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Il sentiero Padre Gallino a Varallo Sesia

A Varallo Sesia attorno al Sacro Monte è stato realizzato un percorso dedicato all'indimenticato ideatore del GRIM il Gruppo Ragazzi in Montagna del CAI.

  • Ferruccio Baravelli, Claudia Chiappino
  • maggio 2012
Lunedì, 14 Maggio 2012

La Valsesia è nota ai più come territorio alpino dominato dalla maestà del Monte Rosa; indiscutibilmente il fascino dell'alta valle e delle vie alpinistiche con base su Alagna è tanto, ma sono tutti da scoprire anche i sentieri di "mezza Valle", i quali danno occasione di passeggiare per boschi alla scoperta della storia e delle tradizioni locali, e che presentano degli spettacolari belvedere sui "giganti" lontani. Il GRIM, Gruppo Ragazzi In Montagna, ha predisposto un progetto sentieristico sul Monte Tre Croci da realizzare a ricordo di Padre Giovanni Gallino (1921-1986), grande figura di educatore, già vice-presidente della Sezione CAI Varallo e fondatore del GRIM stesso. Il percorso principale parte da Varallo presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie, sale alla chiesetta della Madonna del Cuore e raggiunge il Sacro Monte, per proseguire fino alla chiesetta della Madonna del Cucco. Il sentiero continua poi in salita fino alla località Sasei, punto panoramico con vista sul Sacro Monte e sulle montagne, giungendo infine lungo la dorsale al Monte Tre Croci (919 m): garantiti il panorama a 360° e comode aree per la sosta. Alcuni percorsi alternativi di salita e di ritorno permettono di conoscere tutti gli aspetti più interessanti della zona: la cappella del Bun Port, gli abitanti di Gerbidi, Verzimo, Folle, Bullio, i resti della chiesetta di S. Pantaleone. Si tratta di un percorso facile adatto a tutte le stagioni e interamente ciclabile in MTB ed è interamente segnalato con oltre 200 indicatori in entrambi i sensi di marcia anche se il senso suggerito è quello riportato in questo articolo. Il punto di partenza del SPG si trova a pochi metri dalla stazione di valle della funivia per il Sacro Monte di Varallo, presso il piazzale Guaini; è disponibile un ampio parcheggio anche per bus, ed il centro storico di Varallo è tatticamente vicino, per una visita prima o dopo l'escursione. L'imbocco del sentiero è contrassegnato dalla segnaletica che incontreremo su tutto il percorso; alcuni metri sopra il punto di partenza si trovano diversi tabelloni illustrativi tra cui uno specificatamente dedicato al SPG ed alle sue peculiarità. Dopo la partenza, si transita per una cinquantina di metri in una viuzza cittadina tra due muraglioni, fino a raggiungere un piccolo incrocio su strada asfaltata; seguendo le indicazioni per Chiesa Madonna del Cuore – Sacro Monte, la salita prosegue passando davanti all'acquedotto varallese, per giungere alla chiesetta. Il percorso sino alla Madonna del Cuore è perfettamente illuminato e si può percorrere anche nelle ore serali, per godere di una suggestiva vista notturna su Varallo. Poco prima del chiesuolo, sulla destra, si scorge tra i rami un'antica costruzione in ristrutturazione, simile ad un castello: si tratta di una villa stilizzata posta su di un rilievo denominato Roccolo, sotto il quale passa l'omonima galleria. Giunti ad un incrocio ben segnalato si risale piegando a sinistra verso il roseo edificio della Madonna del Cuore: è possibile già da qui osservare un primo bel panorama sulla valle. Proseguendo il cammino, la stradina pedonale si trasforma in mulattiera con alcuni alti scalini, non troppo comoda ma che raggiunge in 10/15 minuti il Sacro Monte di Varallo. In prossimità del primo tornante si osservano, in basso a destra tra i rami del bosco di castagno, la zona delle antiche fornaci e il complesso di cave da calce. Si arriva così sulla strada carrozzabile che giunge da Varallo, proprio dove la catenella ne delimita l'area pedonale che entra nel complesso del Parco; di fronte vi è la sede dello stesso, dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie. Lì a fianco, una comoda area