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"Bagni di foresta", esperienza immersiva nella natura

Un'attività sensoriale, una passeggiata consapevole con un ritmo lento per ritrovare se stessi e l'armonia con i cicli naturali: questo è in sintesi un bagno di foresta. Vediamo di capire meglio di che cosa si tratta.

  • Testo e foto di Alessandra Fassio
  • Ottobre 2023
  • Giovedì, 16 Novembre 2023
Foto A. Fassio Foto A. Fassio

Per capire meglio che cosa sono i Bagni di foresta abbiamo interpellato Linda Frei, Guida escursionistica ambientale della Regione Piemonte e conduttrice di "bagni di foresta", che si è formata presso l'Association Nature & Forest therapy (ANFT), la Forest therapy Hub (FTH), e Terapie Forestali Foreste Italia (TeFFiT).

"Il Bagno di foresta è la traduzione in italiano del termine inglese Forest bathing, lui stesso derivante dal termine giapponese Shinrin-Yoku, ovvero bagno nel bosco ma con l'idea di immergersi nell'atmosfera della foresta. Quindi non si tratta di fare un vero bagno nell'acqua ma nell'elemento "aria". Anche il termine "immersione in foresta" viene utilizzato in Italia. A volte si parla di terapia forestale, in inglese forest therapy, dove più che del semplice benessere della persona si cerca di definire programmi di sostegno a percorsi terapeutici disegnati per popolazioni con bisogni specifici. Il benessere provocato dal passeggiare in una foresta ha origini antiche e multietniche, la pratica però è stata istituita come tale solo nel 1982 in Giappone quando è stato creato un programma nazionale di salute pubblica basato sullo shinrin-yoku. La foresta di Akawasa, una delle tre più belle del Giappone con alti cipressi giapponesi, è stata la prima indicata come sito idoneo. All'inizio questa attività è stata quindi una sorta di medicina preventiva intuitiva e non ancora basata su ricerche scientifiche. Nel tempo però molti scienziati in Giappone ma anche in altri paesi hanno studiato gli effetti psicologici e fisiologici dell'ambiente naturale, e in special modo delle foreste, sulla salute e sul benessere dell'uomo".

"Esistono diversi modi e metodi per fare un bagno di foresta, a seconda del paese e della persona che lo pratica" spiega ancora Frei."Ciò che accomuna tutte le pratiche è il fatto che non si tratta di una camminata sportiva ma in generale il ritmo è abbastanza lento, è una passeggiata consapevole. Non si tratta neanche di educazione ambientale ma piuttosto di un'attività sensoriale invece che cognitiva. Il bagno di foresta non si limita neanche ad una aromaterapia outdoor perché non solo l'aspetto dell'aria respirata è importante ma si considera l'effetto foresta ovvero l'esposizione a tutti i fattori presenti nel luogo dove ci si trova. Molti metodi di bagno di foresta utilizzano aspetti della mindfulness e dello yoga. In realtà lo sforzo minimo necessario è pari a zero, è più un lasciarsi andare e toccare dalle componenti di questo ambiente naturale meraviglioso che è la foresta. Si tratta di dedicarci al semplicemente vivere, immersi in un ambiente quanto più benefico possibile. Quindi non si tratta di un mero sfruttamento aggiuntivo dell'ambiente per soddisfare solamente i bisogni dell'uomo ma un ritrovare il nostro legame con gli altri esseri viventi che popolano il Pianeta. La filosofia dell'ecologia profonda ( o Deep Ecology), coniata dal filosofo norvegese Arne Næss nel 1973, ci ricorda il nostro posto nella rete ecologica che sostiene la vita, al fine di far evolvere la nostra società occidentale antropocentrica verso l'ecocentrismo. Non esiste "noi" versus "la natura" ma siamo noi stessi natura, immersi in una rete di numerose relazioni di interdipendenza. La nostra salute dipende dalla salute degli ecosistemi".

Il bosco come rimedio contro lo stress

Il nostro benessere psicofisico molto spesso è alterato dalla vita frenetica moderna, segnata da ritmi lontani da quelli naturali. Tornando ad un ritmo più lento e in armonia con i cicli naturali, permettiamo al nostro corpo di tornare alle sue origini. Siamo animali che si sono evoluti in contesti non urbani. Dalla fine del XX secolo le malattie legate allo stress sono diventate un problema sociale a livello globale. Nel campo della salute si parla oggi di esposoma ovvero «la totalità delle esposizioni ambientali (non genetiche) a cui un individuo è esposto a partire dal concepimento in avanti». L'immersione in foresta permette di essere esposti, per un certo tempo, in un ambiente quanto più vicino ad uno stato naturale, con minore inquinamento e maggiori fattori positivi e con una modalità idonea al rilassamento.

