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La Riserva della Val Sarmassa compie trent'anni

Nel 1993, dopo la mobilitazione delle comunità del territorio della Val Sarmassa durata vent'anni, veniva finalmente costituita la Riserva naturale speciale, che ha contribuito a tutelare i tesori della valle, ricca di giacimenti fossiliferi, di biodiversità dei boschi e di vigne di barbera d'eccellenza da speculazioni e degrado.

 

  • Testo e foto di Alessandra Fassio
  • Giugno 2023
Venerdì, 16 Giugno 2023
Il "mare verde" descritto da Davide Lajolo Il "mare verde" descritto da Davide Lajolo

La Riserva Naturale della Val Sarmassa, gestita dal Parco Paleontologico Astigiano compie trent'anni. Gli abitanti di Vinchio, Vaglio Serra, Incisa e Cortiglione, con un tenace e lungo impegno, hanno tutelato la valle, ricca di giacimenti fossiliferi, di biodiversità dei boschi e di vigne di barbera d'eccellenza da speculazioni e degrado, riuscendo a coinvolgere amministratori, associazioni, enti, personalità politiche, e hanno ottenuto dalla Regione Piemonte l'istituzione della Riserva naturale speciale della Val Sarmassa il 3 giugno 1993 (con la Legge regionale 21/1993). E' stato l'esito felice di una mobilitazione durata vent'anni, con alterne vicende, che ha salvato un bene comune prezioso per la collettività e l'agricoltura, anche qualificando la produzione vinicola.

La Riserva si estende su un'area collinare di circa 234 ettari in provincia di Asti tra i comuni d'Incisa Scapaccino, Vaglio Serra e Vinchio e ha lo scopo di tutelare e migliorare le caratteristiche naturali e paesaggistiche dell'area, valorizzare il patrimonio archeologico, paleontologico e le attività agricole, il recupero forestale e la fruizione del territorio ai fini scientifici, culturali e ricreativi.

Un tesoro geologico

Dal punto di vista geologico è compresa nel "Bacino Terziario Ligure- Piemontese". I terreni appartengono alle formazioni delle "Argille Azzurre" (Pliocene Inferiore) dal caratteristico color grigio o grigio cenere, talvolta con sfumature azzurre con un contenuto paleontologico caratterizzato dalla presenza di molluschi e, in misura inferiore, di resti vegetali, di coralli, di granchi. Le colline sono formate dalle "Sabbie di Asti" (3,5 milioni di anni fa) generalmente di colore giallastro, talvolta grigio o rossastro, ricche di fossili con prevalenza di molluschi e più raramente di vertebrati marini. Gli scorci paesaggistici sono di grande suggestione: dalle sommità collinari si spazia con lo sguardo sino ad incontrare l'imponente catena alpina da un lato e i rilievi appenninici dall'altro camera-2112207 960 720.

Davide Lajolo e il suo "Mare verde"

Per ricordare lo scrittore Davide Lajolo e il suo prezioso impegno nella tutela di quel territorio è stato scelto come logo della Riserva il ramarro, rettile di origine preistorica. Il cognome Lajolo viene da lajeu, ramarro in dialetto piemontese.

All'interno del patrimonio naturalistico tutelato della Valle, dove fioriscono le orchidee selvatiche camera-2112207 960 720, mughetti, rose canine e piccoli fiori di campo, è molto ricco il patrimonio di avifauna e le specie arboree. In questo ambiente si continua a produrre i vini di alta qualità come i "Tre Vescovi", la cui etichetta riprende un toponimo di un bricco della Valle, asparagi e la ricerca di tartufi.

La Valle Sarmassa è anche un luogo di storie e memorie. Lajolo, giornalista, scrittore e uomo politico, che qui è nato, contemplando le colline emerse dal mare Padano milioni di anni fa, ha definito la Valle "il mare verde del mio paese" camera-2112207 960 720. A ricordare le sue passeggiate, fonte di ispirazione per i racconti della sua gente e della sua campagna, sono indicati gli Itinerari letterari "Il mare verde" e "I boschi dei Saraceni", dove si svolgono ogni anno passeggiate e eventi culturali dalla poesia alla musica, dalla danza all'arte alla fotografia.

