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Muore chi non si muove

La rete ecologica della Provincia di Cuneo tra modellistica, esperti locali, rilievi in campo e strumenti di pianificazione.

  • Matteo Massara, Jacopo Chiara, Silvia Loffredo
  • Giugno 2023
  • Lunedì, 26 Giugno 2023
Muore chi non si muove

 

Per gli esseri viventi è fondamentale la possibilità di movimento per l'espletamento delle loro funzioni vitali (nutrimento, riproduzione, migrazioni....) e per reagire alle alterazioni ambientali (ad esempio, a causa dei cambiamenti climatici). L'etimologia stessa del termine "animale" è legata al movimento: si tratta infatti di "ogni essere animato, cioè ogni organismo vivente dotato di sensi e capace di movimenti spontanei".

Anche nel mondo vegetale la possibilità di spostamento è fondamentale e avviene principalmente attraverso la dispersione di semi e propaguli. Non è un caso quindi che a livello internazionale venga considerato che tutto ciò che limita gli spostamenti delle specie (il consumo di suolo, l'urbanizzazione diffusa, le infrastrutture) rappresenti il principale fattore di riduzione della biodiversità sul Pianeta. Per tutelare la biodiversità è quindi fondamentale andare a individuare e proteggere tutte quelle parti del territorio che permettono ancora alle specie di spostarsi. Si tratta quindi di salvaguardare quella che viene comunemente definita "rete ecologica": un sistema interconnesso di habitat naturali e seminaturali che garantiscono la possibilità di spostamento delle specie sul territorio.

Il progetto BIODIV'CONNECT e la rete ecologica della Provincia di Cuneo

Con il Progetto Integrato ALCOTRA Italia/Francia Biodiv'connect, è stato realizzato il disegno di rete ecologica della Provincia di Cuneo. Nell'ambito del Progetto sono state individuate per il territorio cuneese quelle che per semplicità sono considerate le componenti costitutive delle reti ecologiche:

  • le "Aree sorgente", ovvero le aree con maggior ricchezza di habitat e specie di un determinato territorio;
  • gli elementi di connessione (corridoi ecologici): quelle porzioni di territorio che permettono e favoriscono le dinamiche di dispersione delle popolazioni.

Per l'individuazione di tali aree è stata applicata la metodologia regionale per l'individuazione della rete ecologica affiancata da una metodologia expert based oltre che da monitoraggi e verifiche in campo.

Nello specifico questo ha voluto dire: applicare degli strumenti modellistici e cartografici (metodologia regionale) che, basandosi su banche dati e cartografie esistenti, hanno permesso di delineare quali sono le aree sorgente e i corridoi di connessione e integrare e validare tali informazioni mediante il coinvolgimento degli esperti locali su diverse componenti animali e vegetali del territorio cuneese e tramite sopralluoghi e verifiche in campo.

Il coinvolgimento degli esperti locali

Già stato sperimentato per la definizione del disegno di rete ecologica della Provincia di Novara con ottimi risultati, si è deciso di ripetere tale esperienza sul territorio cuneese. Si tratta di coinvolgere le persone che hanno una competenza su componenti specifiche animali o vegetali sul territorio indagato e di concordare con loro quali sono le aree prioritarie per la biodiversità e quindi le aree sorgente della rete ecologica. Nel caso della Provincia di Cuneo sono stati coinvolti 38 esperti in 7 tavoli tematici: vegetazione, micologia, entomologia, cenosi acquatiche, erpetologia, ornitologia e teriologia. Gli esperti coinvolti hanno competenze specifiche sui taxa dei singoli tavoli e hanno accettato di mettere in condivisione gratuitamente le loro conoscenze e banche dati relative al territorio cuneese. Per ogni gruppo tematico sono state organizzate delle giornate specifiche (in presenza) nel corso delle quali gli esperti locali hanno concordato ed evidenziato le aree importanti per il gruppo tematico di competenza. Al termine della giornata tutti gli esperti hanno concordato la cartografia tematica realizzata e condiviso i risultati del lavoro del proprio gruppo tematico. Sovrapponendo tutte le aree individuate dagli esperti dei diversi tavoli e le aree sorgente individuate dalla metodologia regionale, sono state individuate 19 Aree Sorgente della Rete Ecologica della Provincia di Cuneo.

La sintesi

L'individuazione degli elementi di connessione ecologica è avvenuta principalmente tramute la metodologia regionale e una campagna di verifiche e monitoraggi in campo mediante i quali sono stati definiti i corridoi ecologici principali della Provincia, oltre a definire nel dettaglio gli ultimi "varchi" ancora esistenti che permettono alla fauna di attraversare anche gli ambiti maggiormente impattati dalla presenza antropica.

