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Il nibbio bianco

Non è un fantasma, non è un albino: è il nibbio bianco (Elanus caeruleus) che, di rado, vola sulla nostra pianura.

  • Paola Viviana Trovò
  • Dicembre2022
  • Martedì, 6 Dicembre 2022
Nibbio bianco | Foto F. Lorenzini Nibbio bianco | Foto F. Lorenzini

 

A nord del suo areale di nidificazione, ovvero la penisola iberica, l'Africa sub-sahariana e l'Asia indo-malese sino al sud est asiatico, il Nibbio bianco è un ospite accidentale per cui osservarlo è insolito.

Gli adulti hanno il bianco come colore base della sua livrea e sul capo, sotto l'arcata sopraccigliare nera, risaltano i grandi occhi rosso carminio brillante che, situati frontalmente come nei rapaci notturni, agevolano la visione binoculare indispensabile per la sua caccia.

Piccolo rapace diurno della famiglia degli Accipitridi, il Nibbio bianco, detto anche Nibbio dorsonero, predilige aree aperte semi desertiche, simili alla savana, con bassi cespugli e manti erbosi dove si nascondono le sue prede. Si nutre infatti di roditori, rettili, insetti ed anche di piccoli uccelli terrestri. Purtroppo in alcune aree soffre dell'uso indiscriminato di biocidi (rodenticidi in particolare). Durante i suoi voli di ricerca delle prede come i gheppi, più piccoli, è capace di restare sospeso a mezz'aria a fare lo "spirito santo".

Anche se collocato nel gruppo dei nibbi, le differenze con questi sono evidenti sia nel volo, nel portamento, nella colorazione e nel modo di cacciare e se per la livrea può essere confuso con i maschi di albanella, la coda più corta ed il comportamento diverso, come appunto lo spirito santo, lo fanno subito identificare correttamente.

Inoltre, a differenza delle albanelle che si posano sempre a terra o su bassi arbusti, il nibbio bianco predilige i rami alti di alberi secchi dove si apposta in attesa di cacciare.

L'autore dello scatto 

Franco Lorenzini è un appassionato fotografo naturalista da oltre 30 anni. Inseparabile dalla sua reflex approfitta di ogni momento libero per fare scatti spesso unici.
Fotografie fatte sempre senza dimenticare il rispetto e l'attenzione per i suoi soggetti, senza pasture, senza alterare l'ambiente, senza avvicinarsi troppo ma solo con la pazienza e l'obbiettivo giusto. La passione, insieme alla profonda conoscenza del suo territorio e alle abitudini degli animali che fotografa, sono infatti la chiave dei suoi scatti speciali.

Le sue fotografie, oltre alla bellezza del mondo che raccontano, hanno anche un importante valore documentativo di un territorio, quello che lui chiama "la piccola Estremadura" ricco di avifauna anche non comune e, per questo, meritevole di tutela.

 

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