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'Nati con la Natura', successo per i corsi di formazione

La scienza dimostra che le esperienze vissute nella prima infanzia svolgono un ruolo importante nello sviluppo del bambino e hanno implicazioni per la salute fisica e mentale lungo l'intero corso della vita. Per questo il Piano di prevenzione sanitaria regionale dà particolare importanza ai primi 1.000 giorni vita dei nuovi nati, invitando le loro famiglie a connettersi con la Natura, nei nostri parchi naturali regionali.

  • Nadia Faure, Laura Succi
  • Novembre 2023
Lunedì, 6 Novembre 2023
Un momento del corso al Gran Bosco di Salbetrand | Foto arc. Parco Un momento del corso al Gran Bosco di Salbetrand | Foto arc. Parco

Il 12 e 16 ottobre scorsi, le Aree protette del Po Piemontese e delle Alpi Cozie hanno ospitato e contribuito a organizzare due sessioni di formazione proposte dal Settore regionale "Prevenzione, sanità pubblica, veterinaria e sicurezza ambientale" in collaborazione con ASL Città di Torino e rivolte a guide naturalistiche, personale dell'accoglienza dei parchi, gestori e referenti educativi delle fattorie didattiche.

Le due sessioni, aperte a un massimo di 50 partecipanti, hanno esaurito rapidamente i posti suscitando attenzione e curiosità. Durante i due incontri la dott.ssa Vittorina Buttafuoco, pediatra specialista ambulatoriale della struttura complessa "Emergenze Infettive, Prevenzione e Promozione della Salute" dell'ASL Città di Torino, ha illustrato l'importanza scientifica e i benefici dimostrati derivanti dall'investire nelle prime fasi di vita, adottando buone pratiche e comportamenti corretti. Proprio nei primi mille giorni, ossia tra il concepimento e i due anni di età, si pongono le basi per un adeguato sviluppo fisico e psichico del bambino ed è fondamentale comprendere che la prevenzione, la protezione o la cura "investita" in questa iniziale fase di vita restituiscono risultati di salute positivi a breve, medio e lungo termine, non solo per il bambino e l'adulto che sarà, ma anche per i genitori, la comunità e le generazioni future.

Il progetto 'Nati con la Natura'

"Nati con la Natura" rientra tra i programmi liberi voluti dalla Regione Piemonte nel proprio Piano regionale di prevenzione 2020-2025 declinato a partire dal Piano nazionale di prevenzione 2020-2025, ed è un programma che ne segue altri, attivati a partire dalla fine degli Anni '80, che hanno portato a stilare un elenco di azioni, tra le quali allattare al seno, assicurarsi della sicurezza del bimbo durante il trasporto oppure non fumare e non bere alcoolici in gravidanza, che agiscono su molteplici aspetti e messi in sinergia portano a risultati di salute esponenziali, a breve, medio e lungo termine, quindi non solo per il bambino e per l'adulto che sarà, ma anche per i genitori, la comunità e le generazioni future. Il tracciato ha quindi come obiettivo cardine la riconnessione con la natura, così "Nati con la Natura" trova uno spazio perfetto nelle Aree protette del Piemonte, particolarmente accoglienti per famiglie con bambini anche molto piccoli. L'evidenza scientifica indica che il contatto emozionale e fisico con la natura è fonte di benessere ed è un investimento per il futuro. Utile anche sottolineare che il tema salute ha risvolti importanti sulla società, cinicamente si potrebbe anche dire che una persona in salute e che invecchia bene, è un costo ridotto per tutti.

L'importanza del contesto naturale

È dimostrato che il gioco nella natura riduce lo stress, favorisce l'attività ludica e il contatto sociale, coinvolgendo non solo la sfera cognitiva, ma anche affettiva e fisica; al contrario, i bambini confinati negli spazi urbani soffrono di disturbi legati all'isolamento in spazi chiusi, come provato da diversi studi scientifici che convergono sulla teoria chiamata "Attention Restoration Theory".
L'ambiente modella i nostri geni e la scienza che studia come l'ambiente e le esperienze influenzano l'espressione dei nostri geni, senza tuttavia cambiare la loro sequenza, è l'epigenetica. I corpi umani sono in continuo cambiamento così come lo è il genere umano e tutto ciò che costituisce la Terra e l'universo. Probabilmente il termine migliore per definire questo processo è metamorfosi.