In base alle suddette attività sono state realizzate le cartografie di sintesi delle diverse componenti della rete ecologica provinciale (scala di dettaglio 1:10.000). I dati cartografici sono scaricabili dal geoportale della Regione Piemonte.

Il lavoro svolto in Provincia di Cuneo ha permesso di individuare con un livello di dettaglio adeguato i diversi elementi territoriali che costituiscono la rete ecologca della provincia di Cuneo. L'applicazione della metodologia regionale, insieme al contributo degli esperti e alle verifiche in campo, ha permesso di arrivare alla definizione di un disegno di rete condiviso con la comunità scientifica locale. Pertanto gli elementi di sintesi individuati rappresentano una fotografia attendibile della distribuzione della biodiversità e delle componenti territoriali che garantiscono ancora una connettività ecologica. Oltre alle cartografie sono state realizzate delle schede monografiche descrittive delle aree sorgente e dei 34 varchi rilevati sul territorio provinciale.

Rete ecologica e pianificazione

I risultati di questo progetto inducono alcune riflessioni. La mappature delle reti ecologiche del cuneese costituiscono un primo passo per la costruzione della Carta della natura che, come definito nella Legge regionale n. 19, costituisce parte integrante della pianificazione territoriale regionale e individua lo stato dell'ambiente naturale del Piemonte, evidenziando i valori naturali e i profili di vulnerabilità territoriale.

Per la pianificazione territoriale e urbana, quindi, saranno disponinili nuovi strumenti e informazioni scientificamente corrette utili a progettare un territorio sostenibile, in linea con la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile approvata nel 2022.

Questo significa anche che le modalità di costruzione dei piani, sia a livello territoriale sia a livello locale, dovranno sempre più orientarsi verso l'integrazione fra gli elementi sociali, economici ed ambientali. Il pianificatore nella propria progettazione dovrà, in particolare, conoscere quali sono le opportunità e le vulnerabilità rispetto alle connessioni ecologiche per poter correttamente ricostruire, potenziare e salvaguardare la biodiversità.  Conseguentemente si dovranno costruire nuove competenze in grado di risolvere i problemi complessi del territorio in maniera integrata e non settoriale.

Nuovi linguaggi e strumenti per la pianificazione

Reti ecologiche, infrastruttureverdi, nature base solutions. L'individuazione delle reti ecologiche (potanziali ed esistenti) costituisce una opportunità per definire le progettualità necessarie a intercettare le risorse economiche messe a disposizione dal Programma Regionale - Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-27 che, in particolare, nella Priorità II – Transizione ecologica e resilienza – RSO2.7. Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento – sostiene interventi volti alla conservazione e al mantenimento degli ecosistemi piemontesi, in coerenza con il Prioritized Action Framework 2021-2027 e con gli obiettivi della Strategia UE sulla Biodiversità 2030. Si tratta di Azioni - II.2vii.1 Conservazione e recupero del patrimonio naturale e dei livelli di biodiversità e II.2vii.2 Sviluppo e Completamento di infrastrutture verdi - che intendono favorire la conservazione e il recupero del patrimonio dei siti della rete Natura 2000 e a potenziare la connessione ecologica del territorio attraverso lo sviluppo e il completamento di infrastrutture verdi anche in ambito urbano.

Oltre a queste due Azioni specifiche, anche gli interventi per promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, si basano su approcci ecosistemici, attraverso il ricorso alla adozione di "nature based solution" e il disegno strategicamente pianificato di infrastrutture verdi e blu.

La programmazione europea fornisce, infatti, l'opportunità di intervenire per potenziare la biodiversità mediante le reti ecologiche e le infrastrutture verdi. Per fare ciò le Amministrazioni territoriali e locali sono chiamate a condividere visioni strategiche di gestione del proprio territorio che escono da logiche di scala semplicemente comunale. La mappatura delle reti ecologiche mediante il recepimento nel piano territoriale provinciale, costituirà la cornice strategica in cui le amministrazioni locali potranno condividere e proporre le proprie progettualità di miglioramento dello stato ecologico e di costruzione di infrastrutture verdi.

Infine, gli elementi della rete ecologica individuati nel progetto diventeranno il riferimento per la tutela della biodiversità e anche nell'ambito di procedure di valutazione ambientale (VIA, VAS, VINCA) e nell'individuazione e localizzazione delle eventuali compensazioni ambientali.

Il gruppo di lavoro

Il gruppo di lavoro che ha gestito questo progetto era costituito da Regione e Arpa Piemonte, con il coordinamento e la supervisione scientifica del professore Giuseppe Bogliani e il coinvolgimento come consulenti per i rilievi natiuralistici in campo e le elaborazioni cartografiche dei naturalisti Fabio Casale e Nicola Gilio.

 

 

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