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A Cantarana, la nuova stazione di inanellamento

Come un piccolo gruppo di volontari è riuscito a inaugurare una stazione di inanellamento a Gravellona Toce: una novità che, in Piemonte, non si vedeva da tanto tempo.

  • Paola Viviana Trovò
  • Ottobre 2021
  • Martedì, 19 Ottobre 2021
Momento di inanellamento di un esemplare catturato | Foto G. Boscolo Momento di inanellamento di un esemplare catturato | Foto G. Boscolo

 

Il nome "canta-rana" evoca il gracidio delle rane e delle raganelle, l'immagine delle acque ferme con tife e ninfee, nuvole di zanzare e bellissime libellule in pattuglia.

Ma non è del mondo anfibio che racconteremo questa volta, bensì del lavoro di un piccolo gruppo di volontari che si è impegnato ad aprire una nuova stazione di inanellamento a Gravellona Toce: una bella novità che, in Piemonte, non si vedeva da tanto tempo.

Anche perché, inclusa Cantarana, a oggi, sono soltanto nove le stazioni di monitoraggio attive in Piemonte. Un numero ridotto che non stupisce, se si conosce l'impegno richiesto agli inanellatori, sempre più rari.

La stazione di Cantarana

Quella di Cantarana si trova lungo la sponda orografica destra del Torrente Stronetta, ed è una stazione gestita dall'inanellatore Renato Orlandi con l'aiuto di Massimo Villani. Le reti, per una lunghezza totale di 150 metri, sono suddivise nei diversi ambienti presenti e rappresentativi dell'area, così da monitorare un'ampia varietà di specie con diverse esigenze ecologiche e utilizzo dell'habitat. Cinque reti sono in area orto-frutticola, mentre le altre nove sono suddivise fra un boschetto residuale, prati da sfalcio e una piccola area paludosa.

Una varietà confermata dai numeri: basti pensare che sono state catturate circa 25 specie di uccelli, nonostante la stazione di inanellamento sia stata aperta soltanto a fine maggio scorso, coinvolgendo quindi poche stagioni fenologiche (ovvero, in ornitologia, la possibile presenza sul territorio delle varie specie di uccello durante i diversi periodi).

Tra i motivi che hanno spinto Renato Orlandi ad aprire una stazione di inanellamento, è proprio l'attuale assetto del territorio: "Guardandola dall'alto, nella Piana Grande (così è chiamata la zona tra Gravellona e Fondotoce, ndr) sono poche le aree rimaste naturali a causa di una urbanizzazione che ha occupato quasi tutto il suolo disponibile. Per questo indagare l'ornitofauna di un'oasi naturale residuale è importante: proprio per dimostrare che ogni lembo di terra naturale è fondamentale per gli animali, ma non solo", spiega Massimo Villani.

Un progetto comune di monitoraggio

La stazione di Cantarana aderisce, per l'intero arco dell'anno, al progetto MonITRing, promosso dal Centro di Inanellamento dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e si inserisce in una rete di siti di inanellamento coordinata a livello nazionale che adopera un protocollo operativo comune.

MonITRing è un progetto importante, perché mira a comprendere gli andamenti delle popolazioni di uccelli a lungo termine e, con l'utilizzo di metodi standardizzati di cattura, permette di raccogliere dati idonei a stimare parametri che descrivono le popolazioni delle specie come: stime di sopravvivenza, natalità, successo riproduttivo e variabilità stagionale. Infine, grazie al progetto, è possibile mettere in relazione i dati raccolti con le variabili di tipo geografico, climatico e vegetazionale e individuare così le possibili correlazioni con i cambiamenti climatici e le variazioni ambientali locali. Il progetto, attivo tutto l'anno, prevede attività di inanellamento solo la mattina e in giornate definite, non continuative, peraltro stabilite in un calendario che vuole recare il minor disturbo possibile ai volatili.

Nei fatti, MonITRing può considerarsi l'estensione di un precedente progetto di ISPRA, denominato PRISCO (Progetto di Inanellamento a Sforzo Costante) che prevedeva il monitoraggio solo nel periodo riproduttivo e mirava a ottenere dati relativi ai trend delle popolazioni, gli indici di produttività e longevità massima. A differenza del PRISCO, che era limitato al periodo riproduttivo, l'attività di inanellamento, con le stesse modalità, si svolge ora tutto l'anno e permette di estendere l'osservazione anche alla popolazione stanziale e svernante. In particolare, il monitoraggio dello svernamento è importante perchè è un periodo critico per l'avifauna, e le stime di sopravvivenza sono fondamentali per la comprensione della demografia dei popolamenti ornitici.

