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I tomini del Vitoun

"L'Ubac de Fraise" luogo di origine dei tomini di Melle

  • Aldo Molino
  • Maggio 2014
  • Giovedì, 15 Maggio 2014
Un assaggio di tomini Aldo Molino Un assaggio di tomini Aldo Molino

Dire Melle (Val Varaita) e dire tomimo è diventato quasi un assioma benché i produttori siano davvero pochi e trovare quelli originali non sempre è facile. Con l'abbandono della montagna poi, gli autoproduttori tradizionali sono pressoché scomparsi: questa formaggetta era si prodotta per il mercato ma spesso anche per il consumo famigliare. Come già per il "Bra" formaggio DOP di cui nel capoluogo del basso Roero benché abbia la paternità del nome non se ne produce una sola forma ( Bra è centro di commercio e stagionatura) anche Melle benché sia diventato negli ultimi anni il maggior centro di produzione non può vantare particolari patenti di primogenitura. Per trovare il luogo d'origine di questi celebri tomini, bisogna infatti lasciare il fondovalle poco prima della Villo di Frassino e del ponte sul Varaita per imboccare la stretta rotabile asfaltata che si stacca sulla destra seguendo l'indicazione San Maurizio e che sale tortuosa per circa 5 Km. L'Ubac di Frassino (cioè il versante meno soleggiato della valle, cioè l'inverso) grazie al suo favorevole orientamento aperto in direzione della pianura, era un tempo fittamente abitato come ancora è testimoniato dalle numerose frazioni e casali che fanno corte intorno al centro principale San Maurizio dove c'erano anche parroco e scuola. E come ogni quartiere dell'alta Val Varaita anche San Maurizio aveva, o meglio ha la sua "badia" perché dopo alcuni decenni di interruzione, recentemente è stata ripresa.

Il 10 febbraio del 2013 infatti, l'allegra e colorata compagnia ha percorso i vecchi villaggi con i suoi personaggi in costume ballando le danze tradizionali al suono delle antiche melodie occitane. Per raggiungere la borgata dove per prima a fine ottocento sono stati prodotti i tomini bisogna salire però ancora più in su all'ultimo villaggio stanziale, prima delle meire (gli alpeggi) estive, Vitoun. Qui a dimostrazione della definizione data "che la tradizione è una innovazione ben riuscita" due intraprendenti giovani donne provenienti da Sanpeyre quì venute in sposa, rinunciando alla produzione poco vantaggiosa del burro trasformarono le tome semigrasse sino allora prodotte in gustose formaggette di pezzatura più ridotta e di limitata stagionatura che ebbero immediato successo commerciale e trovarono acquirenti interessati tanto che molti altri "vitoun" si convertirono alla nuova produzione. I paesani scendevano carichi del loro prodotto che era ancora notte al mercato di Melle dove le tomette venivano proficuamente smerciate. E siccome il mercato di Melle che proprio grazie ai tomini si rivitalizzò era il luogo dei commerci, Melle divenne l'identificativo di questi formaggi. In considerazione del successo avuto, la produzione dei tomini ebbe una rapida diffusione anche in altre zone della valle. I migliori, dicono gli intenditori restano comunque quelli prodotti più in alto. Un recente libro di Gianpiero Boschero edito dal Comune di Frassino e dalla associazione Soulestrelh racconta con passione e dovizia di particolari la storia e le tecniche di caseificazione di questo particolare formaggio. A determinare le caratteristiche e l'esclusività dei tomini sono almeno tre fattori: -le tecniche di produzione (latte intero non riscaldato) -gli ambienti della breve stagionatura -l'alimentazione e le vacche da cui si ricava il latte.

Ogni anno Melle la seconda domenica di agosto ospita una fiera dedicata ai tomini che per altro campeggiano anche nei cartelli stradali. Oltre che fresche le formaggette si possono mangiare moderatamente stagionate o acconciate con erbe e rientrano nella preparazione delle celebri "ravioles"della Val Varaita, piatto della tradizione anch'esso recuperato e riproposto nei circuiti della ristorazione di valle. A Frassino e a Melle (dove si trova tra l'altro un' area di sosta attrezzata per camper e ci sono alcuni punti vendita di tomini) una buona rete di sentieri come quelle dedicate a Tavio Cosio, farmacista poeta e storico locali consente piacevoli passeggiate a media quota.

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