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70 anni per le guardie del Paradiso

Settant'anni fa veniva istituito il Corpo di Sorveglianza del Parco nazionale Gran Paradiso, nato ufficialmente nel 1947.
L'Ente parco celebra l'importante ricorrenza in pagina del sito che racconta le storie e l'impegno degli uomini e delle donne che si sono impegnati ogni giorno per salvaguardare la fauna e la flora del 'GranPa'. 

Noi, per l'occasione, pubblichiamo - dal nostro archivio - la breve storia del corpo di vigilanza delle guardie per Paradiso di cui, al tempo della pubblicazione dell'articolo - correva l'anno 2002 - veniva messa in discussione la sua esistenza

  • Stefano Camanni e Daniele Hosmer Zimbelli
  • Febbraio 2002
Venerdì, 7 Aprile 2017
Un guardiaparco Un guardiaparco

E' ormai lontano quell'agosto del 1947 in cui fu istituito l'Ente parco nazionale del Gran Paradiso nella forma attuale e la sorveglianza sul territorio dell'area protetta fu affidata al corpo dei guardaparco.

E già allora erano passati molti anni da quando i guardiacaccia dei re proteggevano gli stambecchi a uso esclusivo delle cacce dei reali e dei loro invitati. Oltre un secolo di storia che, per forza di cose, ha accompagnato e accompagna tuttora la protezione delle valli del Gran Paradiso.

"Un servizio che oggi riesce, nel solco della tradizione e senza perdere i suoi punti di forza, a modernizzarsi" questa in estrema sintesi la situazione del Servizio di Sorveglianza dell'ente parco oggi. Gli attuali guardiaparco ormai da cinquant'anni sorvegliano le montagne del Gran Paradiso e hanno acquisito una profonda conoscenza del territorio, degli animali e dell'ambiente del parco, svolgendo un servizio veramente unico nel suo genere. Questo copre infatti tutto l'arco della giornata, dall'alba al tramonto, e nei mesi estivi e autunnali sfrutta la presenza capillare dei casotti in quota che possono ospitare per la notte le guardie sena che debbano ogni sera a fondovalle. Questo permette, tra l'latro, un efficace controllo del fenomeno bracconaggio che, seppur in calo, non può considerarsi estinto: ancora nel 1998 due persone sono state fermate e denunciate perché in possesso di uno stambecco ucciso.

L'efficienza del servizio è resa possibile dai continui aggiornamenti cui sono sottoposte le guardie del parco, dalle norme giuridiche alle conoscenze in campo ecologico e faunistico, dalle nozioni di autosoccorso alle tecniche di progressione su roccia e ghiaccio. Anche l'attrezzatura tecnica, essenziale per compiere una sorveglianza efficace e in sicurezza, è in continua evoluzione e di recente si è avviata la sostituzione del sistema radio del parco, che peraltro nelle ore cruciali delle recenti alluvioni del 1993, 1994 e 2000 aveva rappresentato già in alcune valli l'unico sistema di comunicazione con i soccorsi. Il nuovo sistema consentirà, grazie all'interfaccia con un sistema GPS e alla possibilità di collegamento con la rete telefonica, di garantire maggiore sicurezza e comunicazioni più efficienti un ogni situazione.

I guardiaparco affiancano poi alla tradizionale attività di sorveglianza, numerose altre funzioni, come i censimenti di ungulati e galliformi, la raccolta di numerosi dati scientifici sulla fauna e sull'ambiente, gli interventi manuali sui sentieri, segnaletica e casotti, l'attività di polizia giudiziaria, i programmi didattici per le scuole e il monitoraggio di numerosi ghiacciai all'interno del parco.

Per presentare al pubblico il Servizio, lo scorso agosto si è svolta a Cogne la prima edizione della 'Giornata del guardiaparco', che ha visto la partecipazione di circa duemila turisti entusiasti.

Durante tutta la giornata sono stati affollati gli stand allestiti nei Prati di Sant'Orso, dove i turisti hanno potuto ammirare fotografie storiche, osservare da vicino divise e materiali vecchi e nuovi e provare in prima persona alcune esperienze, come osservare gli animali con i binocoli e i cannocchiali delle guardie, o colpire la sagoma di un animale da addormentare con una cerbottana, senza dimenticare le attività per i bambini e la ricerca di macroinvertebrati nel torrente per far riflettere sulle problematiche dell'inquinamento idrico.

Affollatissime anche le escursioni guidate dai guardiaparco che hanno portato i turisti in quota ai casotti del Pousset, del Lauson e di Arolla. Visto il successo della manifestazione, la giornata sarà ripetuta anche quest'anno in occasione degli ottant'anni del Parco Gran Paradiso e diventerà un appuntamento estivo stabile il terzo sabato di agosto.

In questo panorama di professionalità e tradizione esiste tuttora una sorta di buco nero. Sembra infatti che i guardiaparco debbano essere quantomeno sovrapposti al personale del Corpo Forestale dello Stato. La collaborazione con il CFS è attualmente ottima, ma è evidente che i due corpi svolgono mansioni complementari, con una specializzazione da parte dei guardiaparco nella sorveglianza, conoscenza e difesa del territorio del parco testimoniata dall'attuale presenza di quasi 4mila stambecchi, più di 8mila camosci il ritorno di gpeto, lupo e lince. In quest'ambito, non appare assolutamente necessaria la creazione di una struttura del CFS deputata alla sorveglianza nel parco, che anzi provocherebbe prevedibili problemi di coordinamento nelle attività stante la differente dipendenza gerarchica dei due corpi. Le azioni dovrebbero piuttosto andare verso sempre un maggior coordinamento, valorizzando e non cercando di eliminare le competenze specialistiche acquisite in decenni di qualificata attività sul campo, pena la perdita di un bagaglio professionale unico e riconosciuto sia in Italia che all'estero.

Sfoglia l'articolo dal nostro archivio - Piemonte Parchi n. 114 (febbraio 2002), pag 33

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