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Il Parco del Monte Fenera, tra grotte, sirene e sibille

Il Parco Naturale del Monte Fenera prende il nome dal rilievo che si erge, possente e solitario, sopra i rilievi della Bassa Valsesia e che, per il suo profilo, è riconoscibile dalla pianura novarese e vercellese.

  • Denise Giusto
  • Marzo 2023
Venerdì, 31 Marzo 2023
Il Giardino delle Grotte di Ara - Foto Archivio AAPP Valle Sesia Il Giardino delle Grotte di Ara - Foto Archivio AAPP Valle Sesia

Dalla caratteristica forma "a panettone", il territorio è un vero e proprio tesoro vivente di storia geologica, idrologica, botanica, faunistica e antropica, entrato a far parte del sistema regionale delle aree protette nel 1987 con l'istituzione del Parco Naturale del Monte Fenera e interessa una superficie di 3.378 ettari. Con l'arrivo della primavera, torna il sole, il caldo e la voglia di passeggiate nella natura: per questo, il Parco Valle Sesia ha organizzato un calendario di escursioni primaverili con le guide ufficiali, alla scoperta di un territorio dal forte valore naturalistico e culturale. Tra queste, non possono mancare le proposte che conducono nel Parco del Monte Fenera e, in particolare, all'interno delle suggestive Grotte.

Le escursioni primaverili alla scoperta delle Grotte

Dal 31 marzo, sono nuovamente possibili le visite nelle Grotte del Monte Fenera, interdette come ogni anno nei mesi invernali, a partire da novembre, per tutelare la chirotterofauna. Scendendo dalla Valsesia verso la collina, il Parco del Monte Fenera offre infatti un panorama carsico che si apre in una rete sotterranea di grotte e cunicoli. Soprattutto i versanti occidentali del Fenera costituiscono la casa di numerose grotte, alcune delle quali sono di notevole interesse archeologico e paleontologico, in quanto hanno rilevato segni unici in Piemonte della presenza dell'uomo di Neanderthal, vissuto in questi luoghi circa a partire da 300.000 anni fa e dell'Orso delle Caverne (Ursus Spelaeus), estintosi 20.000 anni fa. 

Il primo appuntamento del calendario primaverile si è tenuto il 2 aprile; chi ha mancato quella data, è ancora in tempo per prenotarsi per l'escursione del 14 maggio, dal titolo Grotte e cave del Monte Fenera: in Bassa Valsesia, a Borgosesia, si percorrerà il Sentiero delle Grotte fino alla Cima Bastia. L'escursione durerà una giornata, con un minimo di 8 e un massimo di 20 partecipanti (costo 20 euro per adulto). La guida ufficiale del Parco che condurrà questa iniziativa è Ilaria Selvaggio (347.4474021; email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Il 21 maggio, invece, sempre la guida Ilaria Selvaggio porterà i partecipanti Nel giardino delle Grotte, un escursione in Media Valsesia lungo il Rio Magiaiga, fra boschi, grotte e frazioni. Anche questa iniziativa durerà una giornata, costi e numero di partecipanti analoghi.

Il Giardino delle Grotte di Ara

In un vecchio manoscritto, un cultore di storia locale definiva le Grotte di Ara "tempio delle fate, grotta delle sirene, luogo prediletto dalle sibille". Queste parole racchiudono un'antica tradizione che lascia supporre il ricordo di arcaiche pratiche magico-rituali, conservate nella memoria collettiva, testimoniate anche dalla pratica di raccogliere i "sass bianc", ovvero le quarziti dell'alveo del torrente Magiaiga, dove defluisce dalle grotte, per trarre da queste pietre energia e benessere. Le grotte di Ara hanno sempre esercitato un fascino particolare ed un'attrattiva, non solo come meta di passeggiate ma anche come luogo salutifero dove d'estate si portavano i bambini gracili affinché si fortificassero. Il torrente Magiaiga attraversa il Giardino delle Grotte che si estende in una conca costituita interamente da dolomie: un vero e proprio museo all'aperto ricchissimo di manifestazioni carsiche, ora proprietà del Parco Naturale del Monte Fenera che ne ha curato la naturalizzazione; il Parco ha inoltre curato il restauro dell'edificio esistente, conservando anche in una teca posta in una nicchia della roccia la statuetta recuperata dagli Aresi dal sito dove operavano i cavatori di dolomia, a testimonianza del "sacrum continuum" ovvero il perpetuarsi della tradizione religiosa in un luogo di culto arcaico, sempre presente nella memoria collettiva, a testimonianza anche dell'affermarsi della cristianizzazione. Il tempo e l'erosione hanno alterato la morfologia della roccia carsica nel corso dei secoli e il torrente Magiaiga, con le sue spettacolari cascate, giorno dopo giorno ne modifica la struttura; anche l'uomo in passato ha contribuito ad alterarla, tuttavia, senza intaccare sostanzialmente la parte interna delle cavità, forse inconsciamente rispettando il ricordo ancestrale di arcane ritualità.

Il Monte Fenera, un vero e proprio microcosmo

Molti gli ospiti d'eccellenza del Monte Fenera. Fra questi, la cicogna nera, specie assai rara che da alcuni anni frequenta il Parco, il picchio muraiolo, il falco pellegrino e la rondine montana, che raramente si trovano in altre zone della Valsesia..

La conformazione, le diverse esposizioni dei versanti e l'abbondanza d'acqua danno vita a una grande varietà di piante e arbusti, e lasciano spazio ad alcune specie rare. Sono circa 30 le specie botaniche esclusive del Monte Fenera come la Daphne alpina, un relitto d'era glaciale; altre erbacee presenti più comunemente sono elleboro, ciclamino, campanellino, croco; ci sono ben 16 specie di felci (tra le quali l'Osmunda regalis e la lingua cervina) e diversi tipi di sottobosco nella parte meridionale e occidentale. La quasi totalità della superficie del Parco è coperta di boschi di castagno, utilizzati per secoli nella produzione di legna da ardere e paleria, oltre che per i frutti. Si trovano in abbondanza frassino, farnia, rovere, cerro, betulla, acero, pioppo tremolo, ciliegio selvatico, salice e sorbo montano; la robinia cresce in abbondanza mentre negli avvallamenti più umidi e lungo i torrenti stanno l'ontano e il pioppo nero.

Per ulteriori informazioni:

Sito Aree protette della Valsesia

Per una visita virtuale del parco:  Virtual Tour Fenera.

 

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