giugno 2010, è la prima volta che due animali si riproducono. Martedì 21 giugno i piccoli sono stati catturati e sottoposti ai primi controlli sanitari, ai prelievi per le analisi, alla determinazione del sesso, alla marcatura con microchip. Come da protocollo nazionale, la relazione dell'operazione verrà trasmessa nei prossimi giorni al Ministero dell'Ambiente e alla Commissione CITES, istituita nell'ambito della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione. I lupetti nati in cattività non potranno mai essere immessi in natura.

"Sono animali in ottime condizioni – spiega il veterinario Cristiano Mattalia, responsabile degli animali del Centro – segno che la mamma e i cuccioli si sono alimentati bene. Fin da subito abbiamo notata la differenza di carattere dei vari animali: le femmine erano più docili e i maschi più irrequieti. Gli animali sono stati manipolati con estrema attenzione e con tutte le precauzioni per non contaminarli con tracce olfattive".

Terminate le operazioni di rilievo e di controllo gli animali sono stati riportati rapidamente nella tana che si trova presso il recinto settentrionale dell'area faunistica. Con il sistema di videocontrollo interno all'area i lupi e i cuccioli sono stati costantemente monitorati. Dopo che i piccoli sono entrati nella tana Hope li ha raggiunti e in seguito, uno ad uno, li ha trasferiti in un altro punto del recinto e li ha allattati.

In questo periodo gli animali stanno iniziando lo svezzamento, unendo al latte materno anche il cibo rigurgitato dalla madre. Per lo svezzamento completo saranno necessari circa due mesi dalla nascita. La coppia di lupi con i loro cuccioli tra circa 6-8 mesi sarà trasferita nella grande area recintata di 6 ettari che ha dimensioni e caratteristiche idonee a ospitare un branco di lupi.

In collaborazione con il quotidiano La Stampa (www.lastampa.it/lazampa) è partito un concorso per dare un nome ai cuccioli e si potrà partecipare anche votando al Centro faunistico Uomini e Lupi.

I genitori dei sei lupacchiotti e la loro storia

Alberto è arrivato a Entracque la scorsa primavera dal centro faunistico di Pescasseroli, nel Parco nazionale d'Abruzzo. Una storia incredibile la sua. L'animale a cinque mesi di età, denutrito e pieno di rogna si era rifugiato in una stalla nel paese di Barrea. Il veterinario del Parco, Leonardo Gentile col suo staff, se ne era preso cura, salvandolo da un sicuro destino di morte. Per quattro anni Alberto ha regalato tante emozioni ai visitatori del Parco d'Abruzzo, ma poi per esigenze di spazio è stato trasferito in Valle Gesso. E qui ha incontrato Hope, ospite del Centro dal 2014.


La lupa nel 2013 era stata investita da un'auto, ma nonostante le gravi lesioni era riuscita a fuggire. Trovata qualche giorno dopo l'incidente agonizzante lungo un torrente a Soucheres Basses di Pragelato (Torino) era stata ricoverata presso il CANC (Centro Animali Non Convenzionali), struttura che opera all'interno della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Torino, a Grugliasco. I veterinari del Centro avevano sottoposto Hope a un delicato intervento ortopedico alla tibia della zampa posteriore sinistra e al collo del femore destro. Dopo un periodo di convalescenza nella struttura torinese era stata assegnata in custodia a "Uomini e Lupi", unico centro alpino dotato di autorizzazione del Ministero dell'Ambiente per dare ospitalità temporanea o permanente a esemplari di Canis lupus.
Il centro "Uomini e Lupi" oltre Hope, Alberto, e i loro cuccioli ospita in altri settori dell'area faunistica altri tre animali. Emilia, Ormea e Gina, recuperati in natura dopo investimenti da parte di auto o altri incidenti. I selvatici dopo le cure non hanno più potuto ritornare in libertà per il loro prolungato contatto con l'uomo e perché non sarebbero più stati accettati dai loro conspecifici. Gli animali, anche se non possono più svolgere il loro importante ruolo all'interno dell'ecosistema, con la loro presenza nel Centro faunistico permettono di fare divulgazione scientifica sull'animale e sul suo recente ritorno naturale sulle Alpi.


La realizzazione di "Uomini e Lupi" è stata anche l'occasione per creare un'attrattiva che si pone quale concreta alternativa a forme di turismo montano caratterizzate da un pesante impatto ambientale. Il lupo, che indubbiamente rappresenta per la pastorizia un problema, in Valle Gesso con il richiamo di numerosi visitatori al centro faunistico si è rivelata una positiva opportunità per l'economia locale.

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