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Muretti a secco contro il cambiamento climatico

Il progetto europeo LIFE "Stonewalls4life" si propone di valorizzare l'antica tecnica costruttiva dei muretti a secco per minimizzare gli effetti del cambiamento climatico. Ente capofila è il Parco nazionale delle Cinque Terre.

Venerdì, 11 Dicembre 2020

Nel Parco nazionale delle Cinque Terre da un anno è partito il progetto europeo LIFE "Stonewalls4life", che ha come obiettivo l'utilizzo dell'antica tecnologia dei muri a secco per aumentare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici. Tecniche costruttive e sistemi di monitoraggio innovativi saranno utilizzati per ripristinare un'area terrazzata abbandonata di oltre 5 ettari (4000 m 2 di superficie di muri a secco) in un sito dimostrativo nelle Cinque Terre: l'anfiteatro di Manarola (Riomaggiore). Costruttori esperti terranno corsi di formazione per migranti e disoccupati per insegnare loro la posa e la manutenzione dei muri a secco. Grazie alla mediazione della Fondazione Manarola, le aree recuperate saranno affittate con contratti a lungo termine ad aziende agricole locali che si impegneranno per la loro manutenzione. Studi preparatori scientifici, tecnici e socioeconomici verranno condotti per garantire la trasferibilità del modello proposto da Stonewallsforlife in altri siti con condizioni diverse, sia all'interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre che nel Parco del Garraf in Catalogna.

Il Parco nazionale delle Cinque Terre è l'Ente capofila del progetto che sigla prestigiose collaborazioni con associazioni, enti pubblici e privati, italiani ed europei. Tra questi ultimi emergono quei Paesi europei che per i loro muri a secco, insieme all'Italia, sono entrati nella Lista del patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO: Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.

Significative da un punto di visto scientifico (teorico e pratico) sono le collaborazioni con il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), con l'Alleanza Internazionale Paesaggi Terrazzati (ITLA) e con le Università di Pavia e Napoli: ogni soggetto con le proprie competenze affiancherà il dipartimento di Scienze della terra (DISTAV) dell'Università di Genova nella messa a punto dei sistemi di monitoraggio dei versanti per quanto riguarda l'erosione superficiale e la funzione di sostegno dei muri a secco secondo diverse tecniche costruttive.

Oggi nonostante l'emergenza sanitaria in atto i lavori procedono e si è conclusa la prima parte di indagine sul terreno da parte dell'Università di Genova, e il Parco insieme alla Fondazione Manarola ha digitalizzato le particelle catastali e ora sono in corso di realizzazione le fasi di affidamento dei servizi per la progettazione e direzione lavori sui terrazzamenti. Appena sarà possibile lavorare in presenza, partiranno anche i primi corsi.

 

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