I primi risultati in Giappone menzionano questi benefici per lo shinrin-yoku praticato nelle foreste giapponesi. Si parla di miglioramento dell'immunità con aumento delle cellule NK (Natural Killer), antagoniste di tumori e infezioni; un incremento del rilassamento del corpo per un'aumentata attività del sistema parasimpatico; la riduzione dello stress per diminuzione dell'attività del sistema simpatico (riduzione dell'ormone dello stress, il cortisolo); la riduzione (o equilibrio) della pressione sanguigna dopo solo 15 minuti, un senso generale di benessere e miglioramento dell'umore e addirittura un effetto misurabile sulla pressione sanguigna anche 5 giorni dopo la "terapia". Come già accennato i fattori responsabili dell'effetto foresta sul corpo umano sono molti. Le molecole chiamate fitoncidi sono solo uno dei meccanismi responsabili. Sono molecole emesse dagli alberi per difendersi contro funghi e batteri e il corpo umano reagisce positivamente ad alcuni fitoncidi che sostengono il suo sistema immunitario. Ma non si deve dimenticare che anche il resto contribuisce al risultato, dalla vista dei colori e delle forme naturali (anche i frattali!), dall'udire i suoni della foresta, dall'effetto della luce solare, la concentrazione in ossigeno, la presenza di profumi diversi di quelli che possiamo percepire in centro città, dalle sensazioni che possiamo provare nel toccare il muschio o una corteccia camera-2112207 960 720. E molto altro ancora. L'effetto dei fitoncidi esiste principalmente quando gli alberi hanno le foglie ma gli effetti della foresta nel tardo autunno ed inverno portano anch'essi del benessere e può inoltre essere più facile per chi è allergico a certi pollini frequentare il bosco in queste stagioni.

Gli studi stanno proseguendo ad oggi giorno e servono ulteriori ricerche che possono considerare le diverse specificità delle tipologie forestali e delle modalità di attuare il forest bathing o la forest therapy che esistono nel mondo. Si considera che molte persone hanno perso la capacità di stare negli ecosistemi e che la loro biofilia potrebbe essere scarsa. Per evitare che il bagno di foresta avesse come effetto di aumentare il loro sentimento di insicurezza, ansia o stress è importante che l'attività corrisponda alle loro necessità.

Cosa si fa durante un bagno di foresta?

"Esiste una sequenza di azioni ben precise per praticarlo anche in autonomia, prosegue Frei:

Definisci l'intenzione di fare un bagno di foresta per una certa durata e in un luogo o percorso dove ti senti in sicurezza (e non ti perderai). Decidi di lasciare per questo momento il tuo quotidiano e, senza aspettative particolari, apriti a ciò che succederà. Se possibile dedicaci al meno 2 ore. Se invece non puoi, fai quello che ti è possibile.

Spegni il cellulare (o mettilo in modalità aereo) e decidi di non scattare foto e non controllare l'ora sul cellulare (puoi mettere una sveglia così non ci pensi).

Se puoi, cominci a passeggiare normalmente e man mano rallenti il ritmo, sentiti rallentare, cerca di mantenere questo ritmo lento che ti permette di portare l'attenzione a ciò che c'è attorno a te.

Mentre passeggi (puoi anche fermarti!), porta l'attenzione su alcune cose, in modo separato, notando cosa puoi notare attraverso i tuoi sensi:

l'appoggio sotto i tuoi piedi, com'è il terreno, che rumore fa;

il tuo respiro, suo ritmo, la temperatura dell'aria, i profumi, il cambiamento dei profumi mentre ti sposti;

i colori, i giochi di luce e di ombra, le forme, come sono, come variano, cosa ritiene la tua attenzione, i piccoli dettagli lungo il percorso, le cose in movimento (animali, effetto del vento, ecc);

i suoni della foresta: il canto degli uccelli, il vento nelle chiome, il ronzio gli insetti, versi che sai riconoscere e che non sai riconoscere, il rumore dei tuoi passi quando cammini e come puoi ascoltare quando ti fermi:

le diverse consistenze delle cortecce, delle foglie (serve saper distinguere quelle che è meglio non toccare come le ortiche di quelle innocue se non si soffre di specifiche sensibilità o allergie), del muschio, della terra, e di ciò che incontri lungo il tuo percorso: camera-2112207 960 720

se sei sicuro/a di riconoscere la specie puoi anche assaggiare i frutti (more, lamponi, mirtilli, per esempio a seconda della stagione e del luogo). Attenzione però a non sbagliarti perché potresti non poterlo più raccontare!

Se vuoi fare una sosta, circa 20-30 minuti, scegli un posto che ti piace, dove puoi sederti oppure stare in piedi o appoggiato ad un albero per esempio camera-2112207 960 720. Osserva ciò che ti circonda, come hai fatto prima, con la vista ma poi anche con gli altri sensi per esempio chiudendo gli occhi puoi concentrarti di più sui suoni o i profumi. Se arrivano pensieri del tuo quotidiano, dei problemi che ti solito ti girano in testa, osservali semplicemente e chiedi ti "cosa posso notare in questo momento nella foresta?" camera-2112207 960 720. Il tuo cervello fa fatica a seguire due cose contemporaneamente! E se porti l'attenzione sui sensi sei più nel momento presente, più nel tuo corpo che nella tua testa. Passato questo momento, puoi decidere di scrivere ciò che vuoi nel tuo quaderno (ciò che hai visto durante l'esperienza, ciò che hai notato, idee che ti sono venute spontaneamente), puoi anche disegnare, oppure fare un regalo al bosco (per esempio creando un piccolo mandala con ciò che trovi, senza strappare piante). Prima di salutare il posto e tornare a casa, puoi chiederti cosa potresti fare tu per la foresta. È necessario ascoltarsi e seguire il proprio cuore, conoscere le proprie capacità e limiti e rispettare sé stesso come si rispetta l'ambiente naturale".

Dove si può fare Forest Bathing?

"Il forest bathing si può fare in autonomia nel vostro bosco del cuore, dove vi sentite in sicurezza camera-2112207 960 720, prosegue Frei. Sarebbe ideale una foresta quanto più ricca di biodiversità autoctona ma non troppo fragile e vulnerabile alla nostra presenza umana. È necessario rispettare l'ambiente naturale dove vi trovate e quindi imparare anche a conoscerne le specificità. L'aspetto della sicurezza è importante e se preferite potete andare in compagnia, decidendo però insieme di dedicare un momento a questo modo di s tare nel bosco. Se non avete nelle vicinanze un bosco, il forest bathing si può anche praticare in un parco cittadino, un giardino privato, su un balcone...ovviamente l'atmosfera sarà diversa, e mancheranno alcune caratteristiche proprie del bosco ma si può davvero ottenere comunque dei benefici. La vicinanza del sito scelto al nostro luogo di residenza o di lavoro può permetterci di andarci più spesso e facilmente. In realtà ad ogni ambiente si può applicare il metodo, per esempio sulla spiaggia lungo il mare, o in montagna anche sopra il limite della foresta. Può essere necessario affidarsi ad un operatore di bagni di foresta che abbia seguito una formazione seria e sia abilitato a portare le persone sui sentieri. Esiste una nuova applicazione che si chiama "I am forest" dove sono iscritte alcune guide e dove potete trovare sia le guide della vostra zona sia gli eventi proposti. In Italia esistono diversi progetti per certificare percorsi idonei al bagno di foresta per esempio all'Oasi Zegna sono stati definiti alcuni percorsi molto interessanti, da scegliere in momenti durante i quali la frequentazione non è esagerata. Purtroppo il fatto di indicare un sito come idoneo crea una sorta di turismo di massa che rovina la sua tranquillità".

Perché molto spesso proponi quest'attività in un'area protetta? Risponde ancora Frei: "Quasi tutte le mie sessioni di bagno di foresta si svolgono dentro le riserve naturali del Parco Paleontologico Astigiano oppure al confine, perché cerco ambienti naturali interessanti dal punto di vista naturalistico (e boschivo) nei dintorni del mio luogo di residenza, attrezzati con sentieri praticabili, parcheggi, a volte zona picnic, e ho bisogno di poter garantire la sicurezza del mio gruppo. Nelle riserve naturali c'è il divieto di caccia e le battute al cinghiale sono notturne oppure programmate. Essere in contatto con l'Ente Parco mi permette di avvertire della nostra presenza e di sapere se ci sono controindicazioni. Inoltre le altre attività vengono regolamentate, segnalate e sono meno frequenti...è sempre più difficile trovare un bosco tranquillo dove si possa stare in contemplazione. Servono più zone di tranquillità nei boschi, un po' come i boschi sacri che diventano dei templi naturali dove riprendersi dalla nostra vita frenetica e caotica. Per me il bagno di foresta è uno dei modi per dare la parola alla natura ed aiutare le persone ad ascoltarla".

 

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