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Augusta Bagiennorum, una riserva davvero speciale

Storia e natura, dov'è il limite? Dove inizia l'una e termina l'altra? Dopo la puntata alle falde dell'Appennino, nella Riserva naturale del Torrente Neirone, sul Piemonte Parchi di novembre, ecco ora un altro angolo di Piemonte protetto dove apprezzare, insieme, elementi naturali e storico-architettonici.
Dove si dimostra ancora una volta che il territorio è uno e uno soltanto. E le sue caratteristiche non sono separabili. Perché unite e amalgamate alla voce "cultura".

  • Toni Farina
  • dicembre 2013
Martedì, 18 Marzo 2014
Augusta Bagiennorum, una riserva davvero speciale

Augusta Bagiennorum, una riserva dove la componente "storica" fa la parte del leone. Ma non secondaria è la componente "naturalistica" che trova in particolare espressione lungo il Torrente Mondalavia, affluente di destra del Tanaro.
A rendere speciale la zona è anche il circondario. L'area protetta si trova nel cuore del Beinale (da Bene: Bene Vagienna), un tavolato leggermente rialzato rispetto alla piana alluvionale delimitata dalla Stura di Demonte e dal Tanaro. Estesi panorami quindi sulla cerchia alpina, con il Viso a farla da padrone.
Ancora il Tanaro è stato protagonista dell'evoluzione geologica dei luoghi a partire dall'Era Quaternaria, con l'imponente fenomeno noto appunto come "cattura del Tanaro", a cui si deve la formazione della superficie terrazzata di Bene Vagienna e i due vicini altipiani di Isola e di Salmour .
La superficie del terrazzo è movimentata dalle ondulazioni prodotte dai rivi. Fra questi appunto il Mondalavia che scorre in una valle profondamente incisa, dove gli affioramenti di marna contribuiscono a vivacizzare il paesaggio.
Nonostante l'abbandono delle attività umane non sia cosa recente, nella valle sono ancora ben leggibili i segni del passato, intenso utilizzo. Cedui di robinia e pioppeti d'impianto convivono ora con una natura che sta ritrovando spazi. Ambiente in buone condizioni di naturalità esige tra l'altro il tartufo: molti in zona sono ancora gli appassionati della ricerca del "prezioso" tubero lungo le rive del torrente.
Ed è lungo le rive che si apprezzano gli ambienti più integri, come il saliceto: sotto le fronde dei salici vivono specie che esigono terreni impregnati d'acqua come la salterella e il giaggiolo acquatico. Un ambiente che offre rifugio a una specie tipicamente montana come la calta palustre e a una specie non comune come la festuca gigante.
La fauna superiore è rappresentata da volpi, lepri, scoiattoli, ghiri, moscardini, donnole, faine, tassi. Fra gli uccelli vanno segnalati la poiana e altri rapaci diurni e notturni. Tipico è il canto dei picchi, nelle sue varietà verde, rosso maggiore e, soprattutto, rosso minore. Poco o nulla si sa invece della fauna ittica, ma le fresche acque del Mondalavia, copiose e regolari tutto l'anno, potrebbero ospitare numerose specie.

Augusta Bagennorum, città romana
La visita

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