Chi di voi sa quanti sono i parchi e le riserve naturali presenti oggi in Piemonte? Potrebbe sembrare la domanda di una maestra destinata alla sua classe, ma quanti di voi, lettori di Piemonte Parchi, saprebbe rispondere correttamente? Fermi, fermi...! Prima di indossare gli scarponi e seguire gli itinerari del libro che vi proponiamo questo mese, ripassiamo un po' di storia sulla tradizione dei parchi. Il Piemonte ha da sempre posto l'accento sulla salvaguardia della natura e sulla protezione del territorio; pioniera sin dagli albori, insime alla Valle d'Aosta, ha visto nascere il primo Parco Nazionale italiano, quello del Gran Paradiso, istituito con legge il 3 dicembre del 1922, quando il Re Vittorio Emanuele III donò allo Stato italiano i 2100 ettari della sua riserva di caccia. Lo scopo preminente del Parco del Gran Paradiso era la protezione dello stambecco, specie allora fortemente minacciata dalla caccia e dal bracconaggio. Il Piemonte non solo ha il primato del primo Parco Nazionale, ha anche quello sulla prima legge quadro regionale in materia di Parchi e Riserve Naturali, che risale al 1975. L'istituzione dei primi parchi regionali avvenne a partire dal 1978, quando furono creati i parchi Alpe Veglia, Alta Valle Pesio, Bosco del Vaj, La Mandria, Lame del Sesia e Valle del Ticino. E questi furono solo i primi di una lunga serie che abbraccia gli anni successivi. Gli anni Settanta furono molto importanti in materia ambientale, perché in quel periodo ci fu una comune presa di coscienza del rispetto per la natura e un crescente interesse verso l'ecologia; infatti, proprio quegli anni videro la luce le associazioni ambientaliste e le riviste specializzate in divulgazione naturalistica. È grazie a questa volontà di far conoscere i temi cari all'ambiente, soprattutto ai ragazzi, che nel 1983 nasce la rivista che state leggendo proprio ora: il nostro Piemonte Parchi. Dal 1975 ad oggi sono cambiate molte cose; a tutte quelle norme è succeduto il nuovo Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, entrato in vigore il 1° gennaio 2012. La nuova normativa prevede una riorganizzazione funzionale con l'accorpamento degli enti di gestione e l'avvio di una politica di promozione e sviluppo turistico dei territori e della natura, oltre che di conservazione dell'ambiente. Rispondiamo adesso alla nostra domanda iniziale: quante sono le aree protette in Piemonte? Ci sono 2 Parchi Nazionali (Gran Paradiso e Val Grande), 8 parchi provinciali (tutti nella Provincia di Torino) e 63 parchi e risrve naturali regionali, raggruppate in 14 enti di gestione che coprono una superficie di circa 2.100 km2 e interessa 274 Comuni. La realtà dei parchi piemontesi è varia e molto differenziata, interessa ambienti montuosi alpini e appenninici, aree collinari, zone umide, di pianura e i Sacri Monti. Questa sequenza è la medesima scelta dall'autore per suddividere i percorsi proposti nel libro. Gli itinerari presentano una breve introduzione geografica e naturalistica, e, per ciascuno, vi è una cartina con le informazioni di base per organizzare l'escursione in tutta sicurezza e nel rispetto dell'ambiente; tutti i percorsi proposti sono corredati da schede di approfondimento che trattano i temi peculiari della zona considerata (naturalistici, geologici, storici o culturali), arricchiti da bellissime fotografie e dai disegni naturalistici dell'artista Cristina Girard. Poiché la realtà dei parchi piemontesi è molteplice, le escursioni nei 30 itinerari possono essere svolte in tutti i periodi dell'anno, sono alla portata di tutti e rispettano ogni esigenza. Adesso sì, potete allacciarvi gli scarponi e partire con il libro nello zaino; basta semplicemente scegliere la prima escursione per entrare nel cuore verde del Piemonte. Claudia Pezzetti