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L’uomo che sussurra (note) ai cavalli

Manuel Torello ha sperimentato l’uso dell’hang, già utilizzato nelle sedute di yoga e shiatsu. “La musica aiuta i fantini”

L’uomo che sussurra (note) ai cavalli

La musica può migliorare l’intesa tra cavallo e cavaliere? A giudicare dall’esperienza di Manuel Torello, musicista specializzato nel suono dell’hang (strumento nato in Svizzera che a vederlo sembra un mini disco volante), parrebbe proprio di sì. Lui, torinese, quarantenne, sorride mentre racconta la sua storia. «Tutto è iniziato per colpa di un asino», dice. Prego? «Proprio così – spiega – : un giorno un’amica suora mi ha chiesto di raggiungerla perché il loro asinello stava per morire. Non mi sposto mai senza il mio hang e quando ho visto la bestia soffrire mi è venuto naturale percuotere lo strumento per dare un po’ di sollievo all’animale. D’altronde, mi sono detto, l’hang viene oggi utilizzato in ambito terapeutico, nello shiatsu, nello yoga: male non farà».

L’asino non ce la fa, ma Manuel si accorge che quella musica ottiene un effetto calmante. Ecco, allora, affiorare la domanda: come funzionerà con altri animali e in situazioni normali? Un interrogativo che l’artista pone a Luisa Innocenzi, coordinatrice tecnica del Centro Internazionale del cavallo di Venaria Reale. Lui le racconta quell’episodio e butta lì: perché non provarci con cavalli e fantini? E così, da quel giorno e per un mese, Manuel si posiziona al centro del maneggio. Intorno a lui si alternano quattro cavalli con cavalieri. C’è la bellissima Umarette, una cavalla olandese di dodici anni. C’è Himes, un lipizzano di dieci anni. E,infine, due pony: Akim e Pliop, entrambi di otto anni. Manuel sfiora con la punta delle dita l’insolito strumento a forma di padelline e ne trae armonie delicate, avvolgenti. O magari arrembanti, quando l’andatura lo richiede e si cambia ritmo, passando dal passo al galoppo. A sei mesi dall’inizio dell’esperimento quali sono stati i risultati? «Certo –osserva Luisa Innocenzi – non possiamo avanzare pretese di scientificità ma sono emersi aspetti interessanti. Abbiamo notato una comunicazione molto più efficace tra cavallo e cavaliere e, di conseguenza, movimenti più puliti, più facili, da parte di entrambi. L’operazione pare funzionare bene con i bambini e i pony. E come se, attraverso le armonie, i due riuscissero a sentirsi di più». Potenza della musica, verrebbe da dire. E di Manuel, l’uomo che sussurra (note) ai cavalli.

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