attrezzata con chiosco-bar e una bella fontana che garantisce tutto l'anno ottima acqua limpidissima e fresca. Seguendo una evidente segnaletica del SPG si piega a destra subito dopo il chiosco, in prossimità della cappelletta del Cristo Bianco, per salire su una comoda pedonale in sassi, che incrocia più avanti la carrozzabile che proviene da Varallo. Si attraversa la strada, e un sentiero in pochi minuti ci porta al piccolo complesso di Case Miaia. In prossimità dell'ultima abitazione si consiglia un bel rifornimento di acqua fresca, prima di affrontare un tratto del percorso dove la presenza di acqua non è sempre garantita. Si riprende il cammino in leggera salita, su mulattiera delimitata da piante di pregiato e secolare Bosso (Legno Martello). Al bivio un sentierino non segnalato sale a sinistra, ma non è quello da seguire. Si tiene invece la destra, proseguendo in piano e passando davanti al manufatto dell'acquedotto comunale. In pochi minuti da case Miaia, si incontra il primo punto panoramico attrezzato del SPG: panche, tavolo e protezioni allestite assicurano all'escursionista una sosta comoda e accogliente. Da qui si può osservare il complesso del Sacro Monte da una angolazione insolita, con una fantastica cornice: quella del Monte Rosa con tutti i suoi 4.000 m del versante Valsesiano. Si prosegue in semi-piano verso la chiesetta della Madonna del Cucco, e prima dell'ultimo tornante, se l'occhio è attento, si scorge sulla sinistra (a circa 10 metri sopra il sentiero), una piccola cavità seminascosta dalle foglie: è la cosiddetta "tana della volpe", antro che in effetti può ospitare comodamente una o due persone accovacciate e sulla quale si narrano diverse storie. Una di questa vuole che sia servita anche per nascondere delle munizioni durante la guerra di liberazione. Si arriva ad un bivio: sulla destra si trova la Madonna del Cucco, appena restaurata. Si torna quindi indietro dall'incrocio da cui siamo arrivati, trovando ben evidenziata la segnaletica che condurrà su uno dei tratti più faticosi di questo percorso. A pochi metri, si scorge sulla destra un' antica sorgente coperta dalla folta vegetazione ma riconoscibile per la sua edificazione in sasso e muratura; non sempre garantisce acqua, e non è comunque facile prelevarla. Il sentiero prosegue ripido a stretti tornanti in mezzo alla boscaglia, incrociando una baita semi-diroccata sulla sinistra; poco dopo la faticosa salita è terminata, mentre le indicazioni ci dirigono alla nostra sinistra verso il Monte Tre Croci. Si seguono le indicazioni SPG che portano verso sinistra, finalmente su sentiero pianeggiante. Proprio dove il sentiero inizia il suo percorso in piano, sulla sinistra, è interessante notare che il fianco di questa montagna è stato modificato dall'uomo; gli abitanti dell'alpeggio hanno costruito terrazzamenti semicircolari seguendo le linee della montagna, per sfruttare l'esposizione favorevole verso sud- sud est e coltivare frutta e verdura. Si prosegue sino ad un segnavia, che ci propone una eventuale scorciatoia (variante "diretta") verso Punta Tre Croci; questa è utile solo per chi ha fretta o ha già percorso il sentiero in versione integrale in quanto, portando rapidamente al punto più alto del percorso, esclude la tappa alla panoramica dei Sasei, la più bella di tutto il SPG. Qui si trovano tavole grafiche orientate, per illustrare il panorama da due punti di vista: la parte bassa concede una migliore osservazione del complesso del Sacro Monte di Varallo, delle montagne sovrastanti il capoluogo Valsesiano e della pianura, mentre quella superiore ricorda un altare "Celtico" ed è orientata sulla vista delle alture della Val Mastallone, della Valsesia (Monte Rosa, Corno Bianco e altre punte "famose") e sulla vicina frazione Gerbidi. La panoramica è quasi raggiungibile in auto dalla carrozzabile Varallo-Verzimo, parcheggiando nei pressi della Cappella del Bun Port o sul rettifilo prima della frazione Gerbidi e compiendo a piedi non più di cinque minuti dai parcheggi. Seguendo le indicazioni