Stampa questa pagina

Bossea fa 140

2 agosto 1874, in Val Corsaglia nel monregalese, venne inaugurata la prima grotta turistica italiana:Bossea

  • Aldo Molino
  • agosto 2014
Giovedì, 28 Agosto 2014
La sala dell'Orso a Bossea  foto A.Molino La sala dell'Orso a Bossea foto A.Molino

La storia
"Si dice che nelle vicinanze del lago (delle Fate) esiste un prato dove pascola una vacca d'oro. Di tanto in tanto esce per nutrirsi all'esterno dell'erba bagnata dalla fonte di Bossea. Colui che riuscirà a posarle una mano sul dorso o sotto il ventre ne diverrà, per questo padrone e la vacca non potrà infuriarsi, mai più."

Il lago di cui parla la leggenda è molto probabilmente il lago Ernestina, dove si conclude oggi la visita turistica della Grotta di Bossea, nel genere una delle più importanti d'Italia e parte integrante dell'omonimo SIC e la storiella quella raccontata dalla guida, Giovanni Mora di Fontane fratello di quel Domenico Mora che per primo con un gruppo di valligiani intorno al 1850 esplorò la grotta. Conosciuta da tempo immemorabile dagli abitanti della valle sino ad allora era però rimasta ignorata; uno dei primi visitatori forestieri fu il Prof. Carlo Bruno mineralologo del seminario di Mondovì conoscitore ed estimatore di Bartolomeo Gastaldi.
Don Carlo Bruno visitò Bossea nel 1865 e in seguito alla sua segnalazione altri studiosi e paleontologi vollero accedervi, tanto che vennero messi in essere lavori per rendere più agevole il tratto iniziale allargando lo stretto cunicolo fossile che in qualche punto costringeva a procedere a carponi.
L'interesse suscitato dalla cavità spinse il consiglio comunale di Frabosa soprana (di cui Bossea è frazione) ad accordare la concessione per eseguire i lavori al fine di renderne agibile l'accesso, al Senatore Giovanni Garelli che si accollava le spese. Eseguiti i lavori e costituita una società di gestione, la Grotta di Bossea fu ufficialmente aperta al pubblico i primi giorni di Agosto del 1874. L'intenzione del Garelli non era solamente economica ma aveva anche una valenza ambientalista ante-litteram essendo nelle sue intenzioni salvaguardare questo straordinario monumento naturale dai vandalismi che essendo l'accesso libero già si stavano consumando.
L'apertura della grotta precedette di gran lunga quelle delle altre grotte turistiche italiane.

La ricerca scientifica
Bossea non è soltanto un attrattiva turistica, ma anche un importante habitat di grande valore scientifico. Se la colonia di pipistrelli, responsabile di quella mummia animalis che tanto appassionarono don Carlo Bruno alla ricerca di reperti paleontologici è praticamente estinta per l'eccessivo disturbo e gli orsi delle caverne da almeno 20.000 anni, a Bossea sono state rinvenute una cinquantina di specie di animali, di cui sette endemismi esclusivi della grotta.
All'intermo della grotte è attiva la Stazione Scientifica di Bossea un laboratorio gestito dal CAI Cuneo e dal Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino, con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell'ARPA del Piemonte e della Sezione Radiazioni dell'ARPA Valle d'Aosta. Il laboratorio si articola in una stazione scientifica per lo studio della climatologia e delle modalità di assorbimento e di deflusso delle acque al fine di elaborare un modello evolutivo di una cavità carsica di media quota e di un laboratorio di biospeleologia dove si studiano gli organismi viventi della grotte e dove in apposito acquario sono anche allevati alcuni esemplari di Proteo del Carso, un raro salamandride troglobio endemico del Carso e della Dalmazia

