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La natura vista dai bambini

Alla scoperta del fantastico mondo degli animali con i bambini della scuola elementare "Duchessa Anna D'Aosta" di Rivalta.

  • Cristina Insalaco
  • dicembre 2012
  • Sabato, 15 Dicembre 2012

Qual è la differenza tra un animale e l'uomo? «Che gli animali per mangiare cacciano, gli uomini comprano il cibo al supermercato». Che verso fa la gallina? «Coccodella». E il pulcino? «Pioppetta». Sono alcune delle risposte che ci hanno dato i bambini della 2°A della scuola elementare Duchessa Anna D'Aosta di Rivalta, in provincia di Torino. Li abbiamo incontrati per scoprire qual è il loro modo di guardare la natura, con quali occhi osservano il mondo. E stavolta abbiamo affrontato con loro, tra giochi e indovinelli, il tema degli animali. Definizione di animale: «È un essere vivente», gridano in coro gli alunni. Fin qui ci siamo. «Gli animali sono fatti in modo diverso dagli uomini e dalle piante», dice Giulia P., «Sono quelli che hanno quattro zampe», spiega Martina, e ancora: «Possono volare, fare la guardia, nuotare, alcuni pungono. Il pappagallo sa parlare». Poi Giulia B. ha un'intuizione: «L'animale è utile all'uomo, ad esempio la mucca ci dà il latte, dalla pecora possiamo prendere la lana». E di differenze rispetto all'uomo ne hanno trovate tante. «Gli animali non possono farsi le pettinature ai capelli», dice Mattia. Neanche tra i più fortunati in quanto a criniere, come i pony. «Gli animali vivono di meno, ma hanno più ossa delle persone», dice Giulia O. Hanno un fiuto molto sviluppato, sono veloci, e il loro linguaggio, seppur con qualche difficoltà, si fa comprendere dall'uomo. Ad esempio appena la tartaruga di Aysha si attacca al vetro vuol dire che è arrivata l'ora di cena. Poi «Sono tutti pelosi», forse ad eccezione di qualche pesce e pochi altri. Sulla questione del cervello di mammiferi e volatili, gli alunni hanno idee un po' discordanti. Qualcuno dice che non sanno pensare, per Davide, invece, «Il leone deve trovare una strategia di caccia per mangiarsi la gazzella». E non può farlo senza neuroni. «I cuccioli nascono diversamente da noi – dice Giulia P. -, le loro mamme non devono andare all'ospedale». Francesca racconta di aver letto che solo l'uomo ha i pollici opponibili, e Edoardo continua: «Gli animali mangiano tutta roba cruda, non cuociono la carne». La salsiccia alla griglia la lasciano fare agli umani. Per quanto riguarda la distinzione tra essere vivente e non vivente sono preparatissimi. «Gli esseri viventi nascono, crescono, si nutrono, si riproducono e muoiono», risponde sicura Francesca. «E hanno i cinque sensi sviluppati - dicono gli alunni -: sanno ascoltare, annusare, vedere, toccare, mangiare». Aysha ce lo spiega meglio: «Se io ho un ombrello e un riccio, solo il riccio è un essere vivente. L'ombrello si può rompere o trasformare, ma non è vivo, non cresce, non respira». E Simone: «Gli esseri non viventi non si muovono». Ma Giulia B. non è d'accordo: «Le piante stanno ferme, ma anche loro sono esseri viventi». Ogni animale per loro è indispensabile sulla Terra, pure i piccioni. E qualcuno porta anche fortuna. Come i gatti per Aysha, perché degli amici le hanno raccontato una storia felina a lieto fine, e l'avvistamento di una coccinella è per tutti buon presagio. Giulia P. tenta di dare una spiegazione: «Quasi tutti gli animali con i puntini neri portano fortuna». Se fosse un animale lei vorrebbe essere un camaleonte. Sarà per l'influenza di Pascal, l'inseparabile amico della principessa Rapunzel, ma Giulia è affascinata dalla sua sbalorditiva capacità di cambiare colore. E se Edoardo chiudendo gli occhi immaginasse di nascere nel corpo di un mammifero, spererebbe di trovarsi dentro a quello di un leopardo, perché sanno fare salti lunghissimi. Giulia O. sarebbe una lince «perché mi piace ruggire», Stefano vorrebbe essere un panda, Isabella un cavallo, Martina una lepre e Francesco «una scimmia: così mi arrampico dappertutto». Elisa e Chiara hanno uno slancio emotivo verso i conigli, perché sono dolci e bianchi, e se Sara fosse un animale sarebbe una splendida leonessa. E ce l'ha disegnata anche su un foglio di carta. Aysha senza pensarci due volte sceglie il delfino: da grande diventerà una biologa marina. In alternativa, una veterinaria. Leoni, squali e rinoceronti la spaventano, perché sono troppo aggressivi. Solo Nicolas, Davide e Mattia sono così coraggiosi da non aver paura di nessun animale. Gli altri diciannove alunni rabbrividiscono all'idea di avvicinarsi a rettili e insetti. Andrea B. confessa di avere paura dei ragni, stessa cosa per Francesca, che ricorda la tremenda morsicatura di qualche anno fa. Gabriele ha paura del lupo, Loris e Isabella delle tigri. Chiara, Giorgia, Edoardo e Andrea G. non si avvicinerebbero mai ad un serpente «perché morde, inietta veleno e fa anche senso». Simone e Francesco non si fidano a nuotare in acque in cui dormono gli squali: sono animali carnivori che attaccano l'uomo. «Una volta ho visto un film di una balena che ha mangiato cinque uomini»: da quel momento Giulia B. è terrorizzata dai cetacei. Mentre a Giulia P. spaventano le «orche assassine, perché mia nonna mi ha raccontato una storia che mi ha fatto paura». Bellezza o timore, i bambini della 2° A della Duchessa Anna D'Aosta di Rivalta di animali ne sanno riconoscere tanti. Dopo la visita al bioparco immersivo di Cumiana, Zoom, distinguono in un secondo il lemure dal suricato. Hanno imparato nei dettagli la vita delle api, conoscono pantere, koala, gabbiani, e fanno ancora un po' di confusione tra pellicani, struzzi e fenicotteri. Poi l'airone cenerino quello no, proprio non l'avevano mai visto. Sono sicuri nell'affermare che in un parco è vietato cacciare. Che la gallina ha due zampe, che l'animale più lento della terra è la lumaca, che i salmoni sanno risalire la corrente e pipistrelli e opossum dormono a testa in giù. L'opossum è un retaggio dell'Era Glaciale della 20th Century Fox. Del resto i bambini imparano tante cose dai cartoni: che Nemo ad esempio è un pesce pagliaccio, o che Pumbaa del Re Leone è un grosso facocero. Qualche punto interrogativo sulle zanne degli elefanti: di cosa sono fatte? «Di carne, ossa, pietra». Poi la risposta esatta: «Sono d'avorio». Nel rispondere alle domande «Che verso fanno gli animali?», i bambini hanno iniziato a coniare sul momento parole inedite, cercando di acchiappare dai ricordi il rumore della gallina o di immaginare quello dell'elefante. La volpe? «volpisce», il pavone «pavonisce», la mucca «munisce», l'aquila «ruggisce», il coniglio «non fa niente». E il colombo come fa? «Blobba», «tutina», «tura», «tumbola». Anzi no: «Mammola».

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