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Il Piemonte tra siccità e piogge intense

Il clima anomalo di questi primi mesi del 2023 è stato al centro di due eventi svoltisi entrambi lunedì 5 luglio, Giornata Mondiale dell'Ambiente: la conferenza stampa di presentazione dell'ultima Relazione sullo Stato dell'Ambiente in Piemonte e l'appuntamento nell'ambito del Festival CinemAmbiente, che hanno focalizzato l'attenzione sulla siccità che ha interessato la nostra regione.

  • Chiara Piotto e Alessandro Paolini
  • Giugno 2023
  • Mercoledì, 7 Giugno 2023
A sx immagini della conferenza stampa e dell'evento di CinemAmbiente (Foto E. Celona e A. Paolini) - a dx immagini Pixabay  A sx immagini della conferenza stampa e dell'evento di CinemAmbiente (Foto E. Celona e A. Paolini) - a dx immagini Pixabay

"Le intense piogge cadute nel mese di maggio fanno sì che l'emergenza siccità nella nostra regione sia per ora rientrata: ce lo dice – tra l'altro - il livello del Lago Maggiore, che rappresenta tradizionalmente un punto di riferimento idrico, e che oggi è più alto di un metro rispetto ad un anno fa. Ma occorre contrastare la siccità in modo strutturale e la Regione Piemonte sta lavorando in questa direzione su vari fronti". Così ha inquadrato la situazione della carenza idrica Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, in occasione della conferenza stampa di presentazione della Relazione sullo stato dell'Ambiente in Piemonte 2023.

Dai dati presentati dal Direttore Generale di ARPA Piemonte, Secondo Barbero, le piogge cadute a maggio di quest'anno hanno superato del 90% la media di precipitazioni del trentennio 1991/2020. In questo modo il deficit del 2023, che a fine aprile era di - 50%, è stato quasi completamente recuperato (è ora del - 7%). Ma Barbero ha illustrato brevemente anche altri dati salienti presenti nella RSA, una vera e propria carta d'identità dello stato ambientale della nostra regione. Il 2022 è stato il più caldo mai registrato in Piemonte, con un aumento medio delle temperature dell' 1,5 °C e anche l'anno più siccitoso (-45% di precipitazioni annuali rispetto alla media degli anni 1991 – 2020). Quanto alla qualità dell'aria, anche nel 2022 è proseguita la diminuzione, seppur lenta, dei valori degli ossidi di azoto (NOX) e PM 10 che sono costantemente calate negli ultimi 20 anni e che nel 2022 sono rimaste pressochè inalterate pur in presenza di condizioni climatiche favorevoli alla concentrazione degli inquinanti (temperature più elevate e scarsità di precipitazioni). Anche le PM 2.5 sono state sostanzialmente stabili, pur in un quadro pluriennale di diminuzione. Ma la qualità dell'aria è sensibilmente migliorata nei primi cinque mesi del 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022.

In questo scenario la Regione Piemonte, come sottolineato dall'Assessore all'Ambiente Matteo Marnati, ha messo in campo una serie di iniziative importanti: dalla revisione dei principali Piani e Programmi con valenza ambientale che riguardano le acque, l'energia, i rifiuti, alla messa a punto delle strategie regionali (come quelle per lo sviluppo sostenibile e l'adattamento climatico). Notevole anche l'utilizzo di risorse finanziarie, anche attraverso la pubblicazione di numerosi bandi che investono sull'ambiente della nostra regione, favorendo ad esempio la messa in servizio di mezzi pubblici ecologici e la rottamazione di veicoli commerciali inquinanti o destinando risorse per chi deve sostituire stufe per riscaldamento di vecchia generazione. D'altra parte, ha ricordato Marnati, non c'è oggi provvedimento della Regione che non tenga conto dell'emergenza climatica. Non esiste una soluzione unica al problema- ha concluso- ma sono le singole iniziative e politiche che, tutte insieme, possono produrre significativi benefici.

Alla conferenza di presentazione era presente anche Stefania Crotta, responsabile della Direzione Ambiente Energia e Territorio.

Nei prossimi giorni sarà disponibile la Relazione sullo stato dell'Ambiente sul sito della Regione Piemonte a questo link  

Le problematiche del clima alla 26esima edizione di CinemAmbiente

E ancora di siccità e gestione delle acque si è parlato durante "La siccità in Piemonte, dalla montagna alla pianura", l'evento organizzato da Regione e Arpa Piemonte nell'ambito del Festival CinemAmbiente che si è tenuto al Cinema Massimo nel pomeriggio di lunedì 5 giugno, a seguito della conferenza stampa di presentazione della RSA.

Un momento dedicato a temi importanti, un focus accompagnato da immagini suggestive che hanno permesso di immergersi a 360° nelle problematiche che colpiscono e preoccupano il futuro ambientale, e non solo, della nostra Regione e del nostro Pianeta, grazie all'intervento e alle testimonianze di coloro che si trovano tutti i giorni a fare i conti e a gestire questa complicata situazione.

L'evento, moderato dalla giornalista RAI Silvia Rosa Brusin, si è aperto con il filmato "La siccità: dalla montagna alla pianura", prodotto da Regione Piemonte per la regia di Andrea Chiesa. Una narrazione condotta attraverso i racconti di chi vive quotidianamente le problematiche legate alla scarsità idrica, che riguarda ormai l'80°% del nostro Pianeta. La pellicola spiega come i danni non siano solo ambientali ma anche economici e sociali, traducendosi in gravi impatti sull'ecosistema e sulle economie locali.

Cartina di tornasole del problema le difficoltà della montagna a causa della scarsità di precipitazioni nevose e delle temperature in rialzo nella stagione invernale, che causano il ritiro dei ghiacciai e l'assottigliamento dei bacini d'acqua, compromettendo anche il turismo. I primi a risentirne, infatti, sono stati i rifugi e gli impianti sciistici: i gestori di queste strutture hanno cercato di trovare soluzioni per compensare la scarsità di incassi durante l'inverno lavorando anche d'estate, in modo da assicurarsi una doppia stagionalità. In montagna si assiste al sovvertimento del naturale ciclo dell'acqua, che prima vedeva questa preziosa risorsa scendere nelle valli e raggiungere la pianura, mentre ora viene portata dalla pianura alle comunità montane rimaste a secco.

Il 2022 sarà ricordato come l'anno delle alte temperature e delle scarse piogge che hanno ridotto le portate di fiumi e laghi. Tra gli enti coinvolti nella ricerca di soluzioni c'è il Centro di ricerche della SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) che – in occasione dell'evento - ha illustrato alcuni progetti, tra cui l'ipotesi di realizzare pozzi, potenziare i sistemi idrici tra Comuni e realizzare invasi artificiali.

"La gestione dell'acqua e dei suoi usi diventa oggi un problema centrale" ha ricordato Paolo Mancin, responsabile del Settore Tutela delle acque della Regione Piemonte. La scarsità dell'acqua impone delle dolorose scelte nelle sue destinazioni d'uso, da quella civile a quelle in agricoltura e nell'industria. "D'altra parte" ha ricordato ancora Mancin, "un territorio senza acqua rappresenta un territorio senza valore. Di qui l'importante ruolo della Regione Piemonte che si muove su due direttrici: lo sviluppo del territorio e il raggiungimento degli obiettivi ambientali che ci pone l'Unione Europea. In questo contesto la nostra Regione dispone del Piano di Tutela delle Acque del 2018 che già prevedeva un approccio integrato e multidisciplinare e la necessità di avere più fonti di approvvigionamento."

A concludere l'incontro un secondo filmato: "I fiumi non cantano più", realizzato dal Centro per lo studio dei fiumi alpini AlpStream, il Parco naturale del Monviso, e il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi (DBIOS) dell 'Università di Torino, che ha raccontato di come i fiumi siano alla base della nostra vita con una serie di immagini suggestive capaci di generare consapevolezza sulla tematica.

L'importanza dell'azione immediata

"Intervenire per contrastare" ha sottolineato con forza Silvia Rovere, Sindaca di Ostana (Cuneo) e gestore di un rifugio alpino, raccontando le sfide che si è trovata a fronteggiare per opporsi a inverni secchi e primavere imprevedibili. Di qui l'importanza di passare all'azione, in quanto oggi si è superata la fase di conoscenza del fenomeno e occorre dunque dotarsi di strumenti che consentano di agire ed essere operativi nell'immediato, perché "il tempo insegna che non abbiamo più tempo".

La previsione per il futuro del nostro Pianeta

Come prepararci al nuovo futuro? Quali forme assumerà il cambiamento climatico? Come evolverà la situazione in Piemonte? Questi alcuni degli interrogativi posti a Secondo Barbero, Direttore generale di Arpa Piemonte - che ha spiegato come dalla lettura dei dati si osservi una riduzione dei giorni di pioggia con periodi di siccità sempre più frequenti rispetto al passato, temperature in aumento e diminuzione della portata dei fiumi. Sempre più spesso si ripeteranno annate come il 2022: questo lo scenario con cui la nostra Regione e l'intero pianeta dovranno confrontarsi.

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