La visita
Varie Società con alterne fortune si sono avvicendatenel tempo nella gestione della grotte.
Dopo il lungo periodo pionieristico, le visite al principio si facevano accompagnati da guide munite di lampade ad acetilene e dopo l'abbandono conseguente agli anni della guerra nel 1949 fu dotata di illuminazione elettrica. All'inizio degli anni '80 una nuova gestione, l'attuale, è subentrata alla precedente a portato nuove migliorie e un ripensamento del percorso che continua comunque terminare alla cascata del lago Ernestina essendo stata accantonata l'idea di far proseguire la visita anche nei rami superiori.
La grotta si apre nella media Val Corsaglia nei pressi delle omonime case a 836 m di altezza, la lunghezza totale della cavità come è stata rilevata nel corso delle varie fasi delle esplorazioni è di 2.340 m con un dislivello totale di 189 m. La parte turistica si sviluppa per 850 m con un dislivello di 115 m., la temperatura media annua oscilla intorno agli 8,5 ° e l'umidità relativa dell'aria prossima a quella di saturazione 100%. La sala Garelli, la maggiore, ha dimensioni davvero imponenti misurando 100x60x45 m. Nella sala del Tempio si svolgono in particolari occasioni concerti di musica classica (come quello in occasione dell'anniversario).
La visita (con guida) richiede poco più di un ora, tenuto in conto che l'andata è quasi tutta in salita, con un dislivello importante. Oltre alle numerose stalattiti e stalagmiti le cui forme hanno contribuito alle denominazioni con appellativi di fantasia, impressionano la vastità del luogo e le acque sotterranee del torrente e dei laghi con lo spettacolare salto di 10 metri della cascata Ernestina.
Al suo interno la cosiddetta "Sala dell'orso" ospita una ricostruzione dello scheletro di un esemplare di Ursus spelaeus, realizzata con reperti recuperati nel 1956 da don Francesco Filippi, che al tempo insegnava al Seminario di Mondovì, ma le ossa collazionate appartengono a
individui diversi.
Le grotte turistiche italiane
Fondata nel 1994 su iniziativa proprio di Bossea, l'A.G.T.I (Associazione Grotte Turistiche italiane), si propone di favorire lo scambio delle rispettive esperienze in campo gestionale tecnico e promozionale. Fra gli obiettivi principali c'è la valorizzazione e la divulgazione scientifica degli aspetti fondamentali riguardanti i fenomeni ipogei e di superficie e la tutela ambientale delle grotte attrezzate turisticamente e dei siti carsici che le circondano.
Se le grotte definibili turistiche cioè facilmente visitabili senza specifiche attrezzature speleo sono numerose, molte meno quelle realmente turistiche, poco più di 20 che hanno i requisiti per essere associate. Ogni anno sono circa un milione i visitatori che si inoltrano nel sottosuolo a conoscere le meraviglie del mondo sotterraneo. Il numero maggiore lo troviamo in Sardegna, con Bossea che è l'unica piemontese. Tanto per citarne qualcuna ricorderemo le Grotte di Castellana in Puglia, le Grotte di Frasassi nelle Marche, la Grotta del Vento nelle Alpi Apuane, le Grotte di Tirano nel savonese e quella del Gigante in Venezia Giulia.
La cavità più famosa di tutte, Postumia, dopo l'ultimo conflitto mondiale si trova ad oggi essere una delle principali attrattive turistiche della Slovenia.
L'A.G.T.I ha sede presso la Grotta del Vento in provincia di Lucca

INFO:

http://www.grottadibossea.com/orari.asp

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per saperne di più:
Centro studi e iniziative "E Kye'", La Grotta di Bossea, Frabosa 2001

Potrebbe interessarti anche...

Anche quest'anno si avvicinano le scadenze per la presentazione della dichiarazione redditi: per ...
In questa primavera dal caldo anomalo, si va alla ricerca di luoghi in cui trovare un po' di ombr ...
Come ogni anno, nel mese di gennaio, nelle Aree protette del Po piemontese si è svolto il censim ...
Il paesaggio è dominato dalla presenza del complesso monumentale della Basilica di Superga, capo ...