Perchè i primi 1000 giorni

Ci si concentra sui primi mille giorni proprio perché quella è la primissima epoca della vita nella quale si vanno costruendo in un modo del tutto particolare tutte le competenze del nuovo essere umano, da quelle motorie a quelle sensoriali, da quelle cognitive a quelle emotive e sociali e pure la stessa capacità e motivazione ad apprendere. Lo sviluppo del cervello è molto veloce nei primi due tre anni di vita e in quel periodo la produzione di nuove connessioni tra i neuroni e dunque lo sviluppo delle reti neurali – la sede delle nostre competenze - dipende dalle esperienze di quel lasso di tempo, ed è per questo motivo che l'interazione con l'ambiente, sia fisico che relazionale è cruciale.
Ambiente e natura sono la matrice di tutte le cose e anche la rete neurale, sede di competenze e abilità future come il linguaggio, le emozioni, le capacità relazionali, di scelta e ragionamento, la memoria, la capacità motoria, e altre funzioni, alcune delle quali arriveranno a piena maturazione intorno ai vent'anni, può essere rappresentata in termini naturali: come una foresta. Nei primi mille giorni dalla nascita di una bambina o di un bambino avviene un processo straordinario: i neuroni si connettono tra di loro come gli alberi di una foresta, con il loro intreccio di rami, di radici, di legami con altri esseri viventi, funghi e sostanze. Il cervello risente molto di stimoli ed esperienze che derivano dall'ambiente, sono stimoli che portano a modificare le cellule nervose sviluppando la loro capacità di agganciarsi meglio tra di loro, potenziando così tutte le competenze future.


I bisogni dei più piccoli

L'esperienza di gioco e di contatto con alberi e piante è necessaria all'essere umano tanto quanto quella con gli animali, rende la percezione dell'ambiente più confortevole e induce rilassamento. Nella fascia di età tra zero e tre anni il bisogno di manipolare terra, sassi, sabbia è molto forte, i materiali della natura consentono di sperimentare una varietà infinita di sensazioni forti, inoltre, dare un nome ai suoi elementi, ai fiori, agli alberi, non è un semplice etichettare o ampliare il vocabolario, ma favorisce la relazione: i bambini imparano presto che ciò che si ama ed è importante ha un nome.
I piccoli hanno un particolare bisogno di abitare gli spazi aperti per percepire il proprio sé corporeo e sperimentare la consistenza del mondo che li circonda, sdraiarsi a terra, fare le capriole, toccare la terra umida, i funghi spugnosi o molli, le corolle dei fiori delicate e profumate, sentire il sole o il vento sulla pelle, cogliere le infinite sfumature di colore, l'odore del terreno dopo la pioggia, il ronzio della mosca, il vento tra le foglie, il silenzio, che silenzio perfetto non è mai. È così che capiscono come sono organizzate le cose e costruiscono il loro mondo.


Ma salute e natura sono oggi in sintonia?

È nella seconda parte dell'incontro di formazione che i partecipanti, suddivisi in gruppo, ancor più consapevoli dei benefici derivanti dall'esperienza in ambiente naturale, hanno ragionato sul proprio lavoro immaginando su come inserire le neo-famiglie nel lavoro dei parchi, degli accompagnamenti in natura e nelle attività delle fattorie didattiche.
Immaginando quindi di voler proporre nuove occasioni di incontro e di accompagnamento in natura per neogenitori, i partecipanti, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno lavorato in piena libertà e confronto provando a delineare ipotesi di esperienze e loro caratteristiche.
Dai gruppi le voci concordano sul fatto che tanti bambini, purtroppo, non sono mai stati a contatto con la natura e questa è una realtà preoccupante. Due esempi tra tutti tratti dalle loro esperienze: genitori che vanno in panico dopo aver saputo che i loro figli sono stati accompagnati in un percorso di 500 metri a piedi, oppure, e questo soprattutto dopo la pandemia, la loro forte paura di lasciare i bimbi a contatto con l'erba o con la terra.
Partendo dal presupposto che fattorie didattiche e parchi naturali sono luoghi vocati ad accogliere esperienze nei primi mille giorni di vita disponendo di percorsi, aree attrezzate, luoghi coperti e centri visita, sarebbe importante poter favorire nuove declinazioni di questi luoghi, ad esempio, tracciando percorsi sensoriali diversificati per neonati e genitori e informando meglio sui percorsi più comodi e quindi adatti per brevi passeggiate, con o senza passeggino, da fruire in libertà.