SPG verso Cima Tre Croci, dietro ad un faggio (segnalato "SPG coppella"), si scorge un intaglio di forma circolare fatto dall'uomo nella pietra; non vi è documentazione certa sulle origini di questa coppella, ma è comunque degna di nota. Si raggiungono ora i 919 metri della Cima Tre Croci, il punto più alto del SPG. Anche qui una tavola panoramica orientata consente di riconoscere le cime più alte intorno a noi, soprattutto quelle del gruppo del Monte Rosa, ma ancora del Corno Bianco e del Tagliaferro, finalmente e completamente disponibile alla visuale. Dalla cima, la discesa avviene su ripido sentiero, per boschi bellissimi. Si segue la dorsale sino in prossimità di un alto pilone in ferro nei pressi del quale un crocevia indica la via sul crinale di nord est; di lì a poco si trova un tratto franato del sentiero, da aggirare facilmente passando pochi metri sotto il tracciato originale sulla pendice opposta. Si prosegue il percorso con segnaletica SPG verso Frazione Gerbidi, per raggiungerla dalla carrozzabile Varallo-Verzimo, in prossimità della piccola chiesetta dedicata a San Rocco. A fianco della chiesetta, un bel prato invita ad una sosta per ammirare il panorama. Il cammino prosegue in direzione della graziosa frazioncina, passando di fianco ad un grosso "boro", una vasca semi-naturale che raccoglie preziosa acqua di sorgente; nell'antichità la vasca era stata frazionata per famiglie ed usata per la macerazione della canapa, oggi invece nella bella stagione si popola di rane di montagna. Si lascia Verzimo in direzione Caprello, camminando inizialmente nel letto di un piccolo torrentello normalmente asciutto. Dopo un cancello si entra in una proprietà privata e nel piccolo alpeggio ristrutturato, un vero angolo di paradiso dove è facile osservare i cavalli al pascolo ma anche caprioli nel bosco adiacente. Si imbocca quindi una stradina sterrata, ed è possibile qui individuare e visitare un piccolo assaggio minerario (poco più di un buco), che si inoltra per alcuni metri nella roccia, pur non essendo mai divenuto miniera. Altra curiosità geologica: sulla strada si incontrano dei cumuli di sabbia finissima, per lo più sotto le radici di grossi faggi o altre piante. La segnaletica SPG porta alla località Folle e quindi a San Pantaleone, proseguendo in direzione sud ovest prima su un tratto di strada sterrata sino alle belle casette in Loc. Bullio, poi su un sentiero ombreggiato che costeggia, sovrastandolo, il torrente Mastallone. Si raggiunge un bivio nei pressi di una cappelletta (preziosa Crocifissione reputata ad Antonio Orgiazzi detto "Antonio il vecchio" e databile tra il 1720 e il 1780), entrambi i sentieri portano a Varallo, ma si seguono le indicazioni verso sinistra, fino a giungere in quella che ai tempi era una delle zone più frequentate dai varallesi, specialmente per vincere la calura estiva: l'Oratorio di San Pantaleone. La chiesetta è ora spoglia e crollata, è pericoloso entrarvi, ma sembra vi sia intenzione di ristrutturarla. Qui, un altro crocevia indica il SPG, proseguendo nella stessa direzione di provenienza, mentre un'altra traccia pianeggiante volge a est, per congiungersi alla pedonale classica del Sacro Monte. Seguendo la prima, presto si arriva ad un'altra piccola chiesetta, la Madonna della Neve. In pochi minuti si percorrono sugli ultimi metri di questo sentiero, che si immette di lì a poco sulla Provinciale della Val Mastallone. Circa cento metri di strada asfaltata, e si arriva (purtroppo...) a piazzale Guaini, punto di partenza ed arrivo del Sentiero di Padre Gallino. Cosa aggiungere ancora? Se si sceglie un'escursione per il bisogno di pace e contatto con la natura, che si sia credenti o meno, qualsiasi cosa si cerchi nel silenzio dei boschi e di fronte alla bellezza delle montagne, questo è il posto giusto.

Informazioni più dettagliate e descrizioni puntuali del percorso possono essere cercate sul programma interattivo scaricabile da www.grimvarallo.com.FB, CC – 08.03.12.

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