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Prevenire il dissesto nelle aree protette si può!

Grazie ai finanziamenti stanziati dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale vengono realizzati interventi utili alla prevenzione del rischio idrogeologico nelle aree montane e rurali, così preziose per la resilienza del territorio.

  • Luca De Antonis
  • Ottobre 2023
Giovedì, 2 Novembre 2023
Opere di ingenieria naturalistica - Foto L. De Antonis Opere di ingenieria naturalistica - Foto L. De Antonis

"Interventi di sistemazione idrogeologica finalizzati anche alla resilienza dei territori nelle Aree Protette, nei Siti della Rete Natura 2000 e sulla rete sentieristica di collegamento con il sistema delle Aree Protette della Regione Piemonte". E' questo il titolo della misura del FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) che finanzia interventi utili alla prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la realizzazione di opere di stabilizzazione, consolidamento di versanti e difesa dall'attività erosiva di rii e torrenti, in aggiunta alla messa in sicurezza della viabilità locale e sentieristica in aree protette.

Quali interventi

Gli interventi che possono essere realizzati devono prevedere, in linea di massima, opere a basso o nullo impatto ambientale, grazie all'uilizzo di apposite tecniche di ingegneria naturalistica e l'individuazione di siti di rilevante interesse ecologico e naturalistico, che richiedono quindi particolari cautele di intervento a causa della vulnerabilità ambientale.

Il periodo di riferimento del progetto europeo

Si tratta degli snni compresi tra il 2021 e il 2027, in cui l'Unione europea ha inserito nella propria politica di coesione di cinque obiettivi strategici:

un'Europa più intelligente — trasformazione economica innovativa e intelligente;
un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio;
un'Europa più connessa — mobilità e connettività regionale alle TIC;
un'Europa più sociale attraverso l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;
un'Europa più vicina ai cittadini — sviluppo sostenibile e integrato delle aree urbane, rurali e costiere mediante iniziative locali.

Sempre l'Unione europea ha poi stabilito che ciascuno Stato membro debba concentrare almeno il 30% della propria dotazione economica derivante dal FESR sul secondo obiettivo, ossia verso una transizione più verde e a basse emissioni di carbonio per un'Europa resiliente.

Le risorse economiche

La dotazione finanziaria totale della specifica Misura del FESR indirizzata a prevenire il dissesto idrogeologico in Aree protette è pari a € 14.776.000, mentre la sua gestione è stata affidata al Settore "Sviluppo sostenibile, biodiversità e aree naturali" della Direzione Ambiente, energia e territorio della Regione Piemonte.
Per la selezione e la valutazione dei progetti (il cui importo ammissibile è compreso tra i 210.000 e i 500.000 euro) presentati dai vari possibili beneficiari, è stata prevista una procedura di tipo "valutativo" attraverso il sistema del Bando a sportello: le domande vengono esaminate in ordine cronologico di invio telematico da una commissione esaminatrice, sulla base di una griglia di criteri di valutazione.
Il superamento della soglia minima di punteggio conseguita, rende i progetti ammissibili a finanziamento e consente l'esame del flusso di istanze via via caricate sulla piattaforma informatica.

Chi sono i beneficiari?

I benefeciari della specifica Misura del FESR sono i tutti soggetti pubblici presenti sul territorio della Regione Piemonte, ovvero: i soggetti gestori delle Aree naturali protette; l'Ente di gestione dei "Sacri Monti"; gli Enti parco nazionali; le Unioni Montane.
Gli Enti di gestione delle Aree protte del Piemonte hanno aderito prontamente alla messa a disposizione di risorse importanti per le proprie esigenze territoriali e sono stati pertanto già ammessi a finanziamento numerosi interventi, quali:

il consolidamento della parete rocciosa soprastante la strada di accesso al Parco del Marguareis, in Comune di Chiusa Pesio, e interventi di sistemazione idraulica e consolidamento di pareti rocciose nei territori di Entracque, Valdieri e Roaschia, all'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime;
la sistemazione della frana soprastante la Valle dei Rododendri nella Riserva Naturale della Burcina, in Comune di Pollone e Biella, all'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e Lago Maggiore;
interventi di sistemazione, consolidamento regimazione delle acque lungo la rete sentieristica del Bosco del Vaj in Comune di Castagneto, all'Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese;
il ripristino e la messa in sicurezza della viabilità forestale che porta alla sommità del Monte Fenera, in Comune di Valduggia e Borgosesia, all'Ente di Gestione delle Aree Protette della Val Sesia;
interventi urgenti per il contrasto al dissesto generato dal Rio Cipollina in Valle Botto, all'Ente di Gestione delle Aree Protette del Paleontologico Astigiano;
lavori di ripristino dei dissesti e miglioramento della sentieristica all'interno del Parco della Mandria, all'Ente di Gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali;
lavori di consolidamento e opere di protezione lungo la pista forestale di collegamento Devero – Strevo – Crampiolo in Comune di Baceno, all'Ente di Gestione delle Aree Protette dell'Ossola;
lavori di sistemazione frana e ripristino viabilità sentieristica del Colle della Vecchia e del Sentiero dei Franchi, all'Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie;
interventi di ripristino e consolidamento della rete sentieristica denominata "Anello di Bassa Valle" all'Unione Montana Valle Stura;
sistemazione rete sentieristica afferente alla GTA (Grande Traversata delle Alpi) in collegamento con il Comune di Ostana e Balma Boves di Sanfront, all'Unione Montana del Monviso.

IDROGEO, il primo bando

Il primo sportello del Bando denominato con l'acronimo IDROGEO ("Interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e ripariale"), con una dotazione finanziaria di cinque milioni di euro, si è aperto il 23 maggio scorso e verrà chiuso il 22 novembre. Verosimilmente si verificherà la chiusura anticipata dello sportello per l'esaurimento del budget dell'anno in corso, il che decreta un vero successo dell'operazione, così come la necessità di risorse economiche, da parte degli Enti territoriali, per realizzare opere di ripristino e di prevenzione, a tutela di un territorio regionale partcolarmente ricco di biodiversità.
A seguito delle risorse esaurite di IDROGEO, si stanno prefigurando nuove richieste di finanziamento relative a interventi urgenti, provenienti in particolare dalla Val d'Ossola e dal Ticino e dal Gran Paradiso, ma le attività ricognitive in corso di esecuzione da parte delle Unioni Montane fanno pronosticare ulteriori richieste di intervento lungo la sentieristica della GTA che collega idealmente le principali aree protette d'alta quota presenti lungo l'arco alpino piemontese. Tutte richieste che verranno soddisfatte con l'apertura del secondo sportello, in primavera 2024.

Naturalmente questi interventi non risolveranno i problemi di dissesto idrogeologico ma daranno un contributo fondamentale alla messa in sicurezza di aree che da molto tempo versavano in pessime condizioni, tali da pregiudicare la vivibilità e la vitalità dei siti e da compromettere il tessuto socio-economico di queste zone montane e rurali, così preziose per la resilienza del territorio.

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