Davide Lajolo è stato il primo difensore della Val Sarmassa, denunciando pubblicamente nel 1974 il progetto della grande "invasione" di un villaggio turistico, poi ridimensionato a villette a schiera. Ma il vero pericolo è stato nel 1986 l'individuazione di un sito di discarica alle porte della Cantina sociale, che produce il barbera superiore, commercializzato in tutto il mondo.

I festeggiamenti per il trentennale

La Riserva oggi è un valore aggiunto al paesaggio agrario e i festeggiamenti per il suo compleanno si svolgeranno nel periodo estivo con due date importanti: il 17 giugno "Buon compleanno Riserva e Tre Vescovi" con un percorso di "immersione" nella Riserva dalla Cantina di Vinchio Vaglio Serra al Giardino dei Tassi di Vaglio Serra, un luogo panoramico di grande fascino annesso al Castello dei Crova.

Dal parcheggio della Cantina i partecipanti faranno il Percorso dei "nidi" camera-2112207 960 720, chiamato così per la suggestione di una frase di Lajolo "Vinchio è il mio nido, ci sono nato nella stagione del grano biondo". Lungo il percorso ci sono installazioni di Giancarlo Ferraris che interpretano Tre Vescovi, le Masche e il Castello del mago, toponimi che hanno dato il nome ai vini pregiati della Cantina. Il barbera Tre Vescovi, che è stato vinificato per la prima volta vent'anni fa, sarà degustato al Casotto di Romano sulla cima della collina.

Quindi la passeggiata continuerà a la Ru camera-2112207 960 720, la quercia ultracentenaria monumento naturale della Riserva, dove verrà letto il racconto di Lajolo "Clelia e Ariosto", la vicenda tragica di due innamorati ai tempi della peste del Seicento. Si proseguirà verso il Lago Blu, dove ci sarà la seconda degustazione della produzione d'eccellenza della Cantina. Si salirà poi sul sentiero della Beluera per arrivare nel centro di Vaglio Serra.

Al Giardino dei tassi il giornalista Beppe Rovera intervisterà i protagonisti della Riserva, i presidenti del Parco paleontologico e del Distretto paleontologico, Livio Negro e Gianluca Forno e verrà consegnato il Premio Davide Lajolo a Ferruccio Fornaro, già consigliere comunale di Vaglio e componente del comitato spontaneo, e a Gianfranco Miroglio, già presidente del Parco, a riconoscimento del loro continuo impegno per la tutela della Val Sarmassa. A conclusione la Proloco di Vaglio Serra preparerà l'apericena con le specialità locali.

Un mare di lucciole

Il secondo importante appuntamento è alle ore 18.00 del 1° luglio al Bricco di Monte del Mare, punto di incontro della Riserva, con lo spettacolo "Memorie d'alberi danzanti" dei performers Cristina Catto e Ivana Mannone, che rappresenteranno coreograficamente le storie di uomini e donne che lì hanno lavorato e combattuto.

Dopo la degustazione preparata dalla Cantina di Vinchio e Vaglio Serra, alle ore 21.00 partirà la tradizionale passeggiata notturna "Con la luna e le lucciole nei Boschi dei Saraceni" fino alla Valle della Morte, sede della Stazione didattica paleontologica con visita guidata al giacimento, e luogo leggendario della vittoria di Aleramo sui Saraceni nel 935 d.C, che sarà animata da figuranti. Dopo aver provato l'emozione di mettere i piedi sul fondo del Mare Padano, si risalirà verso il Bricco di Monte del Mare per il brindisi finale con la Proloco di Vinchio.

In autunno è prevista una pubblicazione sulla Riserva , in cui saranno descritti gli aspetti paleontologici, naturalistici e storici della Riserva, corredati da un racconto fotografico.

Le feste di buon compleanno della Riserva sono organizzate dall'Associazione culturale "Davide Lajolo", Cantina di Vinchio Vaglio Serra, Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe Monferrato e Roero Parco Paleontologico Astigiano, Distretto Paleontologico, Comune e Proloco di Vinchio, Comune e Proloco di Vaglio Serra.

Per informazioni:

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tel. 348.7336160

 

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