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La passione e l'impegno di pochi per il bene di tutti

L'uomo è il solo essere vivente che, pur dotato di un intelletto "superiore" e non solo di "istinti", distrugge il proprio e l'altrui "habitat" con assoluta consapevolezza e disinvoltura.
Ancora oggi alcuni si divertono a scorrazzare in motocicletta a 2500 metri di quota "tagliando" e distruggendo sentieri che per millenni hanno consentito il transito delle "genti" sulle nostre montagne. Altri danneggiano un fungo velenoso o calpestano una salamandra, perché quel colore o quella forma non piacciono. Qualcuno abbandona i rifiuti lungo i sentieri o li nasconde in un anfratto sotto una roccia, rendendone così difficile anche il recupero. Questi e altri comportamenti simili risultano ancora ampiamente diffusi.

  • Vincenzo Maria Molinari
  • Dicembre 2014
Martedì, 13 Gennaio 2015
Stambecco in controluce foto E. Buioni Stambecco in controluce foto E. Buioni

L'uomo è il solo essere vivente che, pur dotato di un intelletto "superiore" e non solo di "istinti", distrugge il proprio e l'altrui "habitat" con assoluta consapevolezza e disinvoltura.
Ancora oggi alcuni si divertono a scorrazzare in motocicletta a 2500 metri di quota "tagliando" e distruggendo sentieri che per millenni hanno consentito il transito delle "genti" sulle nostre montagne. Altri danneggiano un fungo velenoso o calpestano una salamandra, perché quel colore o quella forma non piacciono. Qualcuno abbandona i rifiuti lungo i sentieri o li nasconde in un anfratto sotto una roccia, rendendone così difficile anche il recupero. Questi e altri comportamenti simili risultano ancora ampiamente diffusi.

Allo stesso tempo rimane complesso far comprendere che, nell'individuare e realizzare un'opera pubblica o privata, occorra, quanto meno, "compensare" il danno e le alterazioni che si cagionano inevitabilmente all'ambiente, oppure che occorra agire in una logica mitigativa con interventi e atteggiamenti che riducano l'incidenza ecologica di determinate attività e infrastrutture.
Perciò è importante riaffermare e ricordare che tutelare e conservare l'ambiente naturale e l'assetto del territorio è un dovere per tutti, che dovrebbe trasformarsi in un abito mentale condiviso, in un comune stile di vita, e non rappresentare solo la necessità di adempiere e rispettare l'ordinamento giuridico dell'Unione Europea, dello Stato e della Regione, costituito da un articolato e complesso sistema normativo di azioni virtuose, obblighi e divieti.
Sono inoltre ancora troppo poche le persone impegnate ad adottare le cosiddette "buone pratiche", termine derivante dall'espressione "best practises" che significa "migliori pratiche": infatti ordinariamente già si dovrebbe operare bene, ma sussistono sempre margini di miglioramento.

Chi ha il compito di organizzare e gestire la tutela in campo ambientale è quindi cosciente che la strada da percorrere è ancora lunga e tutta in salita.
Il pensiero e il ringraziamento vanno a coloro che in ambito lavorativo e in tante altre situazioni, anche con attività di volontariato, operano con entusiasmo e buon senso, con l'impegno e l'esempio quotidiano, per tutelare le molteplici forme di vita e i loro habitat, affermando principi sociali e ambientali imprescindibili.
Queste persone sono profondamente consapevoli che una foresta, un animale selvatico o un fiore rappresentano un valore fondamentale da cui dipendono la qualità e la sopravvivenza della vita e che l'unico progresso auspicabile è quello che ha come presupposto ogni sforzo per la conservazione della biodiversità, al fine di contrastare l'attuale declino del pianeta.

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