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Rete Natura 2000. Come ti conservo la biodiversità

A otto anni dall'approvazione del decreto, Rete Natura 2000 non è ancora conosciuta. Piemonte Parchi lo scorso anno ha spiegato la Rete in un numero speciale.

 

  • Mauro Pianta
  • Dicembre 2014
Martedì, 13 Gennaio 2015
Adulto di astore al nido M. Campora/CeDrap Adulto di astore al nido M. Campora/CeDrap

(Dal nostro archivio - Piemonte Parchi dicembre 2014)

Una rete. Un sistema. Un insieme di aree che l'Europa considera fondamentale per l'ambiente. È questa Rete Natura 2000, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione Europea e istituita per garantire il mantenimento degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari. Sì, perché la biodiversità è una ricchezza per tutti e Natura 2000 è proprio il principale strumento della politica europea per conservare la biodiversità.

La direttiva europea del 1992 (Habitat) all'origine di questo strumento prevede che la rete sia costituita da Siti di Interesse Comunitario (i SIC identificati dai singoli stati membri e successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS) già concepite con la direttiva del 1979 (Uccelli) finalizzata alla salvaguardia degli uccelli selvatici. In Italia i SIC, le ZPS e le ZSC, coprono complessivamente circa il 21 per cento del territorio.

Le aree che compongono Natura 2000 non sono "santuari" intangibili dove le attività umane sono escluse. la Direttiva Habitat intende infatti garantire la protezione della natura tenendo anche conto delle "esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali": occorre quindi assicurare una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico. Circa il 50% dei siti Rete Natura 2000 in Piemonte si sovrappone alle aree protette, la cui mission ne assicura una corretta gestione.
Insomma, la normativa riconosce la funzione positiva svolta dalla eventuale presenza umana ma rifugge una visione antropocentrica. Va da sé che in Natura 2000 vi sono una serie di macro divieti come uccidere o danneggiare le specie animali e vegetali tutelate dalla Direttive comunitarie e distruggere tane e nidi . Grande importanza ha la conservazione degli elementi dell'agricoltura tradizionale come i filari e i muretti a secco. La regolamentazione è legata alla peculiarità del sito da proteggere: il taglio del bosco è considerato anche in relazione alla conservazione delle specie animali che in esso trovano rifugio e sostentamento.

E' compito delle Regioni e dei soggetti delegati alla gestione dei siti della Rete Natura 2000 adottare le "misure di conservazione", ossia i divieti, gli obblighi e le buone pratiche necessarie per la tutela della Rete; tra gli strumenti di gestione più utilizzati vi sono anche le "valutazioni di incidenza". Si tratta di procedimenti amministrativi ai quali è necessario sottoporre, prima della loro realizzazione, quei progetti che possono incidere significativamente sugli habitat e sulle specie presenti in un sito della Rete.

Vuoi saperne di più su Rete Natura 2000? Scarica lo "speciale" di Piemonte Parchi.

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