Stampa questa pagina

Sesia-Val Grande Geopark

È diventato patrimonio dell'UNESCO il Sesia-Val Grande Geopark, portando a nove il numero dei geoparchi italiani, concorrendo a stabilire un primato tutto italiano: primo paese europeo per numero di geoparchi istituiti

  • a cura di Ufficio Promozione Ente Parco Nazionale Val Grande
  • gennaio 2014
Mercoledì, 19 Marzo 2014
Sesia-Val Grande Geopark

Il 5 settembre tra le vestigia del santuario di Asclepio dell'antica città di Velia, nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, alla presenza degli oltre 450 delegati in rappresentanza di 41 paesi convenuti alla 12 European Geopark Conference, si è svolta la cerimonia di proclamazione dei nuovi geoparchi della rete europea e mondiale.

Con le nuove nomine è entrato a far parte della prestigiosa lista patrocinata dall'UNESCO anche il Sesia-Val Grande Geopark, che porta così a nove il numero dei geoparchi italiani, concorrendo così a stabilire un primato per l'Italia: primo paese europeo per numero di geoparchi istituiti, e secondo al mondo dopo la Cina.

Si conclude così con successo il percorso di candidatura maturato nel corso degli ultimi anni inizialmente differenziato nei territori del Parco Nazionale della Val Grande e in quello della Valsesia, quindi con la candidatura unitaria presentata lo scorso 30 novembre alla Rete europea quale espressione formale del desiderio di due territori adiacenti, la Val Grande e la Valsesia, di unirsi in un unico Geoparco. I due territori condividono infatti lo stesso patrimonio geologico e l'obiettivo di proteggere e di incrementare il valore dei propri patrimoni naturali e culturali.
I comuni che costituiscono il territorio del Geoparco sono 85, per una superficie totale di 213.959 ettari e una popolazione di 152.813 abitanti.

Molte vicende lontane nel tempo geologico, ma prossime nello spazio coinvolto, improntano i caratteri geoambientali del Sesia-Val Grande geopark. Il geoparco si estende tra la Valsesia e il Parco Nazionale della Val Grande e comprende i territori limitrofi della Valsessera, delle Prealpi biellesi, della Val Strona, della bassa Ossola e dell'alto Verbano.

Il territorio annovera un'associazione di rocce di crosta profonda, media e superiore che da tempo costituisce un modello senza precedenti per l'interpretazione dei dati geofisici di crosta continentale, da anni oggetto di studio da parte di scienziati da tutto il mondo. Queste rocce sono state esposte in superficie dalla collisione tra il continente Africano e quello Europeo, che, negli ultimi 100 milioni di anni, ha causato l'orogenesi Alpina. Lungo le Alpi, il limite tra i due continenti corrisponde alla Linea Insubrica (che in questa regione prende il nome di Linea del Canavese).
Nella stessa area emerge il Supervulcano del Sesia, un vulcano fossile collassato 280 milioni di anni fa formando una enorme caldera, i resti di questo supervulcano e del suo sistema di alimentazione sono straordinariamente ben esposti.

L'accessibilità del territorio consente ai visitatori di camminare su frammenti di mantello sub-continentale, visitare il contatto tra un'enorme intrusione gabbrica e le rocce della crosta profonda per vedere come si forma un magma granitico, vedere le radici e il tetto di un plutone granitico e ammirare le brecce caotiche prodotte dalla super-eruzione esplosiva che ha portato alla formazione della caldera.
Le falde impilate europee e africane che hanno formato la catena alpina sono meravigliosamente esposte sul massiccio del Monte Rosa e lungo la bassa Val d'Ossola. A nordovest della Linea del Canavese, il pubblico può visitare affioramenti di rocce metamorfiche di altissima pressione, comprendenti anche frammenti della crosta oceanica della Tetide, che un tempo divideva Africa ed Europa.

Estendendosi dalla Pianura Padana alle vette delle Alpi, il Geoparco offre anche l'opportunità di osservare le tracce del cambiamento climatico, registrato dalla geomorfologia pleistocenica, dal recente ritiro dei ghiacciai, e dagli insediamenti umani risalenti al Paleolitico.
Infine la presenza e la disponibilità delle diverse litologie ha favorito una cultura della pietra che si percepisce non solo nell'antropologia del paesaggio, ma anche nelle grandi realizzazioni architettoniche quali il Duomo di Milano con il marmo rosa di Candoglia, o la basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma con i graniti di Montorfano.

Potrebbe interessarti anche...

Anche quest'anno si avvicinano le scadenze per la presentazione della dichiarazione redditi: per ...
In questa primavera dal caldo anomalo, si va alla ricerca di luoghi in cui trovare un po' di ombr ...
Come ogni anno, nel mese di gennaio, nelle Aree protette del Po piemontese si è svolto il censim ...
Il paesaggio è dominato dalla presenza del complesso monumentale della Basilica di Superga, capo ...