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Quando una specie diventa invasiva

Alcune specie esotiche, una volta introdotte in un nuovo territorio tendono a colonizzare gli ecosistemi naturali presenti e a soppiantare le specie autoctone determinando una riduzione del livello di biodiversità. Per questo la Regione Piemonte ha istituito un Gruppo di Lavoro al fine di creare uno spazio di confronto tra i diversi Enti che si occupano in Piemonte delle problematiche determinate dalla loro presenza.

  • Matteo Massara, Regione Piemonte
  • Aprile 2016
  • Mercoledì, 20 Aprile 2016
Quando una specie diventa invasiva

Una delle caratteristiche fondamentali degli esseri viventi è quella di spostarsi, di colonizzare nuovi ambienti e di adattarsi a nuove condizioni ambientali. La possibilità di spostarsi per le specie rappresenta spesso un fattore fondamentale per reagire alle alterazioni ambientali (ad es. i cambiamenti climatici); inoltre l'arrivo di nuove specie in un determinato territorio può rappresentare un'opportunità di arricchimento del patrimonio genetico e del livello di biodiversità.

Diversa è la situazione quando l'introduzione di una specie, in un territorio diverso dal suo areale di origine, è legata all'azione volontaria o involontaria dell'uomo: in questo caso si parla di specie esotica (o aliena/alloctona). Molte specie esotiche una volta introdotte in un determinato territorio non creano criricità, anzi, possono anche avere un ruolo positivo: ad esempio gran parte degli alimenti che sono alla base della nostra dieta sono specie esotiche introdotte dall'uomo e provengono da territori molto distanti dall'Europa (ad es. patate, kiwi, pomodori). Altre specie esotiche invece, una volta introdotte in un nuovo territorio, sviluppano un comportamento invasivo, tendono cioè a colonizzare gli ecosistemi naturali presenti e a soppiantare le specie autoctone determinando una riduzione del livello di biodiversità. Oltre ai problemi ambientali le specie invasive possono determinare criticità anche sull'agricoltura, sui manufatti, sulla salute pubblica e quindi impatti negativi anche sull'economia.

Negli ultimi anni la Regione Piemonte ha istituito un Gruppo di Lavoro Regionale al fine di creare uno spazio di confronto tra i diversi Enti che si occupano in Piemonte di specie vegetali esotiche invasive e delle problematiche tecniche e gestionali determinate dalla loro presenza in ambito agricolo, sanitario e di conservazione della biodiversità.
Secondo la Banca dati floristica della Regione Piemonte delle 3.665 specie che compongono la flora regionale, 371 sono esotiche e 62 di queste sono classificate come invasive. Alcuni esempi di specie invasive vegetali piemontesi: Ailanthus altissima, Buddleya davidii, Ambrosia artemisifolia, Fallopia japonica.

Uno dei primi risultati raggiunti dal Gruppo di Lavoro è stata la redazione di elenchi di specie esotiche invasive che determinano o che possono determinare particolari criticità sul territorio piemontese e per le quali è necessaria l'applicazione di misure di prevenzione/gestione/lotta e contenimento. Questi elenchi sono stati recentemente aggiornati con la DGR 23–2975 del 29/2/2016.
Con la medesima DGR si è deciso inoltre di approvare, come metodologie di riferimento regionale per tutti gli interventi di contrasto alle specie esotiche vegetali sul territorio piemontese, le misure di prevenzione/gestione/lotta e contenimento riportate nelle schede monografiche redatte dal Gruppo di Lavoro.

Le schede monografiche e tutta una serie di altre informazioni sulle specie esotiche vegetali sono consultabili sulla pagina web del Gruppo di Lavoro Regionale: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/tutela_amb/esoticheInvasive.htm.

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