Cosa serve per accogliere i più piccoli in natura

Gli accompagnatori naturalistici, i gestori delle fattorie didattiche e gli educatori coinvolti nell'organizzare e gestire l'esperienza dovrebbero poter contare su risorse economiche adeguate ottenibili, ad esempio, tramite l'accesso a bandi pubblici o inserendosi nei programmi di welfare di aziende di medie e grandi dimensioni senza mai gravare sui neogenitori, garantendo equità a massima accessibilità.
Per la buona riuscita delle proposte ricorre nei gruppi di lavoro la richiesta di poterle promuovere attraverso una comunicazione efficace che possa preparare la nuova famiglia a fidarsi della natura e dei suoi benefici anche superando possibili limiti, percezioni sbagliate dei rischi e pregiudizi. Ricevere informazioni complete sull'esperienza nell'ambiente, prima di svilupparla, è ritenuto il primo aiuto concreto da offrire alle famiglie. Occorre anche aggiungere che in Piemonte le aree protette e le fattorie didattiche spesso sono vicine a casa e sono facili da raggiungere.
Tutte le possibili esperienze per avere più efficacia dovrebbero convergere in un unico calendario regionale "Nati con la Natura" sviluppato e mantenuto durante tutto l'anno solare, accrescendone la riconoscibilità con materiale dedicato nelle strutture sanitarie e con una diffusione nelle occasioni di incontro con le neomamme, come nei corsi preparto o negli incontri con i pediatri.
Seguire infine l'esperienza "Nati per leggere" o di "Nati con la cultura" permetterebbe di beneficiare di una prima rete di "alleati" al progetto da sviluppare ulteriormente anche trovando e promuovendo punti di contatto tra le iniziative che permetterebbero di amplificarne i messaggi di prevenzione, vantaggi e benessere. Perché ad esempio non realizzare proprio un libro, o una collana di libri, adatta al "Programma 1000 giorni" e diffonderlo nei luoghi della cultura e della natura?

Per approfondire

Nati con la Natura | Regione Piemonte

 

E adesso, Vi lasciamo sulla spiaggia di mondi sconfinati insieme ai bambini di Rabindranath Tagore: "I bambini di incontrano sulla spiaggia di mondi sconfinati".

I bambini s'incontrano sulla spiaggia di mondi sconfinati
Lassù il cielo infinito è immobile
e l'instancabile acqua è agitata.

I bambini s'incontrano con grida e danze
sulla spiaggia di mondi sconfinati.

Costruiscono castelli di sabbia
e giocano con conchiglie vuote.
Con foglie secche intrecciano le loro barche
e sorridendo le fanno galleggiare nell'immenso mare.
I bambini giocano sulla spiaggia dei mondi.

Non sanno nuotare, non sanno gettare le reti.
I pescatori di perle si tuffano per cercare le perle,
i mercanti navigano sulle loro navi,
mentre i bambini raccolgono sassolini e li sparpagliano di nuovo.
Non cercano tesori nascosti, non sanno gettare le reti.

Il mare ondeggia ridendo
e pallido riluce il sorriso della spiaggia.

Le onde portatrici di morte cantano ai bambini delle ballate senza senso,
come una madre che dondola la culla del suo bambino.
Il mare gioca con i bambini
e pallido riluce il sorriso della spiaggia.

La tempesta vaga nel cielo senza sentieri,
le barche naufragano nell'acqua senza rotte.
La morte è in giro e i bambini giocano.
Sulla spiaggia di mondi sconfinati
c'è il grande incontro dei bambini

 

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