MonITRing può anche essere considerato l'erede del progetto Network, il primo progetto di monitoraggio in assoluto, su larga scala, lanciato negli anni '90 del secolo scorso, che ha affrontato i problemi di standardizzazione dei metodi di cattura e di registrazione dei dati a livello europeo.

Una faccenda di anelli

L'inanellamento scientifico - introdotto in Danimarca nel 1889 da H.Ch.C. Mortensen  - è una tecnica di monitoraggio degli uccelli basata sulla cattura-marcatura-ricattura individuale degli animali.
La "marcatura" appunto, si fa ponendo un anellino permanente sulla zampetta, con un "codice univoco" che, senza creare nessun problema all'animale, in caso di ricattura permetterà di sapere dove e quando era stato catturato quell'uccello le volte precedenti, e tutti gli altri dati della sua "carta d'identità": ovvero le sue misure, il suo stato di salute, l'età e altri parametri rilevabili.

Questa tecnica rappresenta un metodo per studiare alcuni aspetti della biologia e dell'ecologia degli uccelli. Ricostruire i viaggi di specie inanellate consente di definire le loro rotte di migrazione e permette di avere a disposizione dati utili per una corretta pianificazione di aree idonee alle loro necessità, come la sosta durante la migrazione, lo svernamento o la nidificazione.

Considerato che gli uccelli non conoscono i 'nostri' confini tra Stati, tutta questa "faccenda degli anelli" richiede un efficiente schema organizzativo. Così, in Europa, abbiamo l'EURNG, l'Organizzazione di coordinamento europea che garantisce l'efficiente collaborazione tra i Centri Nazionali Europei di Inanellamento dove, per l'Italia, il Centro è gestito da ISPRA che stabilisce, fra le altre cose, i progetti di ricerca a cui le stazioni devono aderire come, ad esempio, il "Progetto Alpi" , il "Progetto Piccole Isole" e il "Progetto MonITRing".

Inanellare, che passione!

La cattura degli uccelli può avvenire con varie metodologie ma la più utilizzata, per gli uccelli di piccole dimensioni, è l'utilizzo delle cosiddette "reti foschia" (simili a quelle utilizzate per l'uccellagione - una pratica di caccia illegale - ma, diversamente da queste, ottimizzate per non ferire gli uccelli intrappolati) chiamate così perché, non viste dagli uccelli, inevitabilmente, ci cadono dentro. Dopo essere stati rimossi delicatamente dalla trappola, gli esemplari sono generalmente tenuti in morbidi sacchetti in cotone o in apposite scatole, dove rimangono tranquilli prima di essere identificati, inanellati, esaminati e poi liberati.

Un lavoro che può sembrar facile ma l'orario di maggiore attività degli uccelli è quasi sempre al mattino, molto presto: quindi tanto freddo in inverno, oppure tanto caldo e zanzare in estate. Ecco perché servono passione e competenza.

L'attività di inanellamento, infatti, pur coinvolgendo spesso dei volontari, è svolta da personale preparato: serve infatti un'abilitazione nazionale rilasciata da ISPRA che prevede il superamento di una serie di esami.

La formazione di specialisti autorizzati, nonché la pianificazione e realizzazione di progetti standardizzati su larga scala sono requisiti necessari per raccogliere efficacemente i dati utili allo studio delle migrazioni, della fenologia e delle dinamiche ambientali che interessano l'ornitofauna. Per tutti questi motivi nei vari continenti esistono, o sono in strutturazione, organizzazioni sovranazionali di coordinamento omologhe dell'EURING, come l'AFRING (per l'Africa) o il NABC (per il Nord America).

Il privilegio di trovarsi in angoli di Natura che si "svela" in luoghi con bellissimi paesaggi, vedere da vicino gli uccelli e osservare "in diretta" la loro fenologia sono, insieme a un obiettivo conservazionistico, la ricompensa per i volontari impegnati sul campo.

Per contattare la stazione di inanellamento di Cantarana: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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