Eccoci in una casa, circondata da giardini e prati. La giornata è però grigia e le temperature non invitano a uscire. Ci avviciniamo a una finestra: la neve inizia a cadere, cristallo dopo cristallo. Poco alla volta, il terreno da verde diventa bianco. Rimangono visibili solo più gli steli più alti. Poi, improvvisamente, ecco irrompere nella scena, sfruttando i rami di un piccolo arbusto, un discreto numero di cardellini. Si muovono insieme, alla ricerca di qualche nutrimento. Il giallo e il rosso della loro livrea spiccano sul bianco della neve. Poi volano via, disturbati da un rumore ritmato e continuo. Dobbiamo cambiare punto di osservazione e cercare una seconda finestra. Il suono, simile a un rullare di tamburo, arriva da un albero vicino: è un picchio rosso maggiore. Solitario, cerca qualcosa da mangiare sui tronchi. Le zampe forti e la coda robusta lo aiutano a rimanere in posizione verticale. Se si è fatto annunciare dal suo martellio, ora si fa apprezzare per i suoi colori: oltre al nero e al bianco, ecco tornare il rosso.
Brevi apparizioni, che fanno pensare per un attimo alla imminente primavera dalle mille pennellate. Tuttavia, a ben guardare, anche l'inverno non rinuncia totalmente ai colori.