Stampa questa pagina

L'ambiente in Italia, secondo l'Istat

Ogni anno l'Istat offre una selezione di oltre 100 indicatori statistici del nostro Paese e delle differenze regionali che lo caratterizzano. Noi abbiamo cercato il Piemonte, per capire dove si colloca rispetto alle altre Regioni.

  • Emanuela Celona
  • Aprile 2019
  • Martedì, 16 Aprile 2019
L'ambiente in Italia, secondo l'Istat

 

Una percentuale piuttosto deludente contraddistingue la nostra regione che si piazza 17° posto nel contesto italiano, con una superficie naturale tutelata pari al 15,7%. Un dato al di sotto della media nazionale, almeno secondo quanto riportato dall'Istat nel sito http://noi-italia.istat.it/ che, dal 2008, offre una selezione di oltre 100 indicatori statistici del nostro Paese, delle differenze regionali che lo caratterizzano e della sua collocazione nel contesto europeo. Questi indicatori, articolati in sei aree e 19 settori, offrono una lettura dei fenomeni analizzati nel tempo e nello spazio, dove l'anno più recente analizzato si ferma al 2017.

Ed è proprio del 2017 il fermo immagine che l'Istat ha scattato sulle aree protette comprese in rete Natura 2000 che coprono il 19,3% della superficie nazionale, sopra la media Ue (18,2%). Oltre un quinto di questo territorio è nel Mezzogiorno ed è collocato in Sicilia e Sardegna che presentano i valori regionali più alti in termini di superficie, con oltre 4.500 Km2 per ciascuna regione.

L'Italia, un Paese densamente popolato

I dati Istat confermano l'Italia uno tra i Paesi più densamente popolati dell'Unione europea, con 200,4 abitanti per kmq e dove si è tornati a consumare suolo a fini abitativi in modo deciso: dopo, infatti, il consistente calo tra il 2006 e il 2015, le autorizzazioni a costruire sono tornate a crescere nel 2017. Le nuove abitazioni sono 1,9 per mille famiglie mentre la superficie utile abitabile in nuovi fabbricati residenziali è pari a 167 m² ogni mille famiglie. Il Piemonte si colloca nella media italiana, conquistando il nono posto (su una classifica che considera 19 Regioni, più le Province autonome di Trento e Bolzano). L'Italia, nel suo complesso, si colloca nella parte bassa della graduatoria europea per entrambi gli indicatori.

Che fine fanno i nostri rifiuti?

E' in calo la raccolta di rifiuti urbani, pari nel 2017 a 488,7 kg per abitante. Emilia-Romagna e Toscana sono i primi produttori, con 600 chilogrammi o più per abitante, mentre in ambito europeo, il nostro Paese si posiziona poco sopra la media.
Ancora in diminuzione i rifiuti raccolti e smaltiti in discarica, nel 2017 sono 114,4 kg per abitante, pari a poco meno di un quarto del totale. La situazione di maggiore criticità - con quote superiori al 55% di rifiuti urbani conferiti in discarica - si riscontra in Molise, Sicilia e Calabria. L'Italia è in linea con la media Ue (114 kg per abitante).
La raccolta differenziata, fattore strategico per la corretta gestione dei rifiuti, nel 2017 sale al 55,5%, confermando il trend di crescita degli ultimi anni. L'obiettivo del 65% previsto per il 2012 resta però ancora lontano.
Il Piemonte, rispetto all'indicatore 'rifiuti' si colloca costantemente a metà classifica, tra la dodicesima e tredicesima posizione.

Che aria respiriamo?

Tra il 1990 e il 2016 l'Italia ha ridotto le emissioni dei gas serra del 17,5%. Nel secondo periodo d'impegno del Protocollo di Kyoto (2013-2020), l'obiettivo fissato per i Paesi Ue è diminuire del 20% le emissioni collettive rispetto ai livelli del 1990. In media i 28 Paesi lo hanno già raggiunto: le emissioni di gas serra complessive sono scese del 24% tra il 2016 e l'anno base.

Nel 2018 il 37,8% delle famiglie percepisce inquinata l'aria della zona in cui vivono (valore in aumento sull'anno precedente) mentre il 19,7% segnala la presenza di odori sgradevoli (in calo). Le famiglie del nord-ovest avvertono maggiormente il problema dell'inquinamento dell'aria, ma denunciano meno aria maleodorante rispetto le regioni del centro e sud Italia. Si posiziona bene il Piemonte al settimo posto - dove soltanto il 37,4% della popolazione ha la percezione di respirare aria inquinata.

Quanta energia consumiamo?

Nel 2017 aumentano per il terzo anno consecutivo sia i consumi elettrici per abitante sia la produzione lorda di energia elettrica. Il Nord-est si segnala per consumi di energia elettrica più alti, il Nord-ovest per la maggiore produzione. I consumi elettrici per abitante più bassi si riscontrano in tre regioni del Mezzogiorno (Calabria, Campania e Sicilia), i più alti in quelle alpine del Friuli-Venezia Giulia e della Valle d'Aosta.
Il Piemonte colloca nella parte alta della classifica con consumi elettrici piuttosto alti e quantificati in 5.601,6 kwh per abitante, risultato migliorabile anche in relazione al consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili piuttosto basso (soltanto il 35,5% del consumo interno lordo), rispetto a un ambito europeo dove l'Italia si posiziona comunque sopra la media dei 28 Paesi Ue.
A livello territoriale nazionale, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si conferma in quantità superiore alla richiesta interna soltanto in Valle d'Aosta e in Trentino-Alto Adige.

 

Potrebbe interessarti anche...

Un rapporto di Etifor, società fondata da ricercatori dell'Università di Padova, spiega come tu ...
All'interno di convegni e dibattiti sempre più spesso si discute delle potenzialità di una valo ...
La crisi delle materie prime rappresenta oggi un rischio mondiale a cui far fronte per evitare co ...
I rifugi alpini del Piemonte, cartina di tornasole di usi e costumi di chi frequenta la montagna, ...