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Quattro lupi investiti nelle aree protette delle Alpi Cozie

Gli incidenti hanno avuto luogo nell'ultimo mese e mezzo e sono dovuti al fenomeno della "dispersione" per cui i giovani abbandonano i branchi di origine alla ricerca di un partner 

Martedì, 29 Dicembre 2020

Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 dicembre un lupo, secondo le prime analisi una giovane femmina, è stato probabilmente investito da un'autovettura lungo la strada tra Luserna San Giovanni, Torre Pellice e Angrogna. Dopo il giovane maschio investito nella notte tra il 12 e il 13 novembre nel comune di Bibiana, un altro maschio ritrovato il 14 dicembre nel comune di Oulx lungo l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia e una giovane femmina morta nel comune di Sestrière il 21 dicembre, si tratta del quarto caso in poco più di un mese.

Il Direttore dell'Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie, Michele Ottino, ne spiega la ragione. «Siamo nella stagione della cosiddetta dispersione, un periodo dell'anno in cui i giovani lupi adulti abbandonano il branco di origine per migrare alla ricerca di un partner con cui costituire un nuovo nucleo famigliare. Quattro predatori investiti in un breve lasso di tempo rappresentano quindi una casualità dettata da questo fenomeno che spinge i lupi ad allontanarsi dai territori che meglio conoscono, correndo maggiori pericoli. Non si tratta del segno di un aumento spropositato della popolazione del lupo nelle nostre montagne. Anzi, il ritrovamento di lupi investiti dalle automobili conferma il dato per cui in media solo un cucciolo su quattro riesce a raggiungere l'età riproduttiva. Proprio in questi mesi, il personale dei Parchi delle Alpi Cozie è impegnato nel primo monitoraggio nazionale della specie lupo coordinato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in collaborazione con il progetto Life WolfAlps EU di cui siamo partner. I risultati delle ricerche effettuate ci consentiranno, entro l'estate 2021, di avere un censimento preciso dei branchi distribuiti sul territorio per pianificare al meglio le azioni di convivenza tra il carnivoro e le attività umane, in particolare la monticazione degli ovini negli alpeggi in quota».

Per ulteriori informazioni e il comunicato stampa completo:

Sito